Capitolo 31

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Mi poggiai con le mani ai bordi della penisola per sostenermi e poi lui mi fece sedere lì sopra.

Si staccò un attimo e poi mi fissò mentre mi allargava le gambe, poi si mise in mezzo.

«Ora hai capito perché lo sto facendo?» chiese ed io sospirai
«Tu... Tu mi confondi» riuscii a dire solo quello.

«Prima o poi ci arriverai» disse
«Non puoi dirmelo direttamente tu?» chiesi e lui scosse la testa.

«E che cazzo Liam» dissi e poi lui rise
«Non innamorarti di nessuno» disse all'improvviso ed io aggrottai la fronte.

Mi afferrò di nuovo per i fianchi e mi spinse contro di lui.

«Ti sto dando il pugnale dalla parte del manico ricciolina, non pensavo che l'avrei mai fatto... Di nuovo, ma se deciderai di trafiggermi, allora io non mi tirerò indietro. Ti aspetterò sempre e comunque» sgranai gli occhi appena capii il senso di quello che aveva detto e stavolta fui io a baciarlo.

«Non dovresti dare il pugnale in mano a nessuno» dissi stando al suo gioco
«Lo sto già facendo»
«Se io non dovrò innamorami di nessuno, allora pretendo che tu non tocchi più nessuna come stai facendo con me» dissi e lui sorrise
«Pretendi?»
«È troppo?» chiesi
«Così mi farai desiderare troppo poi» disse ironico.

«Allora... Prenditi quello che vuoi, ora» dissi ma lui scosse la testa
«Non è il tuo corpo quello che voglio» disse mettendomi una mano sotto il mento
«Allora cosa vuoi?» chiesi e lui rise
«Non costringermi a dirlo»
«Lo sto già facendo» dissi e si morse il labbro.

«Il bacio non ti basta?» chiese
«No Liam, non mi basta» dissi mettendogli le mani nei capelli.

Lui tirò un profondo respiro.

«Voglio te, ma non il tuo corpo, voglio quello che hai qui» con un dito mi indicò la testa e poi afferrò la mia mano
«E soprattutto quello che hai qui» disse portandomela al cuore ed io fissai la sua mano che bloccava la mia in quel punto.

Adesso ero rimasta a corto di parole sensate, quindi sfortunatamente me ne stetti in silenzio a fissare i suoi occhi mentre lui non esitava a lasciarmi la mano.

«Anche se non sembra, anzi forse non è mai sembrato... Ho paura di te» disse ed io sgranai gli occhi.

«Quindi fa attenzione a come muovi il coltello, la lama fa male ricciolina» continuò e poi addolcì lo sguardo.

Il coltello era il suo cuore, la lama invece, la mia decisione.

Erano passati un paio di mesi ormai da quando ero lì, ma non avrei mai immaginato di innamorarmi di qualcuno, ero confusa, ora un po' di meno, ma perché mi stava dando tempo?

«La lama dopo un po' corrode, non dovresti aspettare se poi sai che ti farà male» risposi
«Non mi farà male, per questo aspetterò. Anche quando della lama non ne sarà rimasta neanche un po'»
«Allora non penso che ti farà aspettare» feci per dire ma lui mi poggiò un dito sulle labbra
«Non voglio saperlo adesso» disse ed io aggrottai la fronte.

Mi lasciò la mano e poi mi diede un bacio a stampo.

«Venerdì, a mezzanotte» disse ed io sgranai gli occhi.

Venerdì?
«Perchè venerdì?»
«Un po' di pazienza c'è l'hai?» scossi la testa divertita e lui sbuffò
«Tu devi averne tanta per aspettare una settimana la mia decisione»
«Voglio guadagnarmi la tua fiducia» disse
«Dopo quello che è successo, non penso che ti fidi così tanto di me» continuò ed io mi morsi il labbro abbassando lo sguardo.

«Allora il giorno lo decido io» dissi
«E sarebbe?»
«Non te lo dirò» risposi, lui sorrise
«D'accordo allora, agisci tu» disse.

«Non farti troppe paranoie stasera, capito? Va tutto bene» disse scostandomi i capelli dal viso.

𝔻𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬.Where stories live. Discover now