Strane notti in Bianco

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Guns

Il suono del campanello della porta di ingresso interrompe il nostro riposo.
La vedo cercare tra i vestiti sparsi per la stanza, la sua vestaglia e poi indossarla.
Ah, quella vestaglia! Copre poco ed evidenzia troppo, sottolineando perfettamente tutte le sue appetitose curve, mi ritrovo troppo spesso a fissarla e sentire il groppo in gola. Tu sei eccitazione scorri nelle mie vene ogni volta che i miei occhi incontrano la tua pelle candida.
Mi viene voglia di sporcarla, ma è mai possibile che non provo mai la stanchezza nel volerti sentire addosso?
Non conoscono più l'affanno dei mortali, davanti a te io divento cieco, niente e nessuno mi potrà far cambiare idea, io voglio solo te.

Nessuna donna fu mai stata capace di scuotermi così prepotente, questo amore che ti dono ha basi solide, ti rispetto, hai la stima profonda, tutto ai miei occhi ti rende una donna rara.
Ti inseguo predatore, ti osservo dirigerti ad aprire la porta, mentre io cammino verso la cucina per andare ad estinguere i bollori, con dell'acqua fresca. Tu mio piccolo castigo divino, la mia tempesta ricciolina, il tumulto che invade la mente, sei un pensiero costante e immutabile, una tentazione continua, perchè nonostante il tempo, nonostante i giorni passati insieme e quelli distanti, tu continui a sconvolgere il mio mondo.

Apre la porta per ritrovarsi faccia a faccia con Kim-J.
아이고 Aigo! è come una sanguisuga! Persiste nel suo triste teatrino, anche questa volta!
Fissa Eve quasi inorridita, poi la scavalca e con poca gentilezza entra nella nostra dependance, si guarda un intorno frettolosamente per poi chiudersi dentro la nostra stanza.
No non di nuovo!
Osservo la scena annoiato, stanco di tutta questa sua continua farsa.
Ma in parte divertito vedendo Eve rimanere interdetta con la mano ancora sulla maniglia della porta spalancata e lo sguardo perso nel vuoto circostante.
Decido di andarle incontro rassegnato, chiudo la porta alle sue spalle e poggiando le mani su di esse la accompagno fino al divano dove la aiuto a sedersi.
Non mi guarda, rimane silenziosamente confusa con le sopracciglia aggrottate alla ricerca di un qualche tipo di chiarezza.
Sposta appena gli occhiali giusto per dare spazio alle sue dita di arrivare agli occhi e stropicciarli appena. L'indice e il pollice della sua mano sinistra alternano il loro senso di marcia, sfregano gli occhi stanchi, poi si spostano sulla fronte a massaggiare le tempie, sintomi di un esausto mal di testa. Rimane chinata con i gomiti appoggiati alle gambe e la testa fra le mani.
Posso solo immaginare i sentieri dei pensieri sconclusionati che la sua mente sta partorendo e non trovando risposta, svetta la testa nella mia direzione.
Io? Trasudo calma da tutti i pori, essendo una situazione alla quale purtroppo sono abituato.
Seduto accanto a lei fingo di leggere un libro indifferente a tutto.
Oh se uno sguardo potesse uccidere. Sarei già morto.
Mi guarda.
Sembra contrariata dal mio atteggiamento.
" Joon!" Sollevo lo sguardo dal libro e mi guarda spazientita. La sua mimica facciale è molto comica e poco fraintendibile, so da vie traverse che Kim-J non si sta comportando da amica nei suoi confronti e non sono cieco, vedo gli sguardi che le rifila. Vorrei dare la colpa alla sua giovinezza ma nonostante tutto, ringrazio l'immensa pazienza di Eve.
"Cosa cazzo..." Fa una pausa e respira forte "E' una situazione normale per te?! Si è appena barricata nella nostra camera!" Chiudo il libro tenendo il segno con un dito, mi sporgo verso di lei e spiego sereno.
-Lo fa sempre. Lo ha sempre fatto ad ogni collaborazione, a un certo punto impazzisce perché non le do "abbastanza" attenzioni e si barrica nella mia camera.-
Eve rimane in silenzio per qualche secondo con un sorriso sbigottito, dipinto sul volto.
"E questo dovrebbe tranquillizzarmi?! Devo perdere il sonno per i capricci di una stupida ragazzina?"
- Inutile che mi guardi così, arrabbiarsi non serve a niente.
Quando sarà stanca uscirà da sola. Andare a parlarle ora non porta a nessuna soluzione. Vuoi che vada a chiedere se c'è una stanza libera per la notte? Oppure aspettiamo qui; si stuferà prima o poi.-
Mi guarda allibita, si alza e sbuffando esce in terrazza, ma rientrando l'istante dopo.
"Non credo di aver capito! Lei rimarrà lì per tutta la notte?!" Parla indicando la nostra stanza.
Mi alzo e mi avvicino a lei, le prendo le mani cercando di tranquillizzarla.
-Eve, questa situazione da fastidio anche a me, se vuoi toglierti lo sfizio provaci. Ma questo aumenterà solo il tempo del suo soggiorno. - Gli parlo cauto, scandendo bene le parole, la guardo negli occhi, mi guarda con un broncio sconfortato, forse lei crede che non mi infastidisca, data la mia calma, ma in realtà sto solo cercando di non perdere il controllo.

Hurricane - Gunshot Vol.2Where stories live. Discover now