❝𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐕❞ | Effimere conquiste

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━━━━━━━| 𝐂𝐈𝐍𝐐𝐔𝐄 |━━━━━━━

È completamente assurdo ma come gli salta in mente?

Fissai Alastor con un'espressione basita, come se avesse appena compiuto uno dei gesti più bizzarri che qualcuno potesse fare.

Il demone radio sembrò divertito dalla mia reazione, e non esitò a deriderla come suo solito.

"Non ti ho chiesto niente di così atroce"

Il suo atteggiamento da spaccone era una freccia nel cuore; da una parte era talmente fastidiosa da portarmi fuori la bestialità, ma dall'altra era dannatamente attraente.

No cosa cazzo sto dicendo? Devo essere matta non posso averlo appena pensato.

Esitai a rispondere, poteva essere una presa per il culo.

"E perchè dovrei accettare?"

"La vera domanda è: perchè non dovresti mia cara? Hai forse paura di cadere in tentazione?"

Dio aveva sempre la risposta pronta!

La situazione si faceva intensa, non sapevo come reagire. Ero in balia tra la sfiducia e il desiderio.

Come potevo accettare un ballo da colui che molto probabilmente mi stava perseguitando come un poltergeist? Certo poteva essere la mia occasione di raggirare la situazione e mettere buon viso a cattivo gioco, ma c'era il sottile confine tra il mio buon senso e la tentazione.

"Senti sai che c'è? Balliamo. Ma ad una condizione" imposi sottolineando la mia richiesta.

Il demone inclinò la testa.
"E quale sarebbe?"

"Dovrai dirmi la verità sulla storia dello specchio. So che sei stato tu" affermai avvicinandomi a lui così che potesse afferrarmi i fianchi ed iniziare a ballare. Fu una mossa impulsiva la mia, ma non me ne pentivo.

Sembrò leggermente sorpreso dal mio improvviso comportamento che per un attimo sussultò. Ben presto però, riacquisì il suo sguardo spavaldo.

"Non so assolutamente di che parli, ma sarà sicuramente divertente sentirti insistere su ciò. Io non mento mai Y/N, ricordatelo" sussurrò Alastor guardandomi intensamente negli occhi.

Sentii un brivido scorrermi per la schiena.

Avere del contatto fisico col demone che voleva molto probabilmente farmi fuori mi stava portando alla follia.

Per la prima volta, sentii il desiderio di ignorare le sue parole e concentrarmi sul momento in sè.

.
.

Il tempo passava e sembrò quasi che fra di noi non ci fosse più nessuna faida, nonostante Alastor fosse quello di sempre.

"Fattelo dire, quando non mi insulti sei addirittura piacevole da avere intorno"

"È colpa tua che mi perseguiti. Esiste la denuncia per stalking nel mondo dei vivi, non so se ti ricordi"

Tornai per un attimo alla realtà. Era come se a intermittenza il mio corpo e la mia mente fluissero in uno stato di trans. Era piacevole, ma anche pericoloso.

Mi dimenticai totalmente della condizione imposta all'inizio.

"Suvvia, non serve essere così sulla difensiva piccola Y/N."

Ad ogni parola del demone, il mio corpo si scioglieva, tutto il mio timore svaniva e la voglia di addormentarmi per sempre fra le sue braccia diventava invalidante.

𝐏𝐎𝐈𝐒𝐎𝐍 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 | AlastorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora