Non è solo un avventura

11 2 0
                                    

pov Shot

L'aria calda fende la nostra figura, mentre il sole affonda ormai basso dal cielo, corriamo felici verso la nostra prossima meta.
Ora mi ritrovo io, ad essere divorata dalla curiosità di conoscere la nostra nuova destinazione, felice abbraccio il suo costato mi stringo a te, come profumi di buono, con la pelle ancora sporca di salsedine saluto il sole e t'amo.
Con lo sguardo perso nei paesaggi illuminati dalle ultime ore di luce, attraversiamo mezza isola per arrivare alla nostra meta, ma sembra che il tempo scivoli via dalle dita veloce e in quel che in realtà sembra pochissimo tempo ci troviamo al porto di Gimnyeong.
Parcheggia la moto, lascia le chiavi ad un uomo, per prendendomi la mano incamminandoci verso la distesa di barche costose e lussureggianti attraccate in questo porto. Una barca a vela, spicca tra il mare di yacht bianchi, stupenda, lunga circa venticinque metri, blu navy con i dettagli il legno noce scuro, pronto ad aspettarci.
Saliamo a bordo correndo presi da questo irrefrenabile entusiasmo, liberi di essere noi stessi come bambini che giocano ai pirati, correndo dalla poppa alla prua, per tutta la nave, attraversiamo il ponte di questo maestoso vascello. Con una finta voce rauca da pirata mi ritrovo a gridare al mare con molta convinzione, parole imparate nei film ma della quale non conosco alcun significato, così sprofondo nella mia fantasia, mi appiglio ad una cima e scrutando l'orizzonte urlo: "Aaaaarg, vecchio lupo di mare! Cazza la randa! Tira dentro la mutanda! Cosa aspetti? Fai una strambata! Joon, Buon vento!" In perfetta blasfemia di questo lessico velista, facendo ridere Joon e l'intero equipaggio.
La sua risata fragorosa rimbomba forte per tutta la baia, tanto da illuminare la sera.
Il comandante della barca ci accoglie sorridente, probabilmente divertito anche lui dalla mia inconfondibile teatralità, ci informa che fra poco saremo pronti a salpare e che per raggiungere la meta segreta ci vorranno circa trentacinque minuti, tempo che possiamo impegnare con la cena e relax.
Corro da Joon e mi lancio tra le sue braccia, non ricordo neanche più quando è stata l'ultima volta che mi sono divertita tanto, adoro il fatto che ci entusiasmano le stesse cose.
Rilassati dallo splendido scenario notturno del monte Hallasan, il mare sotto la nostra barca è sempre più scuro, tanto che la barca diventa l'unico puntino di luce all'orizzonte continuando la sua rotta verso il mare aperto.

Ci accomodiamo ad un tavolino dove ci viene servito subito dello champagne, " Brindo a te amore mio ed ad un felice compleanno, anche se la giornata è iniziata in modo strano, sono felice che sia finita così" mi guarda spalanca il suo sorriso più dolce. - ma la serata non è ancora finita, c'è ancora la notte- finisce la mia frase con un sorriso malizioso forse alterato dal vino e un suo bacio sul collo dal profumo di champagne.
La candela illumina delicatamente il suo profilo, disegna il suo viso come un pittore innamorato, o forse sono i miei occhi ad esserlo ma davanti a me l'uomo più bello del mondo, capelli scuri resi ribelli dal vento, ormai un po' troppo lunghi ti solleticano gli occhi e li nascondono taglienti dalla forma allungata ipnotici, mi guardi e mi togli il respiro la tua audacia mi inchioda al divanetto, il naso dritto è il perfetto trampolino per potermi fa tuffare sulle tue labbra morbide, ti bacio, ubriaca di felicità, le tue forti mani afferrano la mia faccia e subito labbra morbide rispondono al bacio, bagnate di vino deliziose e paradisiache, impazienti corpi si sfiorano mi stringi così forte che mi tremano le gambe, non ho via di scampo, che lasciarmi cullare da questo bacio che annulla il tempo, tra il passato torna come un'onda e un futuro ancora tutto da scrivere, mi chiedi di restare come un'isola circuita dall'Oceano che sparisce piano piano consumata da un'onda animata dal vento, un bacio sognato di notte quando la tua anima mi somiglia alla mia, che tremo tra le tue voglie fino a diventare tua.
In un bacio vedo l'universo brillare fino a diventare io stessa una stella del cielo.
Dopo cena, rimaniamo seduti a prua con i piedi a penzoloni cullati dalle onde del mare attendiamo il nostro approdo.
La bacarvela attracca ad una strana struttura dalle sembianze di una Manta galleggiante nel mare, formata da uno scheletro a lisca di pesce dove si estendono tante villette a schiera unite fra loro, che non so come spiegare galleggiano nel mare. Questa si che è tecnologia, ma per come sono fatta di carattere rimango scettica e titubante, sono abbastanza sicura ci sarà un micro isoletta nascosta da qualche parte, che con questo buio non si riesca a individuare. D'altronde non vede un accidenti. Questo "hotel" si trova in mezzo al mare aperto e sconfinato, è raggiungibile solo da idrovolanti o navi, tutto intorno a noi è progettato e arredato da un lusso spropositato, legno marmo e luci soffuse, palme pavimenti di vetro e passerelle di legno, poche discrete persone sedute a godersi il relax sulle poltrone bianche dall'apparenza comoda nelle terrazze con la compagnia di cocktails e musica jazz soffusa, con alle spalle la vista dell'infinito cielo stellato e il mare buio e senza confini, un posto dove nascondersi dal mondo, un posto dove sentirsi al sicuro, un posto dove non ti troverebbe nemmeno tua madre, come in un sussurro questa frase abbandona la mia bocca, "Non ho mai visto nulla di simile..." estasiata e spaesata. Ammazza che roba! che schifo i povery!

Hurricane - Gunshot Vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora