L'Amore-L'Amare

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"Il giorno arriverà di nuovo".

"Non sò se lo avete visto, ma era quello che intendevo quando scrivevo il libro" sussurrò Yoongi, guardandosi intorno mentre sorseggiava dal suo bicchiere

"Non ce ne siamo accorti per nulla, tranquillo" ridacchiò Hoseok, sedendosi sciattamente sui divanetti posti al centro del giardino in cui si stava tenendo la presentazione

"Sono serio, quel ragazzo sembrava essere capitato a pennello..." Sospirò "è una fonte di ispirazione"

"Non credo sia fatto per questo, Yoongi" annuì Namjoon, prendendo parola finalmente dopo un buon lasso di tempo

"Uh? Che intendi?"

"Intendo che dovresti dimenticarlo e lasciarlo passare, chi lo vedrà più?" Alzò un sopracciglio, rendendosi quanto più discreto possibile

"Forse ha ragione Namjoon" annuì Seokjin "hai iniziato a scrivere per un motivo Yoongi, non te lo scordare"

"E voi lo state pressando troppo" Hoseok alzò un sopracciglio "ciò non vuol dire che deve restare per sempre da solo o addirittura vedere il lato negativo in ogni persona. Yoongi adesso è un uomo, sá badare a sé stesso e ai suoi sentimenti"

"Nessuno lo mette in dubbio, io cerco solo di tutelarlo" annuì Seokjin, lasciando ondeggiare il bicchiere con all'interno del liquido spumeggiante, osservandone l'effetto che aveva nello sbattere contro le pareti.

Namjoon si fermò a guardare tutti i ragazzi agire in un modo diverso l'uno dall'altro, e decise di reimmergersi dei suoi pensieri, come aveva già fatto prima.
Jimin aveva davvero avuto la prontezza di seguire Yoongi, il suo scrittore preferito, nell'intento di venirlo a vedere di persona o aveva ascoltato una sua conversazione? E poi, cosa sarebbe successo sé tutti i ragazzi avessero scoperto la verità più avanti? Doveva dire tutto adesso o aspettare?

Nella sua testa le idee balzavano a destra e a sinistra, come sé stessero ballando un tango pazzo, velocizzato in 2x, mentre fissava un punto indefinito da ormai troppo tempo.

"Namjoon? Namjoon!" Esclamò Seokjin, entrando nel suo spazio, distruggendone l'atmosfera

"Uh- cosa c'è?" Sospirò giocherellando con l'anello che teneva alla mano destra, sul penultimo dito

"Mh, non lo so. Sei strano da tutta la sera, che succede?" Sussurrò tenendogli una mano sulla coscia

Namjoon la sentì come sé bruciasse, non gli dispiaceva, ma si sentiva sempre così agitato davanti al suo hyung e chissà per quale motivo.
L'unica cosa, che però, lo rendeva certo era che di lui poteva fidarsi ciecamente, aveva raccontato parti della sua vita difficili e aveva avuto la prontezza di stare in guardia, ma Seokjin non se lo meritava.

Seokjin era una persona d'oro.

"Ti va di camminare con me? Ho bisogno di fare due passi" sussurrò Namjoon, sicuro della risposta affermativa dell'altro che, infatti, non esitò ad arrivare facendoli ritrovare l'uno accanto all'altro mentre la notte e le stelle cadevano silenziose su di loro.

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Seokjin era sempre stato un ragazzo dalle mille qualità, sapeva cucinare e stirare, fare i compiti velocemente e aveva anche tempo da dedicarsi alle sue passioni come il canto e l'uncinetto, ma tutti avevano avuto sempre un modo per descriverlo sul quale potevano metterci la mano sul fuoco, ovvero "cresciuto troppo in fretta".

Non aveva mai avuto la possibilità di poter vivere la sua giovinezza come un normale ragazzo poteva e doveva fare, ma aveva dovuto costruirsi le ossa già in tenera età per poter portare sulle sue spalle, adesso larghe e palestrate, tutto il peso della sua intera famiglia che di senso affettivo non ne aveva mai sentito nemmeno parlare.

Face// YoonminWhere stories live. Discover now