L'Abbraccio

14 3 0
                                    

Namjoon continuò ad accarezzarmi i capelli, mentre cercava di asciugarmi le lacrime inutilmente, visto che non avevo intenzione di smettere.
Lentamente mi alzò il viso verso il suo, sorridendomi leggermente probabilmente intenerito dalla situazione e dal fatto che sembrassi un bambino anche quando piangevo.

"Jimin, non preoccuparti" sussurrò "Woojin hyung ha parlato con i tuoi e sono andati via senza dire nulla, stai al sicuro adesso"

"I-io lo so" singhiozzai "ma non riesco a smettere comunque di piangere e mio fratello sembrava essere così distrutto dalla situazione"

"L'hai detto tu stesso che non si è fatto vedere per molto tempo, non meritano di riaverti Jimin, non meritano di nuovo il tuo rispetto".

Scossi la testa stringendomi sul suo petto, tirando un sospiro dopo l'altro fino a regolarizzarmi completamente
"Forse hai ragione, ma adesso voglio chiedere scusa a Woojin" sussurrai

"Perché dovresti? Non è stata colpa tua e lui lo sá"

"Gli ho portato tanti problemi da quando sono qui, credo che sia stata solo una pessima idea"

"Pessima idea? Woojin torna a casa più volentieri da quando sei qui, sorride più spesso ed è più tranquillo con i suoi pensieri. Jung ed io siamo felici di avere un nuovo amico e ci piace passare del tempo con te, non crederai di averci rovinato sul serio" ridacchiò stringendomi la mano

"Hyung, sei sicuro di quello che dici?" Mi morsi le labbra chiudendo la mano attorno alla sua

"Certo che sono sicuro, Jiminie. Siamo stati fortunati ad averti qui, sul serio"

Mi avvicinai abbracciandolo leggermente, sospirando e chiudendo gli occhi non appena sentii le sue mani vagare lentamente dietro la schiena
"Grazie" sussurrai annuendo, poggiando la testa sulla sua spalla

"È tutto okay, basta ringraziare adesso" sorrise scuotendo leggermente la testa, accarezzandomi la nuca "resta così per quanto tempo vuoi, mh? Sé sei stanco puoi anche lasciarti andare e addormentarti. Non mi dai fastidio"

Annuii solamente, lasciandomi cullare dalle sue grandi e forti braccia, finché non ebbi una scossa lungo la schiena, che portò i miei occhi a chiudersi definitivamente, almeno per quella sera.
Namjoon se ne accorse e, senza svegliarmi, si appoggiò al letto per potersi mettere comodo con la schiena, lasciandomi stendere sul suo corpo che, da come ricordavo, era anche più comodo del letto; continuò a stringermi fra le sue braccia, ad accarezzarmi i capelli e studiare per filo e per segno il mio viso, passandoci su il dito, abusando di un tocco più leggero di una piuma.

-

D'improvviso davanti ai miei occhi mi trovai una scena troppo simile a quella che avevo già vissuto in passato.
Era un sogno, lo sapevo, ma sembrava essere cosi reale da farmi sorridere inconsciamente.

La mia vecchia casa, i miei mobili, la mia camera, era tutto come avevo lasciato sei anni fa ed era rimasto così nell'attesa del mio ritorno.
Come in un film in cui ti siedi a guardare senza poter partecipare, però, vidi passarmi davanti un piccolo me ragazzino correre vicino alla porta e tornare indietro, ridendo e scherzando spensieratamente.

"V! Sei cosi scarso nella corsa, vedi che ti supero" sussurrai guardando verso un punto indefinito della stanza, vuoto.

Poco dopo iniziai a ridere senza un reale motivo e vedere quella scena dall'esterno non fece altro che farmi stringere il cuore in una morsa insopportabile, sentivo di star per morire.

"V! Perché non la smettiamo adesso?" Mi sedetti atterra appoggiando la schiena contro i piedi del letto, abbassando la testa "domani non ho voglia di andare a scuola, ma la mamma non fa altro che dirmi di doverlo fare"

Restai zitto per un po', comportandomi come sé davvero quella persona mi stesse rispondendo, come sé davvero fosse stata lì con me.

"Mi prendono in giro, tu non lo sai ma è cosi. Credono che sia pazzo e le insegnanti non fanno altro che rendermi ancora più ridicolo" sussurrai alzandomi entrambe le maniche della felpa che indossavo.

Mi avvicinai a quel piccolo me, solo, guardandomi meglio dall'esterno, studiando ogni mia mossa e notando quegli orribili segni sui polsi che osavo farmi ogni volta che i pensieri andavano nel negativo.

"Mi piacerebbe poter vivere come te, V, sei tutto quello che ho sempre desiderato e...mi piaci" sussurrai afferrando una piccola lama dalla tasca, nascosta in profondità, poggiandola sui polsi.

A quel punto non potei fare a meno di sviare lo sguardo dall'altro lato, sentendomi ancora più male di prima, provando a regolarizzare il respiro più che potevo.
Sentivo le lacrime scorrere sul mio viso, nonostante potessi cambiare visione dei fatti o svegliarmi con la forza, ma sembrava che il tutto fosse stato fatto apposta da farmi rivivere quei momenti, come consapevolezza di essere stato un cattivo essere umano, un pessimo figlio e un orribile fratello.

A poco a poco tutto iniziò a farsi più nitido e avevo lentamente capito dove mi trovavo.
Era il momento in cui V era sparito dalla mia vita, in cui avevo perso i sensi e in cui mio fratello mi aveva trovato steso atterra, privo di qualsiasi segnale di vita, era lo stesso momento in cui i miei genitori mi avevano portato in un'ospedale e poi da uno psicologo.

-

Mi svegliai di soprassalto, stringendo le mano attorno alla maglia di Namjoon che mi aveva stretto a sé e coccolato per tutto quello tempo.
Non avevo l'intenzione di svegliarlo, ma non ricordavo di essere finito fra le sue braccia in quel modo o, addirittura, steso sù di lui.
Nonostante le mie guance erano bagnate dalle lacrime, però, arrossii leggermente guardandolo svegliarsi quasi in contemporanea con me.

"Mh? Jiminie? Che succede?" Sussurrò a voce rauca e bassa, ancora mezzo assonnato.

Erano le due del mattino e sia io che lui avevamo passato l'intero pomeriggio e l'intera notte a dormire come dei ghiri, non svegliandoci mai.
La stanchezza e il caldo avevano giocato brutti scherzi eppure, nonostante non fossi abituato a quegli orari, avrei voluto rimettermi ancora steso sul suo petto a dormire beatamente.

"Scusami" sussurrai "non volevo svegliarti" scossi la testa

"Sei sicuro sia solo questo?" Si avvicinò lentamente, poggiandomi una mano sul viso "mh? Hai pianto?"

"Ho fatto un incubo" annuii mordendomi le labbra

"Oh, Jimin" sussurrò abbracciandomi delicatamente "và tutto bene, è tutto finito mh? Adesso sei al sicuro"

"Sò di esserlo, Namjoon" sussurrai stringendolo leggermente a me, appoggiandomi alla sua spalla

"Sono felice che tu lo sappia, mh? Ti và di tornare a dormire o vuoi un'altro abbraccio?" Ridacchiò accarezzandomi il viso, cercando di asciugarlo quanto meglio possibile

"Posso rimettermi sul tuo petto come prima?"

"Puoi fare quel che vuoi, Jiminie" annuì stendendosi lentamente di nuovo, lasciando che le sue braccia si allargassero per accogliermi.

Non appena mi fui sdraiato di nuovo come prima, chiusi gli occhi lasciandomi avvolgere dal suo profumo e dal suo battito che restò una piccola canzone per me, una ninna nanna che mi portò ad addormentarmi di nuovo e stavolta tranquillamente.

Face// YoonminWhere stories live. Discover now