4- Chapter Four

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Kevin la fece scendere dall'auto, in modo gentile, tenendola comunque stretta, per non farsela scappare. Il freddo rigido la colpì come un pugno in pieno volto, quindi si strinse nel cappotto di Kit.

Se mai qualcuno le avrebbe proposto nella sua vita di andare in Oregon, a passare le vacanze invernali, lei avrebbe risposto di sì, senza alcuna ombra di dubbio. Il paesaggio attorno a loro era un luogo magico, una distesa di bianco che copriva l'intera vallata in cui si trovavano. Poco distante c'era un lago non ancora ghiacciato, il vento lieve, ma freddo muoveva la superficie dell'acqua, come se la stesse facendo tremare per i brividi. Il sole stava tramontando accanto alla montagna, dietro al lago, colorando il cielo di un arancione caldo ed un rosa tenue che risplendeva sul bianco della neve.

Kevin la fece voltare, distogliendola da quella meraviglia, verso l'edificio che prima aveva definito come una classica casa, ma che secondo Bethany assomigliava più ad una reggia.
Era una costruzione in pietre, stretta, se una decina di metri si potevano definire così, e alta tanto da dover far alzare la testa a tutti e tre.

<<Wow>> si lasciò sfuggire Kevin, formano duna nuvoletta di condensa.

Kit andò svelto ad aprire la porta in legno, con delle intersezioni in ferro battuto e scomparve dentro, lasciando gli altri due da soli.

<<Non farlo arrabbiare>> sussurrò improvvisamente il giovane dagli occhi verdi, attirando l'attenzione di Bethany che lo guardò confusa. <<Solo..non stuzzicarlo okay? Rischieresti di pentirtene>> continuò poi, prima di stringere la sua morsa sul braccio della ragazza e condurla dentro.

Se l'esterno lasciava a bocca aperta, l'interno era qualcosa di magnifico. Un ambiente accogliente arredato con mobili antichi, ma al tempo stesso nascondeva alcuni trucchi tecnologici all'avanguardia. Beth vide Kit premere un pulsante con sopra disegnato una fiamma stilizzata,accanto al camino e improvvisamente si accese il fuoco, spaventando leggermente tutti e tre.

<<Beh che dire, è magnifico>> commentò Kevin, ricevendo sguardi spazientiti dagli altri due.

Lo stomaco di Bethany emise uno strano rumore, tanto da far ridere il ragazzo che ancora non l'aveva mollata. Kit si voltò a guardarli poco distanti da lui <<Tu vatti pure a dare una lavata, o fa ciò che fa una donna dopo un lungo viaggio, mentre tu.. cucina>> ordinò poi, superandoli per tornare fuori <<Io vado a fumare>> continuò nervoso, uscendo senza giacca, dato che l'aveva ancora Beth.

Dopo pochi minuti Bethany si trovò sotto il getto caldo della doccia, nel bagno della sua camera. Si massaggiò il collo dolorante con una mano, mentre con l'altra disegnò figure astratte sui vetri appannati.

Aveva appena abbracciato suo fratello Henry e già li avevano separati. Voleva tornare fra le sue braccia familiari, proprio come quando era piccola e c'era il temporale. Non riuscendo a dormire si intrufolava nel letto di suo fratello il quale l'aveva sempre accolta volentieri e le raccontava le storie sulle nuvole, storie che parlavano di libertà, viaggi e magia, finché non si addormentava fra le sue braccia da fratello maggiore.
PIl ricordo di quei momenti creò un vuoto nel suo cuore, facendola accasciare ai vetri della doccia, sui quali si lasciò abbandonare in un pianto disperato.

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Non seppe quanto tempo passò quando qualcuno bussò alla sua porta, lei ovviamente non rispose. Era seduta al centro del letto con indosso i suoi pantaloni neri preferiti ed un maglione di lana che aveva trovato nella sua valigia. Era rimasta lì, immobile, dopo che si era vestita molto tempo prima, non avendo nemmeno le forze di sistemare i capelli che non aveva lavato.

Kevin entrò nella sua stanza con un vassoio in mano sorridendole e sedendosi accanto a lei. Le posò tutto davanti agli occhi, aspettando che iniziasse a mangiare.

The Green LightWhere stories live. Discover now