°Si torna a lezione

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3 Settembre 1891

Caro diario,

Questa mattina, mi sono svegliata al primo chiarore del giorno. È un risveglio lento e faticoso, non potevo permettermi di tardare, poiché la giornata prometteva di essere densa di impegni. Con determinazione, mi sono alzata dal letto e rivestita con cura poi, è stato il turno di svegliare Sebastian. Ho posato leggermente la mano sulla sua spalla nuda che emergeva dalle lenzuola. La pelle sotto il mio tocco era calda e vellutata, e lui giaceva a pancia in giù, avvolto nel sonno profondo e beato, abbracciando il cuscino. La luce tenue della stanza accarezzava la sua figura, rendendolo un quadro di tranquillità in un mattino che si preparava a scatenarsi nell'incessante movimento della vita di Hogwarts.

«Altri cinque minuti» la sua voce roca e impastata dal sonno riecheggiò nella stanza, mentre aveva ancora gli occhi chiusi.
«No, Sebastian. Ora! è tardi.» Continuai io, scuotendo con più fervore la sua spalla e, a quel punto, sollevò la testa aprendo solo un occhio e, stropicciandosi l'altro mi augurò un buongiorno biascicato.


Mettendosi a sedere, le lenzuola scivolarono rivelando dei pettorali appena accennati e, sbadigliando ancora assonnato, diede due facce sul materasso: «Eddai, rilassati e passiamo tutta la giornata qui... com'è che si chiama questo? Fut- fution...»

«Futon! È un materasso giapponese e no Sebastian, dobbiamo andare! Vestiti!» risposi lanciandogli i suoi vestiti addosso, mentre io ero già pronta, sentendo tutta l'agitazione addosso in conseguenza a quanto accaduto ieri! 

Se si venisse a sapere... 

Nonostante la mia sicurezza, la realtà iniziò a sprofondare dentro di me. Avevo affrontato il punto di non ritorno, e la consapevolezza di quanto fosse accaduto la sera prima cominciava a farsi strada nella mia mente. La paura di essere giudicata, la meraviglia di un nuovo capitolo della mia vita e l'amore che provavo per Sebastian si stavano intrecciando in un miscuglio di emozioni turbolento.

«Sebastian» mormorai, cercando di nascondere la paura nei miei occhi: «dobbiamo essere cauti. Non possiamo permetterci che qualcuno sappia...».

Il suo sguardo si fece serio e vigile, annuendo; il silenzio che seguì era carico di significato, la consapevolezza dell'importanza di quel momento fluttuava tra noi come un fragile filo invisibile.

Mentre Sebastian si rivestiva, scesi le scale e appoggiai l'orecchio alla porta dello studio in cerca di qualche rumore. Silenzio. Solo il fruscio dei vestiti che proveniva dal soppalco.

«Oggi Abbiamo tante cose da fare e ieri non siamo tornati nelle nostre camere» dissi sentendo Sebastian scendere le scale, indice che era pronto e potevamo uscire. Girai piano la maniglia e, guardandomi furtivamente intorno uscii allo scoperto; la stanza delle necessità appariva disabitata e immobile. «I nostri amici potrebbero preoccuparsi e, inavvertitamente, metterci nei guai. Dobbiamo andare da loro subito e fargli vedere che stiamo bene, che non ci siamo persi nella foresta proibita o che non siamo stati attaccati da maghi oscuri!» Continuai io, facendo strada verso l'uscita principale.

«Tik augura buongiorno a Signorina Maeby! Tik non ti ha vista entrare! Desideri cambiare l'atmosfera della stanza?»

Sussultai nel sentire la tenue voce del piccolo elfo domestico e un brivido mi percosse lungo tutta la spina dorsale. 

«Tik! Sei qui! ... in quest'angolo buio della stanza, con il tuo taccuino... non ti avevo visto nemmeno io!» la mia stessa voce mi risuonò come una corda di violino che stava per spezzarsi, mentre l'elfo mi scrutava perplesso con penna e taccuino alla mano, interrotto da chissà quale compito.

«E lui chi è?» domandò Sebastian alle mie spalle, ancora intento a sistemarsi la cravatta verde e argento.

«Io sono Tik, l'elfo domestico che la professoressa Weasley ha incaricato di gestire la stanza. Tik presume che lui sia un altro amico della signorina Mayfield!» con uno schiocco di dita, l'elfo fece sparire gli oggetti che fino a poco prima aveva tra le mani e rivolse un sorriso disteso a me e Sebastian.

Hogwarts Legacy | Diario del 6° anno 1891 - 1892 IN REVISIONEWhere stories live. Discover now