❝𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐗𝐗𝐈𝐕❞ | Un patto letale

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━━━━━| 𝐕𝐄𝐍𝐓𝐈𝐐𝐔𝐀𝐓𝐓𝐑𝐎 |━━━━━

"Blitzø, ho detto che ti richiamo dopo!"

« È urgente, Y/N! Ti dai una mossa!? »

Se all'Inferno si fosse indetto un concorso sul grado più basso di pazienza posseduto, l'imp dall'altro capo del telefono avrebbe vinto senza ombra di dubbio.

"Cosa non capisci del "ti richiamo dopo"?"

« Per le palle di Satana, sbrigati a parlare con quel cazzone! NON ABBIAMO TEMPO! »

-

Ero alle porte dell'ufficio di Asmodeus, a litigare telefonicamente con Blitzø. Il dannato mi aveva chiamato nello stesso momento in cui avevo posato una mano sulla maniglia, perciò, ero rimasta abbastanza turbata da quell'interruzione.

La sera prima era stata particolarmente impegnativa, e non avevo avuto modo di parlare con il principe della lussuria. Dopo le scoperte fatte sul suo conto, era decisamente dovuta una spiegazione lineare a tutto quel disastro. Mi doveva delle risposte, e subito.

[...]

"Giuro su Lucifero che nonappena metto piede alla IMP ti taglio la gola."

Click

E attaccai.

Mi rimisi il cellulare in tasca, raddrizzando una ciocca di capelli in un sospiro profondo.

Mi chiedevo come avrei trattato l'argomento una volta faccia a faccia con Asmodeus. Si era ammutolito fin troppe volte, e nonostante avessi la grinta necessaria per tirargli fuori le parole di bocca, lui rimaneva comunque un lord. A conti fatti, non avrei avuto speranze.

Scossi la testa in cerca di distogliere quei pensieri dalla mia mente, e con un cenno di prontezza, spalancai il portone del suo ufficio.

-

"Ancora tu? Seriamente?"

Il lord era seduto alla scrivania come al solito; intento a sgranocchiare uno degli stuzzichini posti sul tavolo cui era vicino. Sembrava particolarmente turbato dalla mia visita, infatti, si immobilizzò sedutastante alla mia vista.

Alzai le sopracciglia accennando ad uno sguardo colmo di egocentrismo e sarcasmo. Mi porsi in un inchino, mantenendo gli occhi puntati su Ozzy.

"Ti sono mancata?"

Stavo davvero cominciando a comportarmi come Alastor. Diavolo, che fastidio.

Ozzy sospirò, portando gli occhi al cielo. Indicò il posto davanti a sè, e con voce roca mi invitò a sedermi.
Feci come richiesto, accavallando le gambe mantenendo un atteggiamento ricolmo di superiorità.

"E dimmi..." Cominciai, facendo scorrere un dito verso il cesto di manicaretti. "Com'è stato lo show?"

Il lord mi squadrò, osservandomi insospettito mentre mi portavo alla bocca due degli spuntini appena afferrati.

"Che sei venuta a fare, Y/N? Non sono in vena di giochetti. Ieri il tuo socio del cazzo ha fatto passare un brutto quarto d'ora al mio... Uhm-" Si schiarì la gola. "Collega."

Alzai un sopracciglio in segno di disapprovazione, accigliata dal modo in cui aveva definito il suo compagno. Sapevo perfettamente avesse un legame molto più intimo con quest'ultimo, ma sorpassai quel dettaglio.

"Arriveremo anche a parlare di quello." Affermai, incrociando le braccia. "Ma ora, penso che tu debba schiarirmi un po' le idee... Ozzy."

Non avrei avuto pietà. Avrei tirato a forza dal lord ogni informazione che mi aveva tenuto celata fino a quel momento. Ero pronta a smascherare ogni dettaglio; partendo da come era stranamente a conoscenza del fatto che venissi stalkerata da Striker, fino al suo problema relegato al ricatto cui stava venendo sottoposto per colpa di Satan.

𝐏𝐎𝐈𝐒𝐎𝐍 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 | AlastorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora