Capitolo 1

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Rieccoci.
Amico, ti confido una cosa.
Non sono mai stata una persona socievole, non ho mai avuto molti amici.
Io considero amico la penna e il foglio, che mi aiutano ad esprimermi con la tranquillità. Che riescono a rendermi libera con dell'inchiostro. Strano vero? Non sono mai riuscita ad avere un rapporto stabile, neanche con i miei genitori. Sai, loro pensano di conoscermi. Molte volte sento delle frasi come << So tutto di te, so cosa fai, con chi stai. Sei mia figlia. >> e io in mente quelle parole le analizzo. Usano 'Sei mia figlia' come cosa ovvia, sanno tutto di me perché sono loro figlia con un semplice legame di sangue.
Un legame di sangue che non potrà mai essere dimenticato. Nonostante questo, ammiro i miei genitori, hanno sempre trovato il modo per farmi comprendere le lezioni più dure della vita da sola. Senza il loro aiuto, ma non avrebbero capito comunque. Ma in questo modo ho fatto delle mie debolezze le mie certezze. Che frase incoerente vero? 'Delle mie debolezze le mie certezze.' Ma pensandoci bene ha senso, io sono certa di essere debole in un contesto.
Mi sono divagata troppo.
Il vero segreto è che sono innamorata, non sembro il tipo adatto all'amore lo so. Ma lo sto provando, con Jimin.
È ovvio che con la parola 'innamorata' voi pensiate che questo affetto sia ricambiato. Ma no. Lui sa che esisto, sa che ci sono, ma non sa cosa provo.
Jimin lo conosco dall'asilo, è sempre stato un bambino impacciato, timido ed educato. Ma la cosa più bella in lui è che pensa solamente agli altri. Pensava alla felicità altrui, e molte volte si sentiva valere poco in confronto a loro. Si insultava pure in certi casi.
A 14 anni era un ragazzo abbastanza in carne, tutti lo prendevano in giro ma lui si è fatto di forza e volontà. Nel giro di 6 mesi è riuscito a dimagrire molto con una dieta molto rigida.
Io piangevo quando vedevo a cosa so riduceva pur di raggiungere il suo stato di benessere.
Jimin era il mio migliore amico, e avevo una cotta malata per lui.
So che vi state chiedendo il perché dell'utilizzo del verbo al passato. Ma vedete, le cose sono cambiate.
Un giorno lui partì per la Corea, e prima di andarsene mi baciò dando libero arbitrio alle mie emozioni. Se ne andò crudelmente, baciandomi e lasciandomi l'amaro in bocca. Ho interpretato il suo gesto come 'ho sempre desiderato le tue labbra e ora sono mie, è stato bello averti accanto.'
La mia reazione? È stata di rimanere immobile, con la consapevolezza che il ragazzo che avevo sempre desiderato se ne andava, sigillando la nostra amicizia in un bacio.
Volete sapere com'è andata? Lui ritornò dopo 4 anni.
Lui ritornò, ma non per me.
Lui ritornò con la sua nuova vita, la sua nuova carriera, la sua nuova ragazza.
Pensate che si sia ricordato della ragazza che aveva baciato prima di partire? No.
Ha dimenticato, ha abbandonato me è la nostra amicizia.
Ma nonostante questo, non riesco a non amarlo ancora, se non di più.

Sempre noi.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant