Una Ragazza per Sirius

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Era una calda giornata d'estate. E ovviamente, era una strana giornata in casa Potter.
A dire il vero, c'erano molte cose strane.
Prima di tutto, in giardino un uomo in mutande teneva in braccio un bimbo piccolo, facendolo saltellare.
Un altro uomo, sempre in mutande, teneva una pompa dell'acqua, mentre gli altri due uomini, fortunatamente in costume, ridevano a crepapelle.
"Possibile che tu non abbia un costume, Felpato?"
"Preferisco le mie mutande, grazie Lunastorta."
"Ma James cel'ha un costume. Perché non lo mette?"
"Perché noi siamo uguali in tutto e per tutto, e se io metto le mutande anche lui le mette."
"La tua spiegazione non fa una piega, Felpato."
"Come sempre."
In quel momento arrivò la donna di casa, e lanciò un urlo.
"Sirius, perché sei in mutande? Mi traumatizzi Harry!"
"Non ho un costume, donna."
"Uno. Non chiamarmi donna. Due. Te lo impresto io un costume, basta che ti levi quelle orribili mutande a cuoricini."
"Se volevi che mi spogliassi potevi dirlo, donna."
"Non vorrei intromettermi nei vostri discorsi," disse James a voce volutamente alta." Ma la qui presente donna è fidanzata con il sottoscritto. Quindi provaci con qualcun'altra, Felpato."
Poi ricominciò a far saltellare Harry, che teneva un sorrisone estasiato sulla faccetta paffuta.
"Io continuo a dire che non sia una buona idea farlo giocare con l'acqua. Potrebbe farsi male." Disse Lily con il volto teso per la preoccupazione.
"Non ti preoccupare dolcezza," disse Sirius gonfiano il petto."Ci pensa il suo padrino superfigo a lui!"
"FELPATO!" Urlò esasperato James.
"Dobbiamo trovargli una ragazza. Da quando ha rotto con Marlene ci prova persino con me." Intervenne Peter.
"Sprecate solo tempo. Io esco già con una ragazza." Disse a sorpresa Sirius.
Ci furono reazioni diverse.
Lily tirò un sospiro di sollievo.
James anche.
Remus urlò.
Peter inciampò e cadde a faccia avanti sull'erba.
Harry si limitò a sorridere e tirare manate sul naso di James, che sembrava non farci caso, tanto fissava intensamente il suo migliore amico.
"Felpato. Ci siamo sempre detti tutto. Chi è? Non dirmi che è l'infermiera del San Mungo!"
"A dir la verità si chiama Marlene, e frequenta il corso Auror con me."
"PORCO DI UN CANE! SEI TORNATO CON MARLENE E NON ME L'HAI DETTO! Io ti uccido." Sbraitó Lily.
"Oooooops."esclamò Sirius con aria innocente.
Remus si battè una mano sulla fronte, mentre Peter cadeva a terra (di nuovo) dal troppo ridere.
La donna diventò rossa come i suoi capelli. "SIRIUS. BLACK. DEVI DIRCI QUALCOSA?!?!"
"A dire il vero.. non è una relazione seria. Sapete, abbiamo deciso di non affrettare le cose, e.."
"BLACK!"
"Calmati, donna. Comunque l'ho invitata a cena. Domani."
La donna con due falcate raggiunse il moro, mentre James copriva gli occhi al piccolo Harry.
"Tu adesso apri le orecchie e mi ascolti bene. Marlene McKinnon è la mia migliore amica da quando ci siamo incontrate al binario, il primo giorno di scuola. Ha sofferto molto per te, e se la farai soffrire ancora una volta TI POLVERIZZO IL SEDERE A PEDATE, BLACK!"
"Calma, donna." Replicò l'uomo rilassatissimo appoggiandosi al muro esterno della casa e cominciando a osservarsi le unghie. "Stavolta non ho intenzione di fare lo scemo. Sono serissimo, ed entrambi abbiamo buone intenzioni."
"Prima o poi ti sbatto fuori di casa, Sirius." Sbottò la donna prima di rientrare in casa sbattendo la porta.

Il giorno dopo c'era un'evidente agitazione in casa.
La situazione era più o meno così.
Sirius correva da una parte all'altra della casa cercando il suo frac.
James era steso per terra nel corridoio agitando le braccia e le gambe come un pesce fuor d'acqua nel vano tentativo di far ridere Harry, che quel giorno aveva deciso di piangere.
Remus tentava di spolverare.
Lily cucinava, arrabbiatissima, scoccando occhiate furiose a chiunque le capitasse a tiro.
Peter correva in salotto tentando di recuperare le sue mutande da sotto il divano.
Marlene sarebbe arrivata tra un'ora, e la casa era un delirio pazzesco.
Mutande di Codaliscia ancora da recuperare in giro per il salotto, Sirius che tentava di chiedere a qualcuno se doveva mettere la cravatta o il farfallino. Quando Lily, per l'ennesima volta, gli rispose male, lui cercò di interpellare una pentola piena di sugo, ma la donna lo zittì tirandogliela in testa. Il sugo schizzò dappertutto, inzuppando la camicia e la cravatta di Sirius. Proprio in quel momento suonò il campanello.
Din don
"Aaaagggh! La mia camicia, Evans!"
"Lily, perché continua a piangere?"
"Le mie povere mutande!"
"Ueeeeeeeeeh!"
Din don
Di nuovo.
Accidenti.
Sirius volò alla porta e la aprì, facendo entrare la donna vestita con un corto vestito blu notte.
Tutti quanti raggiunsero l'uscio per dare il benvenuto all'ospite, quando Sirius si inchinò. La sua cravatta, allacciata male e inzuppata di sugo, cadde a terra con un sonoro SPLAT, schizzando di sugo la faccia di Harry che per la prima volta in quella giornata decise di ridere.
Marlene, a sorpresa, scoppiò in una fragorosa risata.
"Sirius, sei troppo forte. Senti, non c'è bisogno che ti metti il frac, vai a mettere da lavare quella camicia sporca di sugo!"
Il ragazzo obbedì dandosi mentalmente dello scemo.
Quando tornò giù, Sirius aveva dei pantaloni neri e una semplice camicia bianca. In compenso, però, la sua faccia era rossa come i capelli di Lily, che in quel momento stava convincendo Harry a staccarsi dalla gamba di Marlene.
"Lily, tuo figlio è semplicemente adorabile, come hai detto che si chiama?" Domandò la bionda abbassandosi.
"Ehm.. Harry." Disse in imbarazzo la rossa. Infatti da quando lei e Sirius si erano lasciati, sei mesi prima, le due donne si erano un po' separate.
"Ha i tuoi occhi."
"Ma si vede che è figlio mio." Intervenne James entrando in quel momento in cucina.
"Oooh, siete identici!" Fece notare la donna.
"Ehm ehm.. è pronto!" Esclamò Lily portando in tavola un piatto di pasta al sugo con le polpette, cucina italiana.
La cena proseguì senza intoppi e senza altre figure di merda di Sirius, che se la cavava benissimo con Marlene.
Erano una coppia proprio affiatata, quei due.
Si capivano al volo, dicevano le cose nello stesso momento.
Dopo cena ci furono le solite chiacchiere da adulti alle quali prese posto anche Harry con un repertorio di parole esteso da "Ghe heee" a "Mmblgh".
Quando fu ora di tornare a casa, Sirius si offrì per accompagnare Marlene, che accettò di buon grado.
Sulla via del ritorno i due ragazzi si tennero per mano, anche se non erano ancora fidanzati. Chiacchierarono del più e del meno, fin quando non arrivarono davanti a casa di Marlene.
"Grazie per la magnifica serata, Sirius. Mi siete davvero mancati, tutti quanti. Abbiamo passato dei bei momenti ad Hogwarts." E detto questo lo baciò. Poi, con un sorriso, chiuse la porta.
Sirius quasi cadde.
Eh si... era proprio cotto.
Decise di raccontare tutto al suo amico, anzi, ai suoi amici, ma quando si materializzò a casa lo fece con un po' troppo entusiasmo, portando con sé anche un pezzo di asfalto.

Una Nuova Vita ~ I MalandriniWhere stories live. Discover now