24- Chapter Twenty-four

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Quella mattina il cielo era grigio e l'aria era fredda, molto fredda.
Bethany aveva infilato un maglione pesante ed aveva tenuto i capelli color miele sciolti, di modo che le coprissero il collo ed il corpo. Stava tremando, impercettibilmente, ma lo stava facendo e non era totalmente convinta che fosse a causa del freddo, temeva che l'incontro con l'uomo misterioso la spaventasse più di quanto volesse ammettere.

Sarebbe stata sola, non avrebbe più avuto Kit al suo fianco, o il dolce Kevin.
Il ragazzo dagli occhi verdi.
Forse le mancava Kevin, era sempre stato gentile con lei e non per secondi fini, ma perché era nella sua indole. Inoltre era curiosa di sapere se Kit sapesse qualcosa della sua scomparsa, se faceva anche quello parte del piano o meno.

Andò verso la cucina con la sua valigia e posò tutto fuori dalla stanza prima di entrarvici e trovare Kit che preparava il caffè. <<Buongiorno Morgan>> la salutò con il suo classico tono piatto.
<<Ciao>> si limitò a dire lei. Era ingiusto non potergli sorridere, non poterlo abbracciare, non poter fare nulla che avrebbe voluto fare. Si sedette quindi a tavola ed attese la sua colazione, anche se aveva lo stomaco completamente chiuso.
Il riccio le passò la sua tazza e qualche biscotto, ma lei li rifiutò e si limitò bere quella bevanda calda senza guardarlo, anche se sentiva i suoi due occhi scuri su di lei.

Si sbrigò a finire il caffè e lasciare la stanza, dopo aver riposto la sua tazza nel lavello. Si infilò la giacca, prese la sua valigia ed andò fuori dalla casa ad aspettare che Kit finisse di fare le sue cose.

"Com'era il detto?" Si domandò. "Tolto il dente, tolto il dolore".
Voleva togliere quel dente in fretta, così che il dolore passasse, perché era passato troppo tempo, era rimasta troppo al lungo coinvolta in quel malato gioco.

Respirò affondo l'aria pungente e chiuse gli occhi. Un giorno, sarebbe rimasta sotto le grinfie di quel malato solo un giorno, poi Kit sarebbe tornato a prenderla e l'avrebbe riportata dalla sua famiglia.
Aprì gli occhi e guardò il paesaggio spoglio, privo di neve. Ce l'avrebbe fatta, ce l'aveva fatta fino a quel momento, ce l'avrebbe fatta anche dopo.

<<Andiamo>> ordinò Kit uscendo dalla casa, avviandosi velocemente verso l'auto con il suo borsone. Lei si sbrigò a seguirlo, per quanto potesse, e gli lasciò la valigia accanto al bagagliaio, come suo solito, poi si sedette al posto del passeggero.
Il riccio non ci mise molto a raggiungerla e fece partire l'auto.

Appena arrivarono sulla strada asfaltata, ben distanti dalla casa, Kit le afferrò la mano, facendo incrociare le loro dita. Lei lo guardò sorpresa e lui le sorrise accarezzandole il dorso della mano con il pollice.
Capì di essersi sbagliata quella mattina, perché non sarebbe mai stata sola, avrebbe avuto Kit, lo avrebbe avuto sempre al suo fianco, magari non fisicamente, ma ci sarebbe stato.

Dopo quattro ore di viaggio Kit decise di fermarsi, per mangiare qualcosa e perché Bethany doveva andare urgentemente in bagno.
La stazione di servizio era come tutte le altre e dopo essere andata ai servizi la giovane raggiunse Kit ad un tavolo isolato. Gli sorrise appena e si sedette a fianco a lui, non volendogli stare di fronte. Lui le cinse il fianco e la avvicinò a sé. <<Stai tranquilla>> le sussurrò prendendole la mano.

<<Non ce la faccio>> rispose la bionda, guardando le loro mani unite. <<Sono agitata, insomma è normale esserlo no? Non sarei umana altrimenti..>>disse.

<<Sei più umana di me se è per questo>> commentò Kit facendola sorridere. <<Ti ho preso un panino, questa mattina non hai toccato cibo>> disse cambiando argomento, mostrandole un piatto davanti a lei con due tramezzini.

<<Avevo lo stomaco chiuso e ce l'ho pure adesso>> rispose allontanando il piatto.

<<Ti prego mangia qualcosa, non voglio che svieni o altro, è stata un'esperienza orribile>> le disse preoccupato. Lei afferrò un tramezzino e gli diede un morso, facendolo felice e lui prese l'altro per mangiarlo.

The Green LightWhere stories live. Discover now