Epilogo

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Pov ~Ashley~
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Quattro mesi dopo.

Eccolo lì, il tanto atteso giorno del nostro matrimonio, finalmente era arrivato.

Quella mattina a svegliarmi furono Alice e Michelle, mi fecero saltare dal letto e per poco non le feci fuori.

«C'è Matthew che dorme» dissi
«Davvero? E dove?» aggrottai la fronte e mi alzai ancora piena di sonno.

Nella culla non c'era.

«Dov'è Matt» dissi sgranando gli occhi.

«Hey, sta tranquilla è con la nonna. L'ha preso poco fa, Liam lo sa» tirai un sospiro di sollievo.

«Bene, quindi noi ora dobbiamo prepararci su».

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Appena arrivammo in chiesa e vidi Liam, mi venne subito la voglia di saltargli addosso, ma mi contenni.

Quando uscimmo ne approfittai per prendere Matthew.

E oh, giusto, avevo mancato di nuovo un piccolo dettaglio, non ci eravamo sposati a Los Angeles, bensì nella città in cui ero nata, a Dublino.

C'era tutta la mia famiglia lì ed erano venuti anche Axel e Kim.

Certo, il viaggio era stato anche più che lungo, ma per quella giornata ne fu valsa la pena.

«Dov'è Matt?» chiesi a mia madre.

«Eccolo qui, non aspettava altro da stamattina» disse facendomi vedere il passeggino ed io tirai un sospiro di sollievo.

Lo presi il braccio e poi si avvicinò Liam.

«Sei bellissima»
«Oh, ma io lo sono sempre» dissi ironica e lui roteò gli occhi al cielo.

«Questo piccolino oggi ha fatto molti capricci» disse accarezzandogli il nasino.

«Ovvio, la mamma non c'era» dissi e lui sorrise.

«Oh, giusto per dirtelo, dovrebbe mangiare» mi voltai immediatamente
«Mi stai dicendo che da stamattina non ha mangiato?»
«Oh, no no no, ma ti pare tesoro, gli ho fatto il biberon» ero ancora contraria a quello, aveva solo 4 mesi e prendeva il latte dal seno, non dal fottuto biberon.

Anche se oggi non aveva potuto evitarlo.

«Ora ti fa mangiare la mamma» dissi strofinando il mio naso contro il suo.

«Susu, andiamo al ristorante» alzai il capo appena vidi i miei nonni.

Non li vedevo da anni.

Eravamo arrivati ieri sera, altrimenti in questi giorni sarei corsa da loro.

Mi venne da piangere
«Dallo a me» disse Liam e prese Matthew in braccio.

Io corsi ad abbracciare i nonni.

«Ci sei mancata»
«Anche voi a me» dissi
«Su principessa non piangere che ti cola il trucco eh» disse la nonna asciugandomi le lacrime e io risi.

Per avere 90 anni se li portavano bene, ogni giorno chiamavo la mamma per chiedere come stessero e per fortuna erano più sani che altro.

Matt iniziò a piangere e mi voltai subito.

«Bene, andiamo al ristorante» disse mio nonno e si fiondò in auto.

«Lo faccio mangiare in auto» dissi a Liam dato che per arrivare al ristorante ci voleva una bella oretta e mezza.

«D'accordo andiamo» disse e venì anche mia madre con noi.

Ci sedemmo dietro e mi aiutò con Matt.

«Spero che si mangi bene» disse Liam riferito a Matthew ed io per poco non sprofondai.

Lo trucidai con lo sguardo e lui mi vide dallo specchietto, subito dopo ghignò.

Mia madre invece, per fortuna non capì la battuta squallida che aveva appena fatto.

«Comunque in questi mesi è cresciuto parecchio eh» disse lei
«Si, per fortuna che non ci sono state complicazioni» dissi riferendomi alla sua salute.

Dato che era prematuro, avevo paura che gli potesse succedere qualcosa, ma quella paura stava svanendo ormai man mano che il tempo passava.

Finalmente arrivammo al ristorante ed entrammo, fummo gli ultimi, come al solito d'altronde.

«C'è ne avete messo di tempo» disse mia cugina
«Matt doveva mangiare» mi giustificai e risero.

Ci sedemmo al tavolo e io e Liam non facevamo altro che pensare a lui.

«E su vecchietti alzatevi un po' da lì» disse Axel e Liam si voltò.

«Dopo, appena si sarà addormentato» disse mentre lo cullava tra le sue braccia.

«Amore guarda che se gli fai prendere il vizio, nella culla non ci vorrà più dormire»
«E che fa, sta così bene tra le braccia di papà, vero?» gli chiese e scossi leggermente la testa ridendo.

«Poi vedremo» dissi.

Ad un certo punto della festa, sentii il bisogno di togliermi quel vestito di dosso, non c'è la facevo più, ero esausta.

«Tutto bene?» disse Liam mentre mi teneva i fianchi.

«Si» risposi e continuammo a ballare, anche se lui come al solito non mi credette.

Abbassò la testa nell'incavo del mio collo
«Sei stanca?»
«Si nota così tanto?» chiesi
«Nah, è un'intuizione» e che magnifica intuizione che aveva.

«E a pensare che domani dovremmo ripartire» dissi poggiando la testa sul suo petto e alla fine mi abbracciò mentre gli altri attorno a noi stavano ancora ballando.

Il tempo parve fermarsi
«Se vuoi, possiamo rimanere un altro po' qui» disse e scossi la testa
«Voglio tornare a casa» certo, ero già a casa, ma io intendevo la nostra casa.

«È successo tutto così in fretta, Matt, il matrimonio, la casa» lo vidi sorridere.

«E... questo imprevisto è stato brutto?»
«Bruttissimo» dissi ironica.

Mi voltai appena i miei cuginetti mi urtarono involontariamente mentre stavano correndo.

«Bambini, non si gioca con gli adulti!»  li rimproverò Liam e scoppiai a ridere.

Quella frase mi suonava familiare.

Lui si voltò e mi afferrò le guance, poi mi diede un bacio a stampo e sussurrò
«Ti amo» era la prima volta in vita mia che glielo sentivo dire.

Fine

𝔻𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora