❝𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐗𝐈𝐕❞ | Imprevisti

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━━━━━━| 𝐐𝐔𝐀𝐓𝐓𝐎𝐑𝐃𝐈𝐂𝐈 |━━━━━━

Per poco non sbattei la testa sul lavandino nel tentativo di scansarmi dall'imminente figura del demone che si era palesato dietro di me.

Mi ero spinta all'angolo del bagno, evitando totalmente ogni contatto con colui che mi si parava davanti senza esprimere alcuna reazione al riguardo.

"La smetti di apparire dal nulla in questo modo!?" esclamai cercando di riprendere l'equilibrio per rialzarmi.

Alastor inclinò la testa divertito, deridendo la mia buffa reazione.

"Non pensavo che far visita ad una cara amica come te, ora fosse vietato!"

Aggrottai le sopracciglia, trovando finalmente la forza di alzarmi.

Come diamine era entrato in camera mia!?

Grugnii nervosamente, stringendo il mio setto nasale con forza per realizzare cosa stesse davvero succedendo.

"Vattene via." affermai alzando il viso nella sua direzione, ma il demone non voleva saperne, anzi, si avvicinò solo di più a me, prendendomi per le spalle e piazzandomi di fronte allo specchio della piccola stanza in cui eravamo.

"È estremamente maleducato da parte tua rivolgerti così ad un tuo alleato, Y/N" sussurrò guardando i miei occhi nel riflesso dello specchio.

Cercai di scansarlo, ma la sua presa era fermamente salda sulle mie spalle, e non aveva intenzione di lasciarle.

Le sue parole mi fecero rabbrividire.

"Alleato? Non mi sembra di aver mai chiesto il tuo aiuto, Alastor."

La mia voce tradiva una mistura di paura e irritazione; "E perché dovrei rendermi disponibile ad accoglierti nella mia stanza?"

Il demone sorrise maliziosamente, facendo scivolare un dito lungo la mia spina dorsale.

"Perché io posso offrirti qualcosa che nessun altro può, cara. Potere. Libertà. E, naturalmente, un divertimento senza fine."

Era l'ennesima volta che Alastor alludeva a certe cose, e farlo proprio quella sera in cui avevo solo voglia di rilassarmi, mi spinse solo a respingerlo più fermamente del solito.

"È incredibile come continui a persistere sul tuo gioco del cazzo! Ti ho detto che non voglio avere nulla a che fare con te; siamo solo colleghi che lavorano nello stesso hotel." dissi girandomi verso di lui una volta che le sue mani tornarono dietro la sua schiena.

Il sorriso sul volto di Alastor manteneva il suo aspetto brillante, non lasciandosi abbindolare dal mio rifiuto.

"Ah, Y/N, sei sempre così cocciuta," disse con un tono leggermente beffardo; "Ma sai bene che il nostro legame va ben oltre il semplice lavoro. Abbiamo un'intesa speciale, io e te"

Mi irrigidii alla sua dichiarazione, respingendo ancora una volta le sue insinuazioni.

"Non so di cosa stai parlando, Alastor. Non c'è nulla di speciale tra noi. Non mi interessa il tuo gioco di potere o qualsiasi altro tipo di 'divertimento' tu possa offrire."

Il demone scosse la testa con un'espressione di finta compassione. "Peccato, Y/N. Se solo potessi vedere le opportunità che hai davanti a te."

Alzai un sopracciglio, squadrandolo come farebbe un dirigente militare.

"Che intendi?"

Il demone sorrise maliziosamente alla mia domanda, sapendo perfettamente che l'avrei posta.

𝐏𝐎𝐈𝐒𝐎𝐍 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 | AlastorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora