Capitolo 59

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«Cosa succede?» mi chiese mentre mi prendeva una sedia.

Si inginocchiò davanti a me e mi prese le mani tra le sue
«Nulla sto bene» dissi e lui sospirò
«Lo sai che con me puoi parlare, lo sai benissimo ricciolina» mi morsi il labbro e tirai un respiro profondo.

«Nulla davvero, sono sempre gli stessi pensieri, sono preoccupata... non lo so» dissi e mi coprii gli occhi per cercare di non piangere.

Mi abbracciò subito, era un altro dei miei sbalzi d'umore, non volevo neanche piangere.

«Andrà tutto bene e poi ci sono io vicino a te, mh?» annuii
«Secondo me, sarai una grande madre»
«E chi te lo dice, se facessi schifo» continuai e lui mi asciugò le lacrime.

«Lo so e basta, tu non devi preoccuparti neanche ricciolina, fai come hai sempre fatto, lo so che un figlio è una grande responsabilità, ma non farai tutto da sola» cercai di tranquillizzarmi, nel frattempo Liam mi accarezzò il capo.

«Sta tranquilla» disse e mi posò un bacio sulla fronte.

• • • •
I mesi volarono, in questo lasso di tempo, riuscimmo a trasferirci nella nostra villa e finimmo gli ultimi dettagli per il matrimonio, tra un giorno avremo dovuto sposarci ed io ero più elettrizzata che ansiosa.

Stranamente.

«Ricciolina è pronta la colazione» disse Liam venendo a svegliarmi.

In effetti mancava quel solito calore che c'era sotto le coperte, stavo congelando.

Mi alzai e mi porse la vestaglia.

«Grazie» dissi e poi uscimmo dalla nostra camera.

«Allora, come ti senti?» disse mentre mi versava del latte.

«Bene, anche se manca un mese al parto, sto bene» dissi mettendoci un po' di miele.

«Comunque oggi ho parecchio da fare, anche riguardo domani» disse Liam
«Quindi uscirai?» chiesi
«Si. Tra un'oretta già dovrei andare» che palle, non volevo rimanere da sola.

«E ci vorrà tempo?» lui mi afferrò la mano
«Farò il prima possibile e sarò qui per pranzo, non preoccuparti» sorrisi lievemente.

Quella mattina non mi sentivo particolarmente bene.

Appena finimmo di mettere in ordine, Liam andò a prepararsi ed io mi misi sul divano.

«Allora io vado, per qualsiasi cosa chiamami, d'accordo?» disse e annuii.

Mi diede un bacio a stampo e uno sul grembo, cosa che mi fece sorridere e poi uscì.

• • • •
Mi svegliai dopo mezz'ora con forti contrazioni e mi alzai subito dal divano.

Andai verso la penisola e mi mantenni quando il dolore iniziò ad aumentare.

Quel dolore non lo sopportavo proprio, figuriamoci il giorno del parto in che stato sarei stata.

Finalmente riuscii a trovare un po' di sollievo, ma appena mi rilassai un attimo, dopo 5 minuti iniziarono di nuovo.

Che cazzo stava succedendo porca miseria.

Si fermavano e poi partivano di nuovo.

Decisi di chiamare Liam cercando di tenermi alla sedia.

Per fortuna rispose subito
«Amore...» cercai di tirare un respiro profondo ma non riuscivo neanche a parlare
«Che succede?» dovetti poggiare il cellulare sulla tavola e mi calai a terra.

«Sto arrivando, rimaniamo in chiamata»
«D'accordo» dissi quando le contrazioni mi lasciarono il tempo di respirare.

«Riesci a dirmi che succede?» le contrazioni partirono di nuovo
«N-no» ero sull'orlo di scoppiare a piangere per il dolore.

𝔻𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora