13- Chapter Thirteen

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Kit aveva deciso di dormire nel suo letto. Non aveva la minima intenzione di dormire sul divano scomodo, come la sera precedente, in più l'idea di passare la notte nella stanza assegnata a Kevin non lo entusiasmava per nulla, anzi.

Almeno erano state quelle le parole che aveva detto a Bethany prima di sdraiarsi accanto a lei, facendola arrossire lievemente.

Era in imbarazzo.

La giovane si voltò lo stesso su un fianco, dandogli le spalle, per cercare di dormire, ma non ci riuscì. In primo luogo la caviglia le faceva malissimo e secondo la sua testa non smetteva di lavorare e pensare a più cose contemporaneamente. Kevin sarà vivo? Kit russerà? E se si ritrovano vicini per sbaglio? La sua famiglia la stava cercando?.

Seppur la serata avesse avuto un riscontro abbastanza positivo, rispetto alla mattinata disastrosa, non riusciva a spingere i pensieri. Si votò con il viso che guardava il soffitto e riprovò a chiudere gli occhi.

Era decisamente stanca, ma non riusciva ad addormentarsi.

Aprì di nuovo gli occhi e si guardò attorno, ovviamente la stanza era completamente buia quindi non poteva distrarsi con molto. Si girò di nuovo con la pancia sul materasso, provando a non muovere troppo la caviglia e cercò una posizione comoda.

<<Ma sei sempre così agitata Morgan?>> domandò Kit facendola sussultare.
<<No!>> rispose lei. <<Ma la caviglia non mi fa dormire>> spiegò rivelando solo un parte di verità, mentre guardava la figura di Kit nera, accanto a sé.

<<Non ci devi pensare>> sussurrò lui chiaramente assonnato.

<<Fosse semplice>> iniziò a lamentarsi lei, spostandosi di nuovo sul fianco, verso il giovane.

Lo sentì sbuffare prima di essere afferrata per i fianchi e trascinata sul materasso, finché il suo viso non si scontrò contro il petto di Kit. <<Sempre io ci devo pensare>> disse stringendola sé.

Lei rimase tesa fra le braccia forti del riccio, non riuscendo bene a capire cosa dovesse fare o cosa stesse succedendo. Cercò di liberarsi addirittura <<Non penso sia la soluzione migliore>> disse Beth, voltandosi sull'altro fianco. Ma Kit la afferrò di nuovo facendole scontrare la sua schiena contro il petto del giovane. <<Morgan dormi e non pensare a niente>> sussurrò al suo orecchio con tono gentile, facendola rilassare in quell'abbraccio.

Kit si mosse per l'ultima volta, sistemandosi più comodamente, facendo brillare la pietra verde dell'anello che distrasse Beth, la quale, molto lentamente, si lasciò vincere dalla stanchezza, mentre osservava la pietra verde.

- - -

<<Morgan svegliati>> sentì Bethany la mattina successiva. La giovane aprì lentamente gli occhi, richiudendoli subito dopo dalla troppa luce che vi era nella stanza. <<Avanti>> insistette Kit facendole aprire definitivamente gli occhi.

Era distesa con la pancia rivolta al materasso e stringeva sotto la sua testa il cuscino, mentre davanti a lei c'era lo spazio lasciato vuoto, dove aveva dormito Kit. Si stiracchiò lentamente, allungando il busto e le gambe, imprecando sul cuscino quando tirò il piede destro. Si era dimenticata della caviglia.

Riluttante si mise a sedere, notando il riccio, già pronto, che stava riempendo il suo borsone, poco lontano da lei. Lo ignorò, come lui stava già facendo e portò le mani su quella dannata caviglia, massaggiandola lievemente. Era parecchio gonfia e faceva molto male. Si morse il labbro superiore per non iniziare a lamentarsi o altro, mentre osservava i palmi delle mani fasciate. Le garze erano rosse, segno che aveva perso altro sangue.

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