Capitolo 32

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Una lacrima mi solcò la guancia, ma l'asciugai subito.

Continuai a cercare pensando che la moto si trovasse nei dintorni, forse mi ero confusa sul posto?

Niente, la moto non c'era, l'avevano rubata.

Dovevo aspettarmelo dopo tutto.

Mi sedetti su una panchina a caso e poggiai le braccia sulle ginocchia, poi mi portai le mani sul viso.

In quel momento ero talmente stanca che non riuscii neanche a piangere.

Sentii una mano sulla spalla e mi voltai di scatto
«Calma, sono io» disse Liam e poi si sedette affianco a me.

«Che ci fai qui?» chiesi
«Pensi che non ti abbia vista uscire dal palazzo? Avevi detto che dormivi invece ti ho vista nel panico» mi morsi il labbro e distolsi lo sguardo.

«Che succede?» domandò ma io non risposi.

«Potrei cercare di aiutarti, lo sai?»
«Non puoi aiutarmi» risposi voltandomi verso di lui
«Non so neanche cosa è successo, come posso aiutarti così?»
«La mia moto è...È... è stata rubata, non c'è più» dissi stringendo il giubbotto che avevo addosso.

«Come sarebbe?»
«L'hai lasciata qui?» continuò ed io annuii.

Lui sospirò
«Perchè l'hai lasciata qui?»
«Perchè dovevo accompagnare Alice e Michelle a casa, ma non potevamo andare tutte e tre sulla moto, così decisi di lasciarla qui e venirla a prendere più tardi» che stupida, avevo accettato il rischio e ora ne stavo subendo le conseguenze.

«So che ho sbagliato» dissi prima che lui parlasse e poi scosse la testa
«Non ti stavo dicendo questo» disse e poi mi afferrò la mano.

«Vieni con me» si alzò e mi portò con lui.

Mi fece salire in auto e poi mise in moto
«Dove andiamo?» chiesi e lui sorrise.

«Abbi un po' di pazienza» disse e poi andammo via.

Il viaggio fu lungo, ci vollero due ore per arrivare... Dove lui volesse arrivare, INSOMMA.

Nono, stavo facendo totalmente una pazzia, stavo andando chissà dove con lui?

«Arrivati» disse e poi scese per aprirmi la portiera.

«Ancora non sto capendo» dissi appena vidi un pompa di benzina.

Doveva fare il pieno? E PERCHÉ ERO SCESA?

Mi afferrò di nuovo la mano e poi spense l'auto, ci allontanammo da lì ed entrammo... Non sapevo neanche dove, era solamente una stanza gigante piena di... Oddio.

«Ma sei pazzo?» dissi e lui rise
«Non penso che sarà mai la stessa cosa, vero?» quella stanza era piena zeppa di moto.

Oddio non così tante però cazzo.

«Mio nonno aveva un'officina, alcune sono ancora da mettere in sesto ma le altre penso che siano nuove di zecca. Allora, vuoi provarne una?» no, era confermato, era uscito fuori di testa.

Feci un passo indietro e scossi la testa
«Prendila come... Un regalo da parte mia»
«Non posso accettare, no» dissi e poi scossi la testa.

Lui sospirò
«La deciderò io per te allora»
«No Liam, è troppo» dissi e si avvicinò a me
«So quanto ci tieni, cioè si oddio preferirei che non ci mettessi proprio le mani su quel mezzo, ma se a te piace non posso constringerti»
«La moto è pericolosa solo per gli spericolati» dissi e lui scoppiò a ridere
«Sisi, come no, vorresti dirmi che tu non sei spericolata?» mi morsi il labbro
«Comunque sia, non è detto che chi abbia la moto, debba rimetterci la vita lì sopra. La moto avvolte ti fa dimenticare tutti i problemi, anche se per poco, ma comunque per qualcuno può essere tutto quello che ha, soprattutto se sé l'è guadagnato da solo, si chiamano soddisfazioni» dissi.

𝔻𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora