Il mio nuovo sogno

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Per la prima volta dacché aveva memoria, Henry sentì una sensazione d'aria sul retro del collo, ma era troppo sconvolto per farci caso. Teneva lo sguardo e i pensieri fissi sul frammento di specchio per terra, e nell'animo era in corso una guerra tra paura, amore, dolore e confusione.

<<Alex, ma cosa...?>> mormorò, senza ancora aver realizzato in pieno l'accaduto.

Fu soltanto quando udì Jeffrey urlare:<<No!>> che comprese, finendo per rimanere senza fiato: la sua chioma, quella bellissima pioggia d'oro fonte di magia e tormento, ormai recisa come un fiore, stava diventando scura.

Col volto deformato dall'orrore puro, Jeffrey, consapevole di aver perso l'elisir dell'eterna giovinezza, cercò di salvare il salvabile e ne afferrò un'estremità, dandole la parvenza di un neonato tra le braccia. Tuttavia, lo sforzo si rivelò vano, e anche gli ultimi capelli divennero scuri.

<<No! Che cos'hai fatto?!>> urlò l'uomo, vedendo le mani raggrinzirsi di colpo. <<Che cos'hai fatto, maledetto?!>>

Mentre arrancava verso ciò che restava dello specchio, sotto lo sguardo scioccato di Henry, invecchiò con una rapidità impressionante, pagando il prezzo di oltre due secoli passati a sfruttare, nel timore della morte, un potere curativo ormai scomparso. La vista del proprio aspetto, con i capelli radi e grigi, la pelle flaccida piena di rughe e smagliature e le vene prominenti, lo gettò nell'isteria, portandolo a contorcersi e a richiudersi su se stesso, tenendo il cappuccio calato sul viso per la vergogna e il disgusto. Perso com'era in quello stato di delirio, non si accorse che David aveva preso parte della chioma tagliata tra i denti e l'aveva tirata come se fosse una fune, così, barcollando all'indietro, finì per inciamparci. 

D'istinto, Henry scattò in piedi e gli corse incontro con l'intenzione di afferrargli la mano, perché malgrado lo odiasse e sapesse che le sue azioni lo avevano reso meritevole di morire, desiderava fosse giudicato e condannato da un giusto processo. Ma prima che potesse raggiungerlo, l'uomo finì oltre il davanzale e precipitò giù dalla torre con un grido selvaggio. 

Quando Henry si arrischiò a guardare fuori dalla finestra, scoprì soltanto un inconfondibile mantello scarlatto alla base dell'edificio: di Jeffrey Richards, rapitore e assassino, non era rimasto altro che cenere.

Rimase a osservare ansimante la scena, col cervello annebbiato che cercava di elaborare cosa fosse appena successo.

A farlo riscuotere dallo stupore ci pensò il guaito di David, che si era accucciato accanto a una figura riversa a terra, priva di sensi.

<<No no no no no, Alex!>> urlò, precipitandosi al fianco dell'amato.

Si chinò su di lui, prendendogli il viso tra le mani. Era cereo, le labbra avevano assunto un colorito grigiastro, il petto gli si alzava e abbassava a fatica, e il cuore batteva rapido e debole. Lo accarezzò, sentendo il panico che gli cresceva dentro, e dopo pochi istanti Alex tossì e aprì gli occhi, che vagarono assenti alla sua ricerca.

Era vivo, ma non lo sarebbe stato ancora per molto.

<<No!>> esclamò Henry sull'orlo della disperazione, cullandolo tra le braccia. <<Guardami, guardami, sono qui. Non te ne andare, amore, resta con me. Non lasciarmi.>>

Gli prese una mano fredda e se la portò alla testa, pregando che tra i capelli fosse rimasta ancora un po' di magia, anche solo una piccola goccia sufficiente a salvare Alex. Avrebbe dato volentieri qualsiasi cosa per riuscire a tenerlo in vita.

<<Flower, gleam and glow>> prese a cantare a occhi chiusi e con la voce impastata, mentre le labbra dell'amato provavano a formare una parola senza riuscirci. <<Let your powers shine.>>

Il mio nuovo sogno ||Red, White & Royal Blue AU||Onde histórias criam vida. Descubra agora