23.Attesa (Gojo)

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«Tieni piccoletto!» lancio un chupachups alla vaniglia ad Haibara che lo prende al volo mentre si siede sulla panca dell'area break, recentemente ho scoperto che ha una vera adorazione per la vaniglia.

«Grazie!» sorride felice come un bimbo mentre lo scarta «bhai botitie ba Cugu?» 

«Non si parla con la bocca piena» mi siedo accanto a lui scompigliandogli i capelli «Si ho sentito Sugu, stamattina sono entrati nel Velo quindi per un po' non sarà possibile contattarli» Yu annuisce «e Nanami non ti ha scritto?»

Arrossisce e quasi gli cade dalle labbra il chupachups «no...perché dovrebbe...»

«Dovresti scrivergli, secondo me ne sarebbe felice» suggerisco indossando un perfetto sorriso malizioso.

«Dici?» spalanca gli occhi incredulo. Troppo ingenuo, è un vero piacere giocare con lui.

«Prova!» alzo le mani al cielo e allungo la schiena stiracchiandomi.

«Cosa dovrebbe fare il nostro piccoletto?» Shoko entra nella stanza con la sigaretta spenta in bocca «non mettergli strane idee in testa tu! Sei pericoloso» mi regala un affettuoso pugno in testa.

Mi manca Sugu, ormai sono più di due settimane che è in missione con Nanami e ci sentiamo a malapena tra un impegno e l'altro, inoltre questa sera partirò a mia volta e temo che non riusciremo più ad incrociarci. Ci stiamo abituando ad esser lontani e questo mi spaventa moltissimo, ho paura che il nostro rapporto possa risentirne e che gli equilibri costruiti in questi anni vengano spezzati dallo stile di vita assurdo che ci viene imposto.

«Ti sei addormentato?» Shoko mi regala un colpetto alla spalla facendomi riprendere dai pensieri cupi «ricordi che oggi noi dobbiamo andare in un certo posto prima che tu parta?»

Annuisco obbligandomi a sorridere, come potrei dimenticarmi? Il mese prossimo sarà il compleanno di Sugu e per l'occasione ho intenzione di acquistare un regalo speciale «puoi andare a ritirarlo al mio posto quando sarà pronto? Da quello che ho intuito verrò sballottato un po' in giro questa volta»

Shoko mi fissa muovendo su e giù la sigaretta stretta tra le labbra «non ti fanno passare da casa prima di rispedirti in missione?»

«No, hanno proprio intenzione di sfinirmi» sospiro. Il tour prevende una caccia a Sapporo di Maledizioni Ratto, una ricerca di oggetti Maledetti a Yokhoama e infine...Hosaka ma non ricordo più per cosa...

«Anche Geto non è messo bene» Shoko alza gli occhi al cielo «da quello che ho sentito dire si ritrova a dover ingoiare Maledizioni una dietro l'altra, anche se di piccola entità sono comunque un po' troppe, riuscirà il suo corpo a gestire tutta quell'energia malefica?»

«Ci riuscirà» cerco di rincuorare più me stesso che lei con questa frase, se mi fermo solo un secondo a pensare al disgusto che prova ogni volta che le ingoia sento il cuore spezzarsi. Vorrei essergli accanto in questo momento, odio sempre di più i vecchiacci,  più cresco e più sento il peso delle responsabilità schiacciarmi. Vorrei tornare indietro al primo anno quando tutto era più semplice.

«Shoko ma tu resti vero?» Yu ci fissa con due occhioni imploranti, non deve esser bello rimanere da solo qui. Ho sempre avuto intorno i miei amici fin dai primi anni di scuola, lui proprio non è stato fortunato a finire con noi.

«Sì, a quanto pare hanno scoperto che sono più utili le mie doti curative che combattive» si alza dalla panca «vado a fumarmi questa sigaretta» ed esce dalla sala.

«Cosa regali a Sugu? Se posso chiedere...» con questa domanda Yu mi coglie impreparato, come ha fatto ad intuire quello di cui stavamo parlando? Il ragazzino è più in gamba di quanto si pensi. 

«Voglio andare da un artigiano che conosce Shoko per commissionargli un paio di orecchini in ossidiana» appoggio la schiena al bordo della panca e guardo il soffitto dove resta ancora visibile il danno combinato da me e Sugu i primi anni mentre giocavamo a testare il mio potere «conosci le proprietà della pietra?» Yu scuote la testa «l'ossidiana è una pietra vulcanica nasce dall'incontro tra l'acqua e la lava» inutile dire che è la metafora perfetta della nostra relazione «ha il potere di purificare la negatività»

«Un regalo perfetto» annuisce con gli occhi lucidi.

«Non manca molto nemmeno al compleanno di Nanami, cosa gli regalerai?» adesso è il mio turno di intromettermi nella sua, ancora non nata, relazione.

Yu arrossisce e abbassa lo sguardo alle mani che tiene appoggiate sulle ginocchia  «ho intenzione di dirgli ciò che provo quel giorno» alza due occhi limpidi su di me «tempo fa sono andato in libreria con Suguru e ho acquistato un libro, ma non ho ancora avuto il coraggio di darglielo»

Alzo un sopracciglio incuriosito, che libro indecente avrà mai acquistato per vergognarsi così tanto a regalarlo?  

«Che titolo hai preso?» ah non resisto devo sapere!

«Narciso e Boccadoro*»  

Dovevo aspettarmelo, il consiglio di Sugu non poteva essere che questo. Sorrido e sono consapevole di imprimere tutto l'amore che provo per lui nel mio tono di voce, impossibile celarlo, impossibile per me contenermi «Noi due, caro amico, siamo il sole e la luna, siamo il mare e la terra. La nostra meta non è di trasformarci l'uno nell'altro, ma di conoscerci l'un l'altro e d'imparar a vedere ed a rispettare nell'altro ciò ch'egli è: il nostro opposto e il nostro complemento»

Yu mi fissa rapito mentre cito Hesse. Sento le lacrime pizzicare gli occhi così, per celarle, mi alzo con un balzo fingendo di non poter star fermo. Recitare il ruolo del pagliaccio fino ad ora è risultata la tecnica migliore per nascondere e proteggere il mio cuore, ma dubito che Haibara ci caschi, al ragazzino nulla sfugge. 

Narciso e Boccadoro è il mio libro preferito, mentre Sugu è ossessionato da Dazai io colleziono le opere in lingua originale di Hesse. Tra tutti i libri che poteva consigliare ha scelto proprio questo.

La sua mancanza ora la sento ancora più di prima.


ღ Note ღ

*Narciso e Boccadoro, Hermann Hesse.

What's the trouble, honey? (JujutsuKaisen - SatoSugu)Where stories live. Discover now