L'ultimo giorno

66 5 40
                                    

20/6/1892

Cario diario,

questa mattina mi sono svegliata con il rumore del fruscio dei vestiti e lo scricchiolio delle assi di legno del pavimento. Nellie e Natty erano già sveglie, emozionate per le vacanze estive alle porte e i loro bagagli giacevano semiaperti per essere riempiti con vestiti leggeri.

Natty, con un sorriso contagioso, danzava tra i suoi abiti, selezionando con cura quelli da portare in Uganda e - successivamente - nel maniero Weasley; la sua bacchetta crepitava lievemente, aiutandola a spostare con la levitazione gli oggetti che avrebbe portato con sé.

Sua madre aveva acconsentito a farle trascorrere l'estate insieme a Garreth, complice anche il fatto che con loro ci sarebbe stata la professoressa Weasley, ma non dopo esser stata almeno un mese con lei in Uganda. "È vero che ormai sei maggiorenne, ma non trascurare le tuo origini, gazzellina mia", le disse la professoressa Onai.

Dall'altra parte della stanza, Nellie era concentrata a consultare una mappa che si estendeva oltre i confini del suo letto, segnando con piccole bandierine incantate i luoghi che avrebbe esplorato con la sua famiglia durante il suo viaggio esotico. Ogni volta che contrassegnava un punto, la mappa sussultava lievemente, come se fosse altrettanto eccitata all'idea dell'avventura.

Scendendo verso la Sala Grande, il castello sembrava vibrare di un'energia palpabile. I corridoi erano animati da gruppi di studenti che condividevano sogni e progetti per l'estate, i loro passi rimbombavano sulle antiche pietre con una leggerezza insolita, liberati dal peso degli studi e delle responsabilità.

Anche i fantasmi sembravano partecipare alla celebrazione, fluttuando tra i ragazzi con espressioni malinconicamente gioiose, forse ricordando quando anche loro erano così pieni di vita e trepidanti per il futuro. Tra non molto, le mura del castello sarebbero state abitate quasi esclusivamente da loro per ben tre mesi. Chissà se sono tristi nel rimanere soli, o se preferiscono avere il castello tutto per loro!

Io e i miei amici non avevamo fretta, anzi, avevamo tutta l'intenzione di goderci quel momento di rilassatezza generale che regnava nell'aria. Questo significava scendere sette piani di scale a piedi, anziché usare la Metropolvere, ma ciò non ci pesava. Un po' perché eravamo ormai allenati e poi, in questo modo, avremmo incontrato e salutato tutti i nostri amici, prima di tornare ognuno nelle rispettive camere a fare i bagagli.

Garreth saltellava davanti a noi, fischiettando e salutando gli studenti che gli rivolgevano un sorriso e un cenno del capo o della mano.

Dal corridoio di astronomia, nonché l'ala del castello con maggior concentrazione di Corvonero, è emerso Amit che, con un sorriso rilassato e occhi luminosi, si è unito alla nostra discesa. «Quest'estate mi rilasserò nella casa al mare dei miei genitori, ho intenzione di leggere tanto materiale goblin e iniziare la stesura di quel mio libro di cui ti avevo parlato» mi ha detto, picchiettandomi il braccio con il suo gomito: «Ricordi la nostra missione fuori da Hogwarts? Io non la dimenticherò mai! Povero Lodgok!» ha continuato, scuotendo la testa e facendo abbassare la mia, al pensiero del nostro vecchio alleato.

«Ad ogni modo, ho intenzione di iniziare a scrivere il mio romanzo! Non voglio aspettare ancora e rischiare di confondere i ricordi e dimenticare alcuni dettagli!» ha concluso Amit con determinazione.

Proseguendo, vicino alla sala comune di Tassorosso, abbiamo incontrato Poppy. La sua espressione rifletteva una serenità ritrovata, dopo le difficoltà passate con la perdita dei suoi genitori. «Ciao ragazzi!» ha detto con un sorriso, prendendo sotto braccio Amit. I due avevano passato molto di quest'ultimo tempo insieme, entrambi reduci dalla perdita di persone care, consolidando la loro amicizia.

Hogwarts Legacy | Diario del 6° anno 1891 - 1892 IN REVISIONEWhere stories live. Discover now