Capitolo 56

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Pov ~Liam~
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Quella mattina, mi fiondai a casa della ricciolina e appena lei mi aprii, la trovai con un tuppo in testa e una scopa in mano
«Oh, mi fa piacere che tu sia venuto a darmi una mano» disse ironica e io risi
«Ti sei data alle pulizie stamattina eh» dissi
«Eh già, a e non preoccuparti, so che oggi c'è lo stage»
«Nah, non ero venuto per quello» dissi e lei aggrottò la fronte.

Afferrai la scopa e mi tolsi il cappotto, appendendolo all'attaccapanni.

«Ma che diamine stai facendo» disse lei confusa mentre chiudeva la porta.

Osservò come ero vestito, avevo una semplice canotta a bretelle e un pantaloncino.

«Ti aiuto» dissi e lei si portò una mano al viso
«Già sapevi che stessi pulendo?» disse ridendo
«Diciamo che ti ho vista parecchio indaffarata» dissi
«Oh, allora siamo passati allo spionaggio Jackson» disse afferrando la scopa dalle mie mani.

«Non è colpa mia eh» dissi
«Sisi come no» disse e poi mi lanciò un panno pello.

«Inizia dalle mensole amore, vai» disse e corse a pulire camera sua.

«Ah, ma sai come si fa vero?» disse facendo spuntare la testa fuori dalla porta
«Ti pare che le pulizie a casa mia si facciano da sole?» dissi alzando un sopracciglio e lei rise tornando dentro.

E quella mattina la passammo così, a pulire, bagnarci e inventammo un modo più divertente per lavare il pavimento.

In realtà non l'avevamo inventato, ma in qualche modo la ricciolina mi aveva costretto a farlo.

Ci eravamo legati gli stracci per lavare a terra, ai piedi, così quel pavimento, si trasformò in una pista di pattinaggio.

Ovviamente ero negato.

«Ecco cosa non sa fare il nostro Liam» la ricciolina si prese gioco di me ed io feci di tutto per raggiungerla e fargliela pagare
«Vieni immediatamente qui!» dissi e lei scappò via ridendo.

Appena l'afferrai, temetti di cadere a terra ma lei mi bloccò al muro.

«Non ci provare» disse dato che aveva capito cosa avevo intenzione di fargli.

Il solletico, l'odiava.

Scoppiai a ridere
«Haha, riderai di meno quando scoprirai che ci sono altre tre camere da pulire, caro mio» disse e il mio sorriso scomparve.

Questa volta a ridere fu lei.

«Susu» disse andando via.

«Almeno aiutami!» dissi andando da lei mantenendomi al muro.

«Sisi» disse ridendo dalla cucina.

«Me la pagherai» dissi
«Uuu, che paura» disse ridendo.

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Appena finimmo di pulire, decidemmo di fare il bagno insieme, nulla da dire sul fatto che quella stanza avrebbe avuto bisogno, di nuovo, di una lavata per terra, talmente dell'acqua che avevamo fatto cadere.

«A questo punto hai anche le paperelle? Che dici ricciolina»
«Dovrei prenderle sai» disse seria ed io mi portai una mano sulla fronte.

«Come sei esasperato amore» disse ironica mettendosi davanti a me e poi mi tolse la mano dalla fronte.

«Si e sei proprio tu, la causa della mia esasperazione» dissi
«Ah si? Bene» si allontanò e si mise di spalle alla fine della vasca facendo la finta imbronciata.

𝔻𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬.Where stories live. Discover now