Romperò il muro del suono per te

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Mentre la carrozza percorreva le vie della città, Alex cercava di tenere a bada l'agitazione elaborando alcune liste. I riccioli neri gli cadevano morbidi sulla fronte, e indossava una camicia di lino bianca corredata di una giacca in velluto bordeaux lasciata aperta, pantaloni di pelle neri aderenti e stivali eleganti, ma tutte queste cose erano proprio l'ultimo dei suoi pensieri: stava per rivedere Henry. Pochi minuti appena e avrebbe potuto riabbracciarlo, aprirgli il proprio cuore con le parole più magiche al mondo e baciarlo con infinito amore, incamminandosi insieme a lui sul sentiero che conduceva all'autentica felicità. Le gambe tremavano al sol pensiero, facendolo apparire più vulnerabile, e lui si sentiva qualcuno che un tempo non avrebbe mai creduto di diventare: un giovane uomo perdutamente, stupidamente innamorato, che aveva trovato il suo per sempre.

<<Ehi, ragazzino>> esclamò Rafael, seduto sul sedile di fronte. 

Alex lo fulminò con lo sguardo.

<<Non cominciare>> lo ammonì.

L'amico alzò le mani in segno di resa.

<<Scusa, scusa. Volevo solo dirti di stare tranquillo, tutto qui.>>

<<Esatto>> gli diede manforte Liam. <<Andrai alla grande, vedrai.>>

<<E se, Dio non voglia, le cose dovessero mettersi male, organizzeremo una fuga in grande stile per voi due>> concluse Nora con uno sguardo birichino. <<Daremo a Henry una pozione che lo faccia cadere in uno stato di morte apparente per quarantadue ore. Poi tu andrai a prenderlo e lo porterai in un posto sicuro dove vi sposerete, così, ad acque di nuovo calme, il re non potrà fare altro che darvi la sua benedizione.>>

Alex scoppiò a ridere.

<<Beh, speriamo di non dover arrivare a tanto>> commentò. <<Agli ultimi due innamorati che ci hanno provato non è andata molto bene, purtroppo.>>

<<Ma sì, stavo scherzando. Sono sicura che non ce ne sarà bisogno>> disse ancora Nora. <<Insomma, stiamo andando a un ballo e tu hai dovuto affrontare sfide ben peggiori di questa. Cosa vuoi che succeda?>>

Alex scosse la testa e sorrise. Dubitava che le sfide affrontate in passato nei panni di Flynn Rider, furto della corona compreso, fossero state più spaventose di quella in corso, ma era felice che ci fossero gli amici al suo fianco, almeno per la prima parte, visto che in quella più importante sarebbe stato da solo. Con Henry. Sapere di avere il loro sostegno imperituro accrebbe in lui la speranza, e fu ad essa che si aggrappò con tutte le forze quando dietro l'ultima curva sbucò il palazzo reale. 

Com'era accaduto poco più di una settimana prima davanti alla torre, qualcosa si agitò nel suo animo e lo rese inquieto, ricordandogli quanto anelasse ad arrivare lì fin da quando la vita aveva pervaso il proprio il corpo. Non per il luogo in sé, di cui si era sempre limitato a guardare lo splendore senza vederlo davvero: per l'uomo che amava. E non poté fare a meno di sorridere, mentre una gioia pura e sincera di bambino si impossessava di lui, spingendolo quasi a dire:<<Eccomi, piccolo. Sono qui.>>

Ma purtroppo non ci volle molto prima che tale gioia cessasse di esistere. Al posto delle file interminabili di carrozze con i loro ospiti dagli abiti scintillanti c'era il deserto, le luci erano spente, e dove avrebbero dovuto esserci musica, risate e tanta allegria regnava un assoluto silenzio. Non si sentiva neppure volare una mosca, e tutto pareva immobile. Troppo immobile.

Con un diverso tipo di inquietudine, Alex aprì la portiera e balzò giù dalla carrozza. Subito avvertì un tuffo al cuore, come una sorta di avvertimento. Era un segno bruttissimo, e lo sapeva bene, perché nelle storie apprese durante l'infanzia capitava ogni volta che la persona amata dall'eroe si trovava in pericolo.

Il mio nuovo sogno ||Red, White & Royal Blue AU||Where stories live. Discover now