Cara Vecchia Hogwarts...

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Da Godric's Hollow a Hogsmeade era un bel salto, ma per fortuna Remus se la cavava bene con le materializzazioni.
A Sirius quell'idea era venuta guardando Emmeline. Era la studentessa perfetta cocca-di-Silente che studiava tutte le materie contemporaneamente.
E poi, cosa ci voleva a materializzarsi a Hogsmeade e farsi aprire i cancelli?
La parte più complicata sarebbe stata incontrare gli altri. Silente, la McGranitt... come avrebbero fatto a trovarli? Con la mappa del malandrino, ovvio. Peccato che fosse stata confiscata da gazza.
"Lurido guardiano..." Borbottò Sirius mentre risalivano High Street passando davanti ai Tre Manici di Scopa.
"È?" Chiese Emmeline.
"Niente, niente. Piuttosto, volevo dirvi un'altra cosa. Per trovare le persone che voglio salutare, abbiamo bisogno di un piccolo... aiuto." Disse con una strizzatina d'occhio verso Codaliscia, Lunastorta e Ramoso. "I malandrini tornano in azione."

I cancelli di Hogwarts erano aperti. Dopo che tutti furono passati, si richiusero da soli.
"Allora. Primo: la mappa ci serve. Quindi: uno. Facciamo uscire Gazza dal suo ufficio con un diversivo. Poi... io e Felpato entriamo con in mantello insieme a Marlene e Emmeline, disilluse. Cerchiamo, mettiamo a soqquadro tutto. Poi rimettiamo
a posto. Ci leviamo di lì alla svelta e basta. Fine del piano." Disse James tutto eccitato.
"Perfetto." Accordò Remus. "Andiamo."

Il castello era esattamente come lo ricordavano.
La foresta proibita era cupa e tetra, e fece scappare un sospiro di malinconia ai quattro malandrini. Il prato era esteso, e costellato di fiori e insetti. Nel lago nuotava pigra la piovra gigante. Ma su tutto svettava il castello: enorme, maestoso, possente. Irradiava un senso di potere.
"Che ore sono?"
"Quasi mezzogiorno."
"Perfetto. Tra poco gli studenti usciranno a pranzo. Quindi anche Gazza. Ottimo diversivo."
"Bene."
Ma fin da subito, il piano non funzionò.
Un gruppo di ragazzi che probabilmente avevano un'ora libera prima di pranzo, li intercettarono. Furono costretti a nascondersi dietro a un'armatura impolverata, riempiendosi di ragnatele.
Arrivati davanti all'ufficio di Gazza, Peter, Lily, Remus, Dora e Harry si avviarono verso un corridoio mentre gli altri si nascosero, disillusi e sotto il mantello.
I "ragazzi del diversivo" presero un'ascia e cominciarono a sbatterla sulle armature, creando un fracasso madornale.
"È ORA DI PRANZOOO!"
"TUTTI FUORI!"
"GIÙ DALLE BRANDE!"
"MAMMA!"
Poi si disillusero a vicenda e si infilarono in un corridoio vuoto.
Gazza arrivò di corsa, cercando la fonte del chiasso.
Peter lanciò una caccabomba, che esplose nel corridoio.
"Accidenti!" Grugnì il guardiano.
Tonks ne lanciò un'altro paio, insieme a qualche incantesimo per bloccarlo.
Intanto, i "ragazzi del furto" non se la cavavano per niente bene.
La mappa non si trovava.
E cerca di qua, e cerca di là...
Era come cercare un ago in un pagliaio. Tra tutti gli oggetti confiscati, era impossibile trovare un pezzo di pergamena bianco.
Gazza si stava stufando di ricevere caccabombe in testa, e cominciò a urlare a pieni polmoni.
"VENITE FUORI, LADRI!"
Visto che il chiasso continuò, il custode girò sui tacchi e fece per andarsene, ma si ritrovò la strada sbarrata da una palude in miniatura, con tanto di liane e tutto il resto.
Cerca qui, cerca là, la mappa dov'è, e chi lo sa?
Ad un certo punto Marlene si stufò.
"ACCIO MAPPA DEL MALANDRINO!" Un foglio di pergamena bianco saltò fuori da uno schedario e le atterrò il mano.
Quando tutti cominciarono a fissarla, lei disse:"Mi era sembrata una buona idea..."
"SEI UN GENIO, MARLS!" Ululò Felpato. "Forza. Togliamoci di qui. E alla svelta."

"Dove siete, maledetti ladri schifosi..."
"Ehi!"
"Siete qui, lo so!"
"Allora vieni a prenderci!"
"WOOOOHOHOOOOOO!"
Sirius fece la sua entrata di stile.
Afferrata una liana si slanciò dall'altra parte della palude, atterrando su Gazza e facendolo svenire.
"Arriva il vostro salvatore, tarzan!"
"Taci, Felpato. Ripuliamo questo bordello."
I ragazzi pulirono il corridoio a suon di bacchetta, e alla fine rimase solo il corpo di Gazza. Lo portarono nel suo ufficio e lo misero su una sedia.
Il piano era riuscito. Avevano la mappa.

"Giuro solennemente di non avere buone intenzioni."
"Dunque, chi vogliamo trovare?" Chiese Lily.
"Prima di tutti, la McGranitt." Rispose Sirius.
"Ma dai, le verrà un colpo vedendoci!" Esclamò Remus.
"È questa la parte migliore." Replicò Sirius.
"Che crudele che sei." Disse Marlene.
"Il cane assassino." Rise Felpato.
"Ah, eccola qui!" Esclamò Emmeline ad un tratto. "Sta andando in sala grande."
"Correte!"
Arrivarono appena in tempo.
"Professoressa!" Ululò Sirius.
"No. Non ci posso credere. Voi NO."
"Oh, crede di avere le allucinazioni?" Chiese Ramoso avvicinandosi a lei e passandole una mano davanti al viso. "Peccato, perché siamo reali e siamo venuti qui per incontrarla!"
"Oh no. No no no no no."
"Sì sì sì."
"Che incubo. Vi ritrovo qui anche dopo la scuola. Per fortuna che ci sono queste signorine perbene... Evans! Mckinnon! E... Aspettanonmelodire... Vance, giusto? E qui la più giovane, Tonks. Oh, non ditemi che state insieme a questi bruti..."
"Ehm... effettivamente..."
"Ragazze."
"Ma come, professoressa! Guardi mio figlio!"
"TUO FIGLIO?!"
"Harry!"
"Evans, sei tu la mamma?"
"No, sono io." Intervenne Sirius.
"Finiscila Black." Lo fulminò la McGranitt. "Bene. Ora che siete qui... suppongo che dobbiate anche mangiare. Potrete proseguire la vostra visita più tardi. Ora andiamo."

La sala Grande era identica a come la ricordavano. Era gremita di ragazzi, che si salutavano da un tavolo all'altro.
"Ecco, Harry. Tra qualche anno siederai a quel tavolo." Disse James indicando il tavolo rosso e oro.
"Chi lo dice? Magari finisce in Tassorosso." Rise Peter.
"Tassorosso?! Beh, sempre meglio delle serpi."
Si incamminarono verso il tavolo dei professori sotto lo sguardo stupito di tutti.
Salutato qualche vecchio insegnante, venne l'ora di mangiare.
"Dunque, ci sarebbero dei posti liberi nel tavolo dei serpeverde..." inizio la professoressa McGranitt.
"MAI!" Urlò James.
"Ehm.. okay. Voi eravate Grifondoro, presumo."
"Noi SIAMO Grifondoro."
"Esatto. Allora potete sedervi lì."
"Piuttosto che sedermi con le serpi vado a mangiare con la piovra gigante. Andiamo va'."

Il pranzo fu piacevolissimo. Tutti i Grifondoro furono felici di ricevere tutta quella gente interessante che raccontava le loro imprese a scuola. Particolarmente spassoso fu l'episodio della veste della McGranitt, che rimase sulla bocca di tutti per più di una settimana.
Finito il pranzo, i malandrini ripresero la loro strada. Dovevano ancora trovare Silente.
Ma trovarono una brutta sorpresa. Una sorpresa di nome Severus Piton.











Lo so che è luglio, e che quindi gli studenti sono in vacanza, ma prendetela come una piccola licenza poetica. Smack :*

Una Nuova Vita ~ I MalandriniWhere stories live. Discover now