9- Chapter Nine

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<<Non riesco ancora a credere che le abbiano puntato una pistola a tavola>> disse Kevin una volta in macchina, lontani dal ristorante, ignaro che avessero puntato ben due volte la pistola alla bionda, non solo in quell'occasione, a tavola.

Kit non parlava, ma dal modo in cui guidava, duro, accelerato e non morbido come al solito, fece intuire a Bethany quanto fosse arrabbiato. Non aveva tolto gli occhi dalla strada e aveva tutti i muscoli tesi, mentre stringeva il volante in maniera possessiva. Kevin invece era scioccato, non arrabbiato. Continuava a fare affermazioni stupite, senza ricevere risposta, perché nemmeno Beth aveva voglia di parlare.

Era rannicchiata nel sedile accanto a Kit e guardava fuori, malinconica. Continuava a vedere quegli occhi cristallini e freddi, solo il pensiero le faceva venire i brividi. Ricordava tutto ciò che le aveva detto, dalle minacce, alle lusinghe. Voleva solo tornare dalla sua famiglia.

<<Comunque sabato prossimo è Natale>> disse improvvisamente il giovane dagli occhi verdi, facendo emettere un suono di lamento a Kit.

Bethany distolse lo sguardo dal paesaggio buio che li circondava e si voltò verso Kevin. <<Non sarà Natale per me>> disse in tono piatto, senza far trasparire nessun tipo di malinconia o tristezza , era semplicemente stanca. In cuor suo c'era ancora un po' di speranza, ma la razionalità e la sua indole realista, accecavano ogni tipo di barlume che poteva darle forza.

Vide Kevin meravigliarsi della risposta ricevuta, ma non le importò, perché tornò alla sua posizione di prima.

<<Per una volta concordo con la Morgan>> sussurrò Kit. <<Ma se ti renderebbe felice fare qualcosa, la faremo>> continuò. Entrambi lo guardarono perplessi, di più la bionda. Kit provava dei sentimenti? Kit era capace di provare dell'amore fraterno?. <<Non guardarmi così Morgan, non sono un mostro>> le disse poi, tornando ad usare un tono duro, cosa che non la sorprese.

Quando arrivarono alla villa Beth si sbrigò ad entrare volendo chiudersi in camera, ma Kevin riuscì a bloccarla in tempo appena fuori, mentre Kit entrava ignorandoli.

<<Io..vorrei farti davvero passare un Natale piacevole>> le disse.

<<Non avevo dubbi Kevin>> rispose lei provando a rientrare, ma venne bloccata di nuovo.

<<No ascolta..ecco magari potrei organizzare qualcosa di speciale >> insistette il giovane. Lei cominciò a spazientirsi <<Senti Kevin non sarà speciale, quindi evita di scervellarti invano, l'unica cosa speciale che potrei avere è riabbracciare la mia famiglia, riabbracciare la sorella che avevo appena ritrovato>> spiegò Beth, senza urlare, non ce n'era più bisogno.

Kevin cominciò a sorriderle, più di quanto non facesse già e questo, a primo impatto, la irritò parecchio <<E adesso cosa diavolo hai?>> chiese alzando gli occhi al cielo.

<<Non credo possiamo parlarne qui...appena saremo soli ti spiegherò>> le disse allungando una mano verso il suo viso, accarezzandole lievemente lo zigomo, prima di rientrare, lasciandola fuori al freddo.

- - -

Passarono due giorni, due lunghissimi giorni prima che Kevin comparisse alla sua porta, con l'intenzione di parlare. Kit era uscito a fare delle commissioni per la partenza che avrebbero affrontanti l'indomani all'alba. Fino a quel momento il riccio era sempre stato con Kevin, come se immaginasse che stesse per fare qualcosa che non andava fatto.

Il giovane dagli occhi verdi si sedette accanto a lei sul letto, sorridendole <<Hai fame? Non hai mangiato molto a pranzo, potrei preparati qualcosa..>> affermò dolcemente.

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