Non mi sono mai sentito così

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Mentre assorbiva la sensazione della bocca premuta sulla sua, Alex rimase impietrito. Il primo istinto fu quello di provare a compilare una delle solite liste, ma non riuscì ad arrivare più in là del primo punto: le labbra di Henry sono morbide. Allora si lasciò andare completamente, senza poter fare a meno di sorridere, provando una sensazione tanto meravigliosa quanto indescrivibile. Mai, in tutta la sua vita, aveva ricevuto un bacio come questo. Sapeva di eternità e stabilità, e sembrava inglobare ogni fibra del proprio essere, rubandogli l'aria dai polmoni. 

Le mani di Henry si spinsero tra i suoi capelli con frenesia e delicatezza, come se desiderassero stringerli più di ogni altra cosa al mondo, ma allo stesso tempo temessero di causare dolore, considerandoli qualcosa di troppo prezioso. Sopraffatto dall'emozione, Alex si lasciò sfuggire un suono di puro piacere, frantumando così il silenzio...

Di colpo Henry si ritrasse, con gli occhi spalancati e illuminati da una luce di incredulità e mortificazione.

<<Oddio, mi dispiace>> mormorò. <<Sono stato inopportuno e...>>

<<Sta' zitto, non parlare>> lo interruppe Alex con l'urgenza dettata dal cuore, prima di chinarsi su di lui e baciarlo.

In un primo momento Henry fu troppo scioccato per reagire e schiuse appena la bocca per la sorpresa. Poi però ricambiò il bacio, e fu ancora più bello del precedente. Fu a dir poco stupendo. Fu un bacio che sarebbe potuto durare per sempre e in qualunque circostanza, che fosse sotto un cielo notturno illuminato dalle lanterne o alla luce del sole, nell'assoluta quiete o nel bel mezzo di un temporale, negli abissi più profondi o sul tetto del mondo. E ad esso ne seguirono molti altri di cui ben presto si perse il conto, talmente era grande l'euforia che quelle morbide carezze dell'anima suscitavano.

Quando infine si staccarono nessuno dei due seppe dire con esattezza quanto a lungo si fossero baciati, se per un migliaio di anni o pochissimi secondi, ma le labbra di entrambi rimasero distese in un dolce sorriso e i loro cuori giovani e ribelli continuarono a battere all'unisono.

<<Da quanto tempo sei...?>> chiese Alex, senza sapere come concludere la frase nel modo giusto.

Per fortuna ci pensò Henry a terminarla per lui, con un po' di timidezza.

<<Attratto?>> suggerì infatti.

Alex si limitò ad annuire.

Quello che disse Henry lo colse piacevolmente di sorpresa.

<<Dalla prima volta che ti ho visto, nella torre.>>

Per lunghi istanti non riuscì a pronunciare nemmeno una parola, realizzando di essere una sorta di bradipo morto che contava all'indietro in materia di sentimenti: se si fosse preso la briga di fermarsi ad analizzarli invece di negare la realtà come aveva fatto con Nora e Rafael al Bell'Anatroccolo, avrebbe capito molto prima che anche lui era sempre stato attratto da Henry.

<<Wow, che mattinata movimentata, quella>> mormorò.

Henry ridacchiò.

<<E lo dici a me?>>

Alex sorrise.

<<E io che credevo che in quel momento tu mi odiassi>> disse, maledicendosi ancora una volta per essersi sbagliato così tanto su di lui.

Henry gli posò un tenero bacio sulle labbra e gli sfiorò il mento con la punta delle dita.

<<L'unica cosa che odiavo era la tua bellezza.>>

Alex arrossì e gli prese la mano.

<<Visto che siamo in tema di confessioni... giusto per la cronaca, ecco...>>

Il mio nuovo sogno ||Red, White & Royal Blue AU||Where stories live. Discover now