°Ritorno alla normalità

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15 settembre 1891

Caro diario,

Siamo tornati, anche se è come se non ce ne fossimo mai andati... !

È come se tutta la scuola si fosse svegliata da un incubo. Improvvisamente, mi sono ritrovata nella sala comune dei Grifondoro, davanti al caminetto acceso, con Natty e Nellie vicino e Garreth seduto nella poltrona adiacente al camino, il quale è scattato dritto in piedi come una molla; come se un insetto gli fosse piombato addosso.

Il mio viso si è illuminato di felicità pura e, senza pensarci due volte, mi sono lanciata verso Natty, avvolgendola in un abbraccio che racchiudeva tutta la gioia e la gratitudine di averla ritrovata, dopo la terribile sensazione che tutto fosse andato perduto. Si è aggiunta anche Nellie e ho dovuto stendere bene un braccio per includerla nella stretta, rimanendo così, senza dire una parola per una frazione di secondi.

Altre due braccia si aggiunsero, creando un abbraccio collettivo che ci univa tutti: era Garreth che provava a tenerci tutte e tre nelle sue braccia.

La sensazione era quella di essere di nuovo completi, di avere un posto nel mondo che solo questi amici possono offrire. Le voci si mescolavano in un coro di risate e pianti felici, mentre i cuori battono all'unisono.

«Non capisco, cosa è successo? Non ricordo.» Chiese Natty.

«Io... fino a poco fa mi trovavo a casa con i miei genitori ed era tutto così... triste!» commentò confusa Nellie.

Anche gli altri studenti nella sala comune cominciarono a commentare, ricordare e condividere le loro esperienze sulla vicenda.

C'era chi ricordava tutto ciò che era successo in questi strani tre giorni di un mondo e un tempo alternativo al nostro, e poi c'era chi sentiva come un enorme vuoto, ricordando solo l'ultima cosa fatta fino a pochi istanti fa.

«Per me siamo sempre stati qui a parlare della lezione di Pozioni davanti al camino. Mi sembra solo come se abbia avuto un leggero mancamento, ma non ho ricordo di ciò che gli altri stanno raccontando» Ci comunicò Natty, capendo ben presto che - come lei - anche altri studenti sentivano questo vuoto e, ad esserlo, erano tutti studenti che quel mondo non erano mai arrivati  a scoprire come fosse fatto. Forse un bene. Chissà.

Presi Garreth per il braccio per allontanarlo dagli altri, andando in un angolo dove gli altri non potevano sentirci: «Stanno tutti facendo congetture, ma dovremmo prima consultarci con la professoressa Weasley per capire che versione confermare»

«E perchè? Diciamo a tutti la verità: che Sacharissa ha fatto un casino, ma noi abbiamo sistemato tutto!» Rispose lui, gonfiando il petto e minacciando di dirigersi verso il gruppo di studenti Grifondoro riuniti a scambiarsi aneddoti ed esperienze riguardo l'incubo collettivo appena vissuto.

«Noi non abbiamo sistemato nulla, è stata tua zia, insieme al professor Ronen! E poi non credo sia giusto mettere alla gogna Sacharissa.»  lo bloccai io per il petto, parlando a denti stretti.

«Cooosa?!» Si lasciò scappare a gran voce Garreth, tanto che tutti si girano verso di noi: «Dopo quello che ti ha fatto, che ha fatto passare a tutti noi la difendi pure?» Corresse poi il suo tono, tornando a parlare a voce bassa.

«Non la sto difendendo. Di certo domani non uscirò con lei a prendere una Burrobirra, ma prima di scatenare l'inferno facciamoci i fatti nostri. Consultiamoci prima con i professori!»

«Va bene...» Rispose Garreth, non troppo convinto. 

Spero che manterrà la parola.

«Devo andare da Sebastian!» sussultai, una volta finita la conversazione con Garreth. I miei amici Grifondoro stavano tutti bene, ma lui? Sentivo il bisogno impellente di vederlo, mi sembrava come se fossero passati mesi dall'ultima volta che ci eravamo rivolti la parola.

Hogwarts Legacy | Diario del 6° anno 1891 - 1892 IN REVISIONEWhere stories live. Discover now