24.Notte (Geto)

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Finalmente riesco ad alzami da questo maledetto letto, ho passato due giorni infernali per riprendermi dall'ultima Maledizione ingoiata. Dalla finestra dell'albergo scorgo un cielo stellato, quindi  ho dormito tutto il giorno. Devo recuperare il cellulare e leggere i messaggi di Sato, sarà preoccupato. Ieri non ci siamo sentiti perché era dentro l'ennesimo Velo e oggi... 

Due chiamate senza risposta e ... un suo selfie con vocale.

Rido mentre ascolto la sua voce stonata che canta "tanti auguri a te", poi le risa si trasformano in un singhiozzo e piango tutte le lacrime trattenute in questi giorni lontano da lui

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Rido mentre ascolto la sua voce stonata che canta "tanti auguri a te", poi le risa si trasformano in un singhiozzo e piango tutte le lacrime trattenute in questi giorni lontano da lui. Che senso ha la mia vita? Dovrò vivere così ogni singolo giorno ingoiando Maledizioni, soffrendo e provando disgusto per me stesso, senza nemmeno avere accanto l'uomo che amo?

Ha senso per me vivere?

Perché lo sto facendo? Non sono un'anima caritatevole disposta a rinunciare alla propria esistenza per proteggere il genere umano, questa vita è stata scelta dai miei antenati molto prima che io nascessi. Perché devo continuare a portare sulle mie spalle il peso delle loro decisioni?

Non trovo la forza per sorridere e chiamare Sato senza che lui si accorga del mio stato d'animo, meglio se prima faccio una doccia e cerco di riacquistare un poco di serenità.

L'acqua calda scioglie i muscoli ancora doloranti a causa degli scontri avvenuti, ho lividi un po' dappertutto ma nulla di grave. Non ho fame, il cibo ha nuovamente un sapore disgustoso e il solo pensiero di sforzarmi per trangugiare qualcosa mi angoscia. Un corpo estraneo oscuro e viscido si muove all'interno delle mie interiora, vorrei vomitarlo. Vorrei far uscire questa enorme creatura disgustosa che sento respirare dentro di me ma non posso farlo, se perdessi il controllo distruggerei tutto? Potrei eliminare quei malefici vecchiacci che ci sfruttano a loro piacimento? Affondo le unghie nella pelle intorno all'ombelico. Si placa. Almeno per ora.

Mi asciugo il corpo tamponandomi la pelle ed esco dal bagno indossando solamente un asciugamano in testa.

Un fischio d'apprezzamento mi gela sul posto.

«Che visione divina!» Sato è seduto sul mio letto sfatto con le gambe accavallate e l'espressione di stupore mista gioia e...qualcosa d'altro, sul volto.

«Cosa fai qui?» non sto sognando vero?

«Sorpresa!» tra le mani tiene un pacchettino nero «non ho fatto in tempo ad incartarlo»

Faccio un passo verso di lui ancora incredulo «ma non dovresti essere a...»

Mi interrompe subito alzando la mano «si si ero là ma ho risolto tutto in dieci minuti, ho guardato in faccia i vecchiacci e gli ho detto "ciao ciao" e ho preso il primo aereo disponibile e quindi eccomi qui»

«Sei scappato?» ora lo staranno cercando ovunque!

«Possiamo anche definirlo in questo modo, io però preferisco pensare che ho preso un giorno di ferie» sorride impertinente «comunque amore mio, è il caso che ti metta qualcosa addosso altrimenti per te non finirà bene»

Oh! Sono consapevole di esser arrossito dal calore che avvolge ogni piccolo centimetro della mia pelle. Prendo un paio di boxer e dei pantaloni frugando nella valigia che non ho mai disfatto da quando sono arrivato e siedo accanto a lui. Dentro di me ribolle un vulcano di emozioni, vorrei dire qualcosa di romantico e intelligente ma il mio unico neurone rimasto in vita non fa altro che descrivere la magnificenza dell'uomo che ho davanti. Sono quasi due mesi che non ci vediamo e ora sono sopraffatto dalla luminosità del suo sguardo che si posa su di me esplorando il mio corpo dentro e fuori, nulla rimane celato agli occhi divini.

Posa la mano sulla mia guancia e delicatamente passa i polpastrelli sulla pelle fino a raggiungere le labbra, avvicina il volto al mio e sento il respiro solleticarmi. Profuma di lampone, penso prima di assaggiare quelle labbra deliziose. Come ho fatto a vivere in questi giorni lontano da lui? Senza le sue mani che mi accarezzano la mandibola e scendono lungo il collo, senza queste labbra morbide e la lingua che si intreccia alla mia?

Poi improvvisamente si stacca e sento il freddo avvolgermi.

«Auguri» sussurra con le guance rosse e mi posa tra le mani una scatolina nera. 

Apro lentamente il coperchio e mi ritrovo a fissare due splendidi double flared plug* in pietra, li sfioro con l'indice: al tatto è fredda ma dopo pochi secondi  assorbe quel poco calore e lo restituisce moltiplicandolo. «Ossidiana?» 

Sato annuisce «dai che te li metto» e delicatamente mi sposta i capelli dietro l'orecchio «sono cresciuti ancora» mi sfiora il lobo cambiandomi l'orecchino. Socchiude le labbra e intravedo la punta della lingua tra i denti, riesce ad essere sensuale anche in operazione banale come questa.

«Ecco qui!» esclama aprendo le braccia «sei bellissimo»

E mi lancio tra quelle braccia pronte ad accogliermi nascondendo il viso nel suo petto. Sato ride e mi bacia i capelli ancora bagnati.

«Ho una sorpresa per te» esclamo mentre sollevo il viso e lui mi scocca un bacio proprio sulla punta del naso.

«Dimmi» i suoi occhi sono lucidi e ancora più luminosi.

Scuoto il capo. «Te lo farò vedere» mi alzo strofinando energicamente l'asciugamano in testa, prendo una felpa qualsiasi dalla valigia e gli faccio cenno di seguirmi fuori dalla camera. Sato sorride divertito e mi stringe la mano mentre saliamo le scale diretti al tetto.

L'aria è fresca ma non gelida, il cielo stellato ci regala uno spettacolo meraviglioso ma non è questo che voglio fargli vedere. Sorrido mentre richiamo la Maledizione che ho ingoiato «Drago divino!» sento come uno strappo all'ombelico, un dolore che dura qualche secondo, poi tante piccole luci si alzano sopra le nostre teste fino a dare forma ad un Drago azzurro che volteggia sopra di noi a spirale.

«Woooow» esclama estasiato Sato

«Vuoi farci un giro?» sorrido, non è stato poi così terribile soffrire per giorni per averlo esorcizzato se poi posso ammirare tutta questa gioia sul suo volto.

«Siiiii» mi abbraccia e saltella intorno a me, poi mi abbraccia di nuovo e come un bimbo di cinque anni, che vede le montagne russe per la prima volta, salta sul collo del Drago «allora andiamo?»

Lo raggiungo e gli cingo la vita con le braccia stringendolo a me, lui si volta e mi scocca un bacio sulle labbra «ti amo»

Sento il cuore traboccare d'affetto, nascondo il volto nell'incavo del suo collo mentre il drago prende quota e poi entrambi urliamo come due ragazzini mentre si avvolge su se stesso regalandoci un brivido.


ღ Note ღ

* questi sono i plug in ossidiana regalati:



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What's the trouble, honey? (JujutsuKaisen - SatoSugu)Where stories live. Discover now