Dimmi perché non ti piaccio

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La vita che faceva, ormai Alex lo aveva imparato, non era e non sarebbe mai stata una noia, ma un'altalena perenne. Un attimo prima stava ascoltando Henry suonare il pianoforte, perso in un miscuglio di emozioni alle quali non sapeva dare un nome, e ora tutto a un tratto doveva pensare a salvargli la pelle (o meglio quella di tutti e tre, contando anche quella di David e la propria). Per fortuna ebbe il tempo di correre da lui (che aveva già interrotto l'esecuzione e recuperato cagnolino e padella), prenderlo per mano e trascinarlo dietro il bancone prima che le guardie facessero irruzione nel Bell'Anatroccolo. 

<<Dov'è Rider? Dove si nasconde?>> esclamò il capitano Shaan, avvicinandosi pericolosamente al bancone in questione. <<Deve essere qui da qualche parte.>>

Quando passò oltre senza accorgersi di nulla, Alex ebbe l'audacia di affacciarsi per meglio comprendere la situazione, ma un attimo dopo desiderò non averlo fatto, perché altre due guardie entrarono scortando un prigioniero ammanettato, e non uno qualsiasi: era Miguel, con una maschera d'odio e sete di vendetta impressa sul volto.

Maledizione, pensò rituffandosi subito nel suo nascondiglio, mentre Henry lo guardava con apprensione. Se ci becca siamo morti!

Quasi urlò per lo spavento quando sentì una mano stringergli la spalla. Temeva che una guardia li avesse già stanati, ma voltandosi si ritrovò faccia a faccia con Zahra, che gli fece cenno di spostarsi a destra. Fu ben lieto di obbedirle muovendosi a carponi, subito imitato da Henry e David.

La donna si assicurò che i clienti della locanda coprissero la visuale, poi tirò una leva e nel pavimento si aprì un passaggio segreto che conduceva in una galleria sotterranea, verso la salvezza.

<<Vai a vivere il tuo sogno>> sussurrò con un tono morbido, molto distante dalla corazza accuminata dentro cui si trincerava sempre.

Alex sorrise felice.  Forse anche lei gli voleva bene, dopotutto.

<<Lo farò>> promise, desideroso di renderla fiera.

Zahra sbuffò.

<<Il tuo sogno fa schifo, dicevo a Henry>> dichiarò, rompendo l'incanto. <<E ora pussa via. Ogni volta che ti vedo perdo un anno di vita.>>

Con una smorfia di disappunto, Alex attraversò il passaggio sempre gattonando, mentre David lo seguiva a ruota. Alle sue spalle sentì Henry sussurrare: <<Grazie di tutto>> e posare un bacio sulla guancia di Zahra prima di andar via, e benché non potesse vederla, seppe che un sorriso, raro e autentico, aveva appena sfiorato le labbra di lei. Un sorriso simile ma non troppo a quello che minacciava di sfiorare le sue. 

Ma chi sei? Da dove diavolo sei saltato fuori?


Mentre percorrevano un dedalo di gallerie che pareva diramarsi ben oltre i confini del mondo, Henry ebbe la sensazione di star vivendo i minuti più lunghi di quel viaggio. Non era tanto per il luogo, quanto piuttosto per la compagnia. All'inizio, subito dopo aver lasciato la torre, aveva potuto concentrarsi sul paesaggio, sui nuovi suoni e odori offerti dalla natura. Al Bell'Anatroccolo aveva incontrato tante persone che, dopo l'iniziale diffidenza, lo avevano accolto con gioia facendolo sentire a casa, come se fosse sempre stato loro amico. Insomma, tante cose gli avevano tenuto la mente occupata, ma ora non aveva nulla che potesse distrarlo. La presenza di David, che era pur sempre un animale, non bastava a fargli dimenticare di essere solo con Flynn. Non bastava a fargli dimenticare che il suo cuore faceva le capriole,  ogni volta che posava lo sguardo su quel ragazzo. Ogni volta che ripensava al momento in cui, poco prima che iniziasse la zuffa, gli si era parato davanti per proteggerlo col proprio corpo. Ogni volta che ricordava il tocco della sua mano, che gli aveva infuso una scossa elettrica accompagnata da un piacevole tepore. Ed era sempre più difficile mantenere le distanze come si era imposto di fare.

Il mio nuovo sogno ||Red, White & Royal Blue AU||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora