Introduzione

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Tutto come sempre.
Svegliarsi, scuola, casa, letto.
Avete presente quando ti stufi della routine quotidiana e anche ascoltando una normale canzone viene la nausea? Come se ti fossi stufata di prendere lo stesso treno con una destinazione sconosciuta.
Un treno di emozioni che prendi senza il biglietto, che prendi senza pensare.
Quello è il mio stato d'animo.
Io sono in questo treno, soffocata dalla normalità di ogni giorno, soffocata dalle stronzate che girano intorno a me.
Oggi sono in questa strada come ogni giorno, con la pioggia addosso che bagna i miei capelli mossi, che inzuppa il mio giubbotto. Con lo zaino pesante per le materie scolastiche, e con gli auricolari.
Gli auricolari, una salvezza per chi odia stare in centro, per chi odia parlare, farsi notare. Insomma una salvezza per chi come me ama la solitudine, per chi ama se stesso, per chi è cambiato a causa delle persone attorno. Per chi come me ha scoperto il suo mondo e non vuole più lasciarlo.
Io sono Serena, già il mio nome e la mia personalità fanno capire quanto io sia incoerente.
Io sono Serena, e ho gli occhi azzurri belli come l'oceano, e si me ne vanto dato che è l'unica cosa bella che possiedo. Dove sono rimasta? Ah sì, 'belli come l'oceano' ma che odio perché non riescono a sostenere un contatto visivo a lungo. Il perché? Non lo so, avere un contatto visivo è come aprirsi, come dire 'guardami, ti sto parlando di me stessa con gli occhi' ma non essere comunque capita.
Ricomincio.
Ciao, io sono Serena. E vivo nell'incomprensione, con attorno persone analfabete.
Insomma, io vivo, respiro e anche se sono fisicamente in un posto, sappiate che con la mente non capirete mai come posso viaggiare.

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