Capitolo 15

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Il freddo pizzica le mie guance, congela le mie labbra e raffredda le mie mani, così da renderle più rigide.
La notte che avvolge i nostri corpi, le luci dei lampioni illuminano la nostra strada.

Il mio respiro crea nuvolette bianche e fa compagnia a quello di Jimin.
Le immagini, le parole, i fatti continuano a rincorrersi nella mia mente, senza fine, come se fosse una coda infinita.

Il suo calore è ancora impresso sul mio corpo, come se lo possedesse.
Il suo profumo dolce invade le mie narici, come se fosse fragranza importante per il mio essere.

È brutto pensare come il rapporto di due persone che in passato sono state molto, ma troppo poco per tenersi si dissolva come se fosse fumo nell'atmosfera.

Allontanarsi e non riprendersi più.
Allontanarsi e provare a riprendersi inutilmente, questa è la mia situazione con lui. Un continuo rincorrersi con il pensiero, un continuo susseguirsi di occhiate fuggitive e gesti nascosti.
Non mi resi conto di essermi fermata fino a quando non vidi la sua figura davanti a me.

<< Perché? >>
<< Perché sei qui? Perché compari e poi sparisci, perché ti mostri interessato e poi mi tratti come se non meritassi neanche il tuo sguardo? Perché ogni volta che dico basta al nostro passato tu riappari mandando a puttane la mia coscienza e il mio coraggio? >> urlai a squarciagola nella notte più indesiderata.

Il significato delle mie parole che si espande nella nebbia come se non si fossero mai dette, il suo sguardo nei miei occhi inconsapevole delle emozioni che riesce a provocarmi.

<< Sere.. >>
<< Non farlo. Non parlarmi, non cercarmi. Stai fermo, non fare ciò che ti dice il cervello, non seguirmi. Smettila di mancarmi, insultami. Fatti odiare da me, non riesco più a sopportare il gesto delle tue azioni che preferisco andarmene da questo posto.
Non riesco più a sopportare il dolore tra il contrasto delle mie opinioni su di te, è tutto così nuovo e diverso che mi spaventa.
Vattene e non tornare, per favore, dimentica ciò che siamo stati, dimentica ciò che ci siamo promessi.
Io non ci sarò. >> Mi girai, presi un'altra strada anche se non quella di casa. Non riuscivo a sopportare l'aria asfissiante e il peso del suo silenzio.

I miei singhiozzi rimbombavano nelle vie più silenziose, i miei passi risuonavano in questa notte solitaria come se fossero gli unici presenti. Magari lo erano.
O magari sono io troppo presa ad ascoltarmi che ad ascoltare ciò che mi circonda.

Pensavo di poter gestirla la situazione, pensavo di poter andare avanti nonostante i suoi sbalzi d'umore, credevo di riuscirci a mettere fine ai miei sentimenti. Ma questi hanno avuto il sopravvento.

Ormai era come se non vivessi, respirare mi risultava difficile con la consapevolezza di dover cambiare ma la speranza di essere trascinata via da quei pensieri non spariva, e come un'idiota sono riuscita ad andare in Overdose soltanto con quei pensieri, un'Overdose perché t'imbottisci di false occasioni e false speranze, un'Overdose in qui non muori ma ti disperi perché non trovi più qualcuno su cui contare o qualcosa su cui sperare.

La notte è troppo giovane e io sono troppo stanca per sperare in qualcosa di felice.
Come sempre il ritorno a casa è sempre più corto dell'andata, quanto posso sembrare patetica? Gridare al vento di non voler tornarci li dentro ma ogni giorno, ogni sera ritrovarsi dentro quelle mura. Fortunatamente nessuno è sveglio, quindi posso andare direttamente in camera mia a 'riposare'.

Entrai velocemente, mi levai i vestiti e misi il mio pigiama caldo. La cosa più fastidiosa di queste situazione è l'insonnia, per una persona a cui è d'importanza VITALE dormire, è una tragedia.
Decisi di andare in balcone, da quassù sì potevano notare i lampioni che illuminavano l'atmosfera congelante.

Molti pensano che io sia d'acciaio, che offendermi è come parlare al muro, che agire in diversi modi a me è indifferente.
Non pensano che io sia umana, e la mia vita è come un film che tutti guardano ma nessuno applaude. Sarà per lo schifo o per il disinteressamento?
Non è facile essere qualcuno che non si vuole essere.

Molti dubbi stanno invadendo i miei pensieri notturni, ho fatto la cosa giusta?
La visione del suo silenzio sta ancora invadendo la mia mente, sembra stupido lo so ma non me lo aspettavo. Anche se dico di andare ho sempre la voglia di sentirmi dire 'Non ti ascolterò, ti seguirò, t'infastidirò, ci sarò' ma come dei coglioni ti lasciano andare, e io volevo davvero sentirmi dire ciò da lui, perché solamente il pensiero che sia lui a dirmelo, fa venir voglia di abbandonare le mie fottute idee e seguirlo, non m'importa delle conseguenze o se soffrirò, basta che sia lui a dirmelo e io potrei dimenticare le mie parole e andare.

Ma lui sarebbe disposto e rimanere davvero?

Sempre noi.Where stories live. Discover now