Epilogue

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Tre anni dopo.

I vestiti dai colori neutri erano ben piegati nella grande valigia. Il letto era rifatto e in bagno non vi era più nulla che le servisse. Bethany chiuse quindi il suo bagaglio, assicurandosi di aver lasciato i biglietti dell'aereo sul letto.

<<Richard non mi accompagna all'aeroporto>> brontolò Annabelle infilandosi le scarpe, facendo sorridere la giovane bionda.

<<Chissà perché non mi è nuovo questo discorso>> rise. <<Scommetto che deve ancora fare la valigia>> continuò facendo annuire la mora.

<<Possibile che dopo tutti questi anni non abbia ancora capito che vorrei salutarlo all'aeroporto?>> affermò allibita Belle, scuotendo la testa.

I suoi capelli castani erano raccolti in una coda alta e i suoi jeans stretti crema le fasciavano le gambe, slanciando la sua figura, mentre la camicetta verde le accentuava le curve.

Non aveva più indossato molti colori sgargianti, non dopo aver assistito la sua migliore amica all'ospedale, nella quale era rimasta ricoverata ben tre mesi.
Beth ovviamente lo aveva notato, sembrava come se nel subconscio di Annabelle qualcosa fosse cambiato, facendole detestare quei colori esagerati, anche se la sua solarità, caratteristica di Santa Barbara, non l'aveva abbandonata.

<<Quindi andremo insieme e faremo colazione>> affermò la castana. <<Come ogni anno>> aggiunse.

<<E poi questo è il nostro ultimo anno qui al College, dopo di che comincerà la vita vera e potremmo dire addio alle nostre tradizioni>> le ricordò la bionda, mentre cercava di far scivolare la valigia a terra.
Annabelle corse subito in suo soccorso aiutandola. <<Belle sono passati tre anni ormai>> sussurrò Beth, riferendosi al suo intervento.

<<Non devi fare sforzi esagerati, questo ha detto il dottore..a meno che tu non voglia ritrovarti in ospedale a farti un'altra operazione al fegato>> la riprese la migliore amica, mentre chiudeva la sua di valigia.

Bethany aveva subito un trapianto di fegato, grazie al quale si era salvata, ma non era stato semplice riprendersi.
Non era stato assolutamente facile accettare un organo nuovo nel suo corpo, ma dopo le cure dei suoi cari era riuscita a guarire, riprendendo a studiare, fino ad arrivare all'ultimo anno, dopo il quale avrebbe finalmente cominciato a lavorare nell'azienda del padre.

<<Signorsì, signore>> rispose quindi Beth, facendo sorridere l'amica, la quale aprì la porta di quella camera, cominciando ad uscire.
Anche quell'anno la giovane sarebbe andata a Mendocino, nella casa delle vacanze dei Morgan a passare le vacanze di Natale.

Si strinse nel suo cappotto non appena il taxi lasciò le due amiche davanti all'immenso aeroporto di Los Angeles, coprendosi così dal vento di quella giornata grigia. Appena sistemarono i bagnagli e superarono i controlli si diressero al loro solito bar, per fare colazione.

<<Come sei messa con i preparativi?>> domandò Bethany all'amica, mentre consumava il suo tè bollente.

Annabelle scosse la testa esasperata, mostrando così la sua frustrazione. <<Oh Beth penso che farò fuori la Wedding Planner che ha voluto assumere mia madre, è una tale strega>> affermò. <<Voglio una cosa semplice, intima- e con questo non voglio dire che non sarà nel mio stile esagerato eh- ma quella donna mi vuole far impazzire, mi propone cose oscene>> si lamentò.

Richard ed Annabelle si sarebbero sposati da lì a pochi mesi, in primavera, e Bethany sarebbe stata la damigella d'onore della sposa.
Lui l'aveva sorpresa quell'estate, portandola a cena fuori e facendole trovare l'anello nel dessert. Una cosa ad effetto che aveva colpito in pieno il cuore della giovane, facendola accettare subito, senza nemmeno batter ciglio.

The Green LightWhere stories live. Discover now