Mi dispiace

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Dicono che, quando sei ancora giovane e hai appena cominciato a fare esperienza, il tuo primo dolore intenso scivola verso la base delle emozioni e la squarcia, scavando un abisso. Da quel momento, ogni volta che ti accade qualcosa di terribile, quella cosa scende sempre più giù, avvolta nell'oscurità e nella disperazione. Fu così che si sentì Henry, nel preciso istante in cui il suo amato Alex venne pugnalato e crollò a terra, contorcendosi e tenendo la mano sulla ferita. 

<<Alex!>> lo chiamò tra le lacrime, con la voce attutita a causa del bavaglio, il cervello occupato da una u metallica infinita e il cuore che gridava e sanguinava per l'estrema sofferenza. <<Alex!>>

Tentò di scattare in avanti, tenendo le catene in tensione, ma malgrado gli sforzi riuscì soltanto a ferirsi le mani, e intanto l'uomo che amava era laggiù, irraggiungibile e agonizzante, affiancato da un mostro senz'anima intento a ripulire la lama del pugnale.

<<Ecco, guarda cos'hai fatto, Henry>> sibilò Jeffrey, indicando con disprezzo la sua vittima. <<È tutta colpa tua, non scordartelo.>>

Quell'ultimo morso penetrò la gola di Henry, lasciando che il veleno entrasse in circolo e si facesse strada in tutto il corpo, già duramente provato.

<<Ma non preoccuparti, caro>> concluse Jeffrey. <<La sua perversione morirà insieme a lui, e il tuo animo sarà purificato>>

Forte dell'ennesima frase infelice, l'uomo gli venne incontro, ma Henry non ci badò nemmeno: vedeva soltanto Alex, che lo guardava terrorizzato mentre il sudore gli imperlava la fronte e la chiazza di sangue si espandeva piano piano.

<<Alex! Alex!>> lo chiamò ancora, pur sapendo che lui non avrebbe capito.

Nel frattempo, Jeffrey staccò la catena dal muro e la tirò a sé con forza.

<<E in quanto a te, non sperare di essere salvato come le donzelle delle storie, perché ce ne andremo dove nessuno riuscirà mai più a trovarti.>>

La forza della disperazione si impossessò di Henry. Il suo rapitore sognava se pensava di portarlo via da lì. No, non avrebbe lasciato Alex da solo, non lo avrebbe abbandonato neanche se fosse caduto il mondo. Doveva andare da lui, ad ogni costo. Doveva salvarlo!

Urlò, cercò di opporre resistenza tra bruciori lancinanti, tuttavia ogni sforzo si rivelò vano, poiché le catene erano troppo forti. 

Allora David, in un impeto di grande eroismo, corse a stringere tra i denti un lembo dell'abito di Jeffrey per trattenerlo, ma questi, furioso, lo calciò via, lasciandolo stordito. Ciò servì solo a rendere Henry più determinato e arrabbiato, spingendolo a continuare a lottare.

<<Adesso basta, Henry!>> sbottò Jeffrey, trascinandolo verso una botola. <<Insomma, basta, ti ho detto! Smettila subito di ribellarti a me!>>

Henry tirò ancora, rischiando di farsi male in modo serio, e riuscì ad ottenere due risultati: cadde a sedere, e il bavaglio gli scivolò dalla bocca. Ora finalmente poteva far sentire davvero la propria voce, sotto ogni aspetto.

<<No!>> gridò, guardando Jeffrey con il fuoco della determinazione negli occhi. <<Non smetterò mai! Continuerò a ribellarmi ogni secondo che resta della mia vita. E mai, giuro che mai smetterò di cercare di fuggire da te!>>

Fece un paio di respiri profondi per recuperare almeno una parvenza di calma, malgrado in realtà tutto il suo essere stesse urlando. E in quel silenzio assoluto, capì che c'era un'unica scelta possibile all'orizzonte, così semplice e chiara, ma destinata a richiedere un alto prezzo da pagare. 

Il mio nuovo sogno ||Red, White & Royal Blue AU||Where stories live. Discover now