Capitolo 42

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Pov ~Grace~
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Il giorno prima

«Allora, perché mi hai fatto venire qui?» mi chiese Cameron mentre io gli versavo un bicchiere di succo.

«Volevo parlare con qualcuno» dissi
«Uh, hai confessato a mio fratello i tuoi sentimenti finalmente?» roteai gli occhi al cielo.

«Per l'amor del cielo, no Cameron, come potrei» risposi sedendomi sullo sgabello.

Era da due anni che ormai avevo un debole per Liam ma non avevo mai trovato il coraggio di confessargli i miei sentimenti e ora più che mai non potevo più farlo.

«Mi spieghi perché? Permetterai a quella ragazzina di prenderselo?» rispose nervoso
«Prima di tutto, abbassa i toni e poi si, già gliel'ho permesso, non posso comandare i sentimenti di Liam» dissi e lui si alzò.

«Se solo glielo avessi detto prima!»
«Non gliel'ho mai detto perché avevo paura che lui pensasse che mi piacesse solo per il fisico, Cameron!» si sedette sul divano.

«E comunque dovrò andare avanti adesso»
«Stanno insieme?» mi chiese ed io scrollai le spalle.

«Liam si è dichiarato, quindi non so, so solo che gli sta dando del tempo»
«Mio fratello, che da del tempo a qualcuno? Ma dove siamo finiti!» sbuffai.

«È meglio che si distragga, dopo la morte di Amelia, non è riuscito ad amare più nessuno e per amare Ashley beh» non continuai la frase, sarebbe stato meglio.

«Non capisco cosa ci veda in lei, aveva te davanti e ti ha lasciata fuggire così»
«Che vorresti dire?» gli chiesi aggrottando la fronte.

«Niente va» disse e poi si alzò venendo a prendersi il bicchiere di succo
«Però capisco forse perché non gli sei mai piaciuta, saresti capace di scoparti anche me» lo afferrai per la camicia e lo feci finire contro la penisola.

«Stai dicendo che sono una poco di buono Cameron?» dissi nervosa e lui deglutì.

«N-non mi permetterei mai»
«Nonostante tu sapessi perché lo facevo, continui a pensare che lo facessi per spassarmela»
«So che era il tuo lavoro Grace, senti scusa» disse e poi lo mollai.

«Liam ha mai ceduto?»
«No» dissi
«Beh, questo vuol dire che ci teneva a te»
«Che?» chiesi e lui annuì.

Forse avevo capito che intendeva, ma non m'importava.

«Comunque non trovo giusto che ci abbia fatto fare tutta questa fatica per niente»
«Ti riferisci al piano per far parlare la ricciolina?» chiesi e lui annuì
«In ogni modo, ora quell'uomo è dietro le sbarre, storia chiusa Cameron, pensa ad altro» dissi e lui sospirò.

«Non accetterò mai che Liam stia con quella ragazzina»
«Non sono affari che ti riguardano» risposi
«E invece si, ci siamo anche noi in questa faccenda e-»
«Non più Cameron, non c'interessa più, abbiamo risolto la questione e adesso non puoi intrometterti nella vita privata di Liam, fa quello che vuole» dissi e poi mi sedetti sulla penisola.

«Eppure a te dovrebbe dare fastidio no? Insomma, sei innamorata di mio fratello, è comprensibile, non mentire a me» risi
«Pensi che ti stia mentendo?» lui si mise in mezzo alle mie coscie e poi mi afferrò il mento.

«Ti si legge in faccia che non volevi che succedesse questo, per quanto tempo hai aspettato di confessargli i tuoi sentimenti ma non l'hai mai fatto?»  mi scostai la sua mano di dosso.

«Tu vuoi solo usarmi, pensi che sia tanto stupida?» dissi nervosa
«Pensa alla tua di vita Cameron, non a quella di Liam, che lui a differenza tua un futuro se l'è creato» continuai senza pensarci troppo e lui si voltò verso di me.

Forse avevo leggermente esagerato.

«Pensi che io non sappia fare nulla senza di lui?» chiese ed io volta il capo per non guardarlo.

Mi afferrò il viso con forza e mi constrinse a guardarlo
«Rispondimi Grace!»
«È sempre stato così! Non puoi negarlo!» mi diede uno schiaffo e poi si allontanò da me.

Cazzo come bruciava, non mi toccai neanche la guancia.

«Esci Cameron, immediatamente» dissi guardandolo e lui mi guardò da capo a piedi.

«Non ti meritavi di stare al suo fianco» disse e dopo un'ultima occhiata di disprezzo, se ne andò sbattendo la porta.

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La mattina seguente

Appena sveglia, trovai un sacco di chiamate perse da Liam, decisi di evitarlo, quei fratelli mi stavano uccidendo.

Cercai di nuovo di dormire ma dovetti girarmi dall'altra parte dato che se poggiavo ancora la guancia contro il cuscino, faceva male.

Alla fine mi alzai dato che non riuscivo più a prendere sonno e andai a farmi una doccia fredda.

Appena finii di asciugarmi i capelli, vidi il telefono squillare.

Era un numero che non avevo in rubrica, così decisi di rispondere.

«Pronto» dissi
«Grace» era la ragazzina, come faceva ad avere il mio numero?

«Cosa c'è Ashley?»
«Perchè non mi rispondi a telefono, si può sapere? Mi hai fatto preoccupare a morte Grace!» era con Liam, allora gli aveva dato lui il mio numero.

«Stavo dormendo, come avrei dovuto risponderti, nel mio bellissimo sogno?» risposi e lo sentii sospirare
«E comunque cosa c'è tanto importante da sapere?» continuai
«Vieni a casa mia, ci vediamo tra un'ora» disse e poi staccò senza darmi il tempo di rispondere.

Ma che diamine stava succedendo.

Sbuffai e poi iniziai a prepararmi.

Appena uscita da casa, presi la mia moto e mi diressi da Liam.

Ero arrivata precisa, così bussai.

Appena mi aprirono la porta, trovai la ragazzina davanti.

«Ciao, anche tu qui» dissi e lei mi abbracciò.

Ma che aveva?

«Ahm... dobbiamo salire?» gli chiesi
«Si» rispose lei e poi raggiungemmo Liam.

«Finalmente direi»
«Ma se sono arrivata anche nell'ora giusta» dissi e poi posai il casco sul divano.

Mi persi a guardare il suo attico, non c'ero mai stata prima.

Lui si avvicinò a me e mi guardò il viso.

Voltai il capo perché avevo ancora la guancia rossa ben visibile.

«Grace, puoi girarti? Lo sai che mi dà fastidio quando qualcuno non mi guarda» disse e poi sospirai.

«Perchè mi hai fatta venire qui?» chiesi e lui strabuzzò gli occhi appena mi guardò in viso.

«È stato Cameron, vero?» sgranai gli occhi e poi feci un passo indietro.

«Non mentirmi Grace»
«Come lo sai» dissi e lui sospirò
«Come lo so? Ti ricordi quando avevo paura che...» si voltò verso la ragazzina che nel frattempo si stava versando un bicchiere d'acqua
«Che tuo padre ti mettesse le mani addosso» disse a bassa voce ed io annuii.

«E questo che c'entra» dissi
«E non ti ricordi del microfono che avevamo messo nella cover del tuo telefono?» sgranai gli occhi e poi afferrai il cellulare.

«Avevi detto che quando avresti trovato una casa in cui sistemarti, poi l'avresti tolto e io mi sono dimenticato di dirtelo perché pensavo che l'avessi disattivato. Per sbaglio stamattina ho ascoltato la conversazione tra te e Cameron avvenuta ieri e ho sentito anche quello che ti ha fatto» disse serio ed io roteai gli occhi.

«Lascialo perdere, è un coglione tuo fratello» dissi togliendo il microfono dalla cover.

«Sai quanto m'interessa, che si azzardasse di nuovo quello stronzo» disse prendendo il cappotto e le chiavi.

«E ora dove vai?»
«Ho una cosa da fare, aspettatemi qui voi due» disse e poi se ne andò lasciandoci sole.

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𝔻𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora