5.L'asilo (Gojo)

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«L'asilo è già avvolto dal Velo, sul posto sarete presenti solo voi studenti» Kiyotaka ci aggiorna mentre guida l'auto come un chauffeur qualunque, ogni tanto i suoi occhi riflessi nello specchietto retrovisore si incollano ai miei nascosti dalle lenti «mancano all'appello 5 bambini e un'insegnante. Non è una Maledizione potente ma il fatto che ci siano dei probabili ostaggi la rende delicata»

Cerco di trovare una posizione comoda sul sedile, il gomito di Shoko mi sta perforando il fianco, sbircio Sugu seduto all'altro mio lato e i nostri sguardi si incrociano. 

«Quindi il compito primario è salvarli mentre esorcizzare la Maledizione è secondario?» Nanami è seduto comodamente davanti e non distoglie lo sguardo dal traffico, non deve avere molta fiducia nelle doti da automobilista di Kiyotaka.

«Assolutamente no, si aspettano che facciate tutto insieme» esordisce il nostro autista, sto per rispondere con una battuta affilata quando lui aggiunge  «a me basta che torniate tutti interi» e la mia ira si sgonfia come un palloncino. Kiyotaka è poco più grande di noi ma deve aver visto morire già troppi Stregoni. Possedere la Vista non è un dono, è la vera Maledizione di questo mondo.

Il rumore delle quattro frecce riempie l'abitacolo silenzioso, l'auto si ferma proprio davanti ad un piccolo stabile che intravedo dietro al Velo.

Scendiamo tutti e rimaniamo qualche secondo a fissarlo.

«Nanami, tu e Shoko cercherete i bambini» ormai riesco a pianificare in pochi secondi le mosse migliori per raggiungere l'obbiettivo  «Io e Geto penseremo alla Maledizione» 

Annuiscono tutti mentre superiamo il Velo. Nanami mi saluta con un cenno mentre si allontana con Shoko verso le aule. Sugu mi sorride mentre il Corvo a tre occhi emerge dalle sue viscere, lo lancia in perlustrazione. Rimaniamo in attesa del suo ritorno davanti all'ingresso.

«È talmente debole che quasi non si percepisce, come ha fatto a prendere in ostaggio delle persone?» Sugu fissa il corridoio dove è volato il Corvo.

«Probabilmente è più furba di quanto immaginiamo» cerco nelle tasche un chupa chups e inizio a scartarlo, Sugu alza un sopracciglio e sorride.

«Il Corvo sta tornando, qualcosa non va» Geto si irrigidisce per una frazione di secondo e poi si prepara in posizione d'attacco. 

Metto il chupa chups in bocca e le mani in tasca e resto in attesa. Il gracchiare del Corvo riecheggia tra le pareti, svolazza verso di noi superandoci. Nel buio del corridoio intravedo una figura avvicinarsi, si muove oscillando, man mano che si avvicina noto le braccia ciondolare ai lati come se fossero disarticolate. Un brivido lungo la schiena. In lei percepisco una lieve energia malefica ma...

«Qualcosa non va, non è una Maledizione...è... è umana» Sugu non distoglie lo sguardo dalla figura che pian piano si avvicina. Ora è possibile vedere i lineamenti del viso, la bocca aperta in un grido silenzioso e gli occhi spalancati dal terrore. Riesco ad intravedere il cartellino sulla divisa "Maestra Kikyo"

«È posseduta» esclamo facendo un passo indietro, non posso attaccarla.

«Dobbiamo capire chi la manovra» Sugu arretra con me.

La bocca della figura si apre sempre più man mano che si avvicina.

«Vuole ingoiarci» non termino la frase che la lingua si allunga fendendo l'aria nel tentativo di colpirci. Scattiamo entrambi verso l'alto, Sugo mi lancia uno sguardo d'intesa mentre cerca di superare la creatura per posizionarsi dietro di lei.

«Ehi bellezza» il suono della mia voce attira la sua attenzione distogliendola per una frazione di secondo da Sugu, quanto basta per far sì che lui si posizioni alle sue spalle e la colpisca con una mossa di stordimento.

Purtroppo la creatura incassa il colpo e si volta verso di lui colpendolo con la lingua affiliata.

«Cazzo!» urlo raggiungendoli, la lingua si avvolge intorno al mio braccio mentre mi intrometto nello scontro. Con uno strattone riesco a liberarmi e a farla volare contro la parete. Si rialza con un rumore di ossa rotte che mi fa accapponare la pelle e si lancia contro di me. Sugu interviene spingendola dentro un'aula.

«Tutto bene?» chiedo cercando di capire se è ferito. Lui annuisce.

«Se continuiamo a colpirla feriamo anche la vittima» Sugu ha un po' di fiatone «non riesco a percepire alcuna energia malefica intorno a noi a parte quella emanata da lei stessa»

«Quindi indossa la Maledizione » la figura si è alzata e cammina nuovamente verso di noi ciondolando. Può essere il cartellino? No... dov'è quello stronzo? Come la manovra?

«Le formiche zombi» mormora Geto poco prima di scattare per schivare quella dannata lingua.

Cos'ha detto? Formiche zombi è un documentario che abbiamo visto insieme recentemente. Un fungo si attacca al cranio della formica penetrandolo e trasformandola in uno zombie al suo comando.

«Ho capito!» urlo mentre schivo quella lingua umidiccia «come prima!»

Sugu annuisce e scatta verso l'alto, io questa volta non mi scanso quando cerca di colpirmi con la lingua ma l'afferro bloccandola. Sugu atterra dietro di lei e mette la mano sul suo cranio. Nell'aula riecheggia un rumore che ricorda la tempura che frigge. La lingua si ritrae, gli occhi sembrano tornare lucidi per una frazione di secondo prima che la donna si accasci a terra. Dietro di lei Sugu tiene tra le mani una sfera nera prima di aprire la bocca ed ingoiarla.

Corro verso di lui mentre il disgusto inizia a sfigurargli il volto, lo costringo a fissarmi negli occhi. Tolgo il chupa chups dalle labbra e lo bacio con tutta la dolcezza e l'amore di cui sono capace. L'incontro delle nostre labbra in questi momenti è intriso di dolore e paura, bramiamo il contatto per cancellare l'orrore delle nostre vite. Sfioro la lingua con la mia, ci intrecciamo e inglobiamo uno nell'altro finché il bisogno di respirare non ci obbliga a staccarci. Sugu si abbandona inerme tra le mie braccia.

«Cosa farei senza di te» lo sento mormorare sul mio collo e di colpo non riesco più a respirare, come posso lasciarlo solo? Cosa farà?

«Io...» ho la voce incrinata, riconosco che è mia eppure mi è estranea «mi manderanno in missione da solo»

Il suo corpo si irrigidisce tra le mie braccia, si allontana giusto per potermi guardare negli occhi, mi toglie gli occhiali «quando?» la voce trema.

«Non lo so,  Yaga ha detto che adesso verrò mandato in missione da solo» sento le lacrime salire agli occhi, non so cosa fare. Non che abbia voce in capitolo.

«Sapevo che sarebbe capitato» Sugu mi accarezza i capelli «vorrà dire che cercherai di risolvere in fretta e tornerai da me il prima possibile»

Il cuore riprende a battere davanti al suo sorriso triste «Ovvio che lo faro!»

Delle voci giungono dal corridoio, Sugu scocca un bacio veloce sulle mie labbra e si incammina verso di loro. 

Sento dei bambini ridere, esco dall'aula e vedo Sugu che accarezza la testolina nera di un bimbetto.

«Questo bimbo merita un premio, si è nascosto coi suoi compagni e li ha protetti» Nanami fissa con orgoglio il piccoletto. Shoko dietro di lui stringe tra le braccia una bimba in lacrime mentre altri tre le stanno aggrappati alle gambe. 

Raggiungo Sugu che mi lancia uno sguardo preoccupato prima di sorridere al bimbetto «vediamo quanti chupa chups ci sono nelle tasche di questo ragazzaccio?» dice ai bambini poco prima di frugare nelle mie tasche. Rido per il solletico. I bambini smettono di piangere.

Il piccoletto mi fissa serio serio, prendo un chupa chups alla coca cola e glielo offro. Lui mi guarda dubbioso come se fossi un maniaco, divertente, poi allunga la mano e lo prende.

«Tu hai visto qualcosa di strano?» gli chiedo.

Lui annuisce mentre scarta il dolcetto «la maestra aveva una luce viola intorno» 

«Come ti chiami piccoletto?» gli sorrido.

«Megumi, e non sono piccoletto»


What's the trouble, honey? (JujutsuKaisen - SatoSugu)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora