Capitolo 6

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Kian cerca di scappare via scattante. Io lo raggiungo svelta chiedendogli di non andarsene. Le mie richieste, però, vengono ignorate, perdendosi nella fitta vegetazione del bosco. Non riesco più a stargli dietro, la sua velocità è impressionante. Mi accorgo con stupore che anche la mia non scherza, anzi mi sento agilissima. Purtroppo non abbastanza per lui.
Decido di fermarmi, mentre osservo la sua figura allontanarsi sempre di più.
Il vampiro Kian era sbalordito dal fatto che io scorgessi qualcosa nei suoi occhi, desiderava che mi stessi sbagliando. Vuole nascondere qualcosa che riguarda lui e, forse, anche me.

Avrei potuto morire in quel lago, lui mi ha salvata, riportandomi in superficie appena in tempo.
"Non farti illusioni".
Mi ha salvata solo perché deve soddisfare i suoi interessi e capire, se ciò che nascondo, potrebbe andare a suo discapito.
Sono nuovamente sola in questa distesa immensa di alberi che vuole imprigionarmi.

Ogni volta che incontro quel vampiro, i miei dubbi si moltiplicano.

Voglio risposte e forse un posto può donarmele. Cammino lenta fino alla destinazione prescelta, il respiro è affaticato e le mie gambe sembrano così pesanti. Mi devo ancora riprendere dal "quasi annegamento" che mi ha tolto completamente le forze.
Finalmente giungo dinanzi all'albero, mi sembra ancora più maestoso rispetto all'ultima volta, quasi ogni giorno prenda più vita e bellezza. Già solo nel guardarlo il mio corpo rinvigorisce un po'.
Avanzo fino alla cavità, penetrandola lentamente per paura di disturbare l'antico Spirito che ci dimora all'interno.

- Ti prego aiutami -.

Chiudo gli occhi e mi lascio assorbire da quell'energia positiva che mi investe immediatamente.
Vorrei semplicemente fondermi con il legno che compone questa pianta, diventare una parte integrante  dello Spirito che emana questo flusso benefico. 
Una strana sensazione mi avvolge, portandomi altrove. Non sono più nel bosco, bensì in una dimensione parallela.

Lo Spirito mi ha fatto perdere il contatto con il mio corpo, rendendomi così leggera e inconsistente.

"Una luce fortissima mi acceca gli occhi, scaldandomi e donandomi serenità. Poi tutto cambia, in un millesimo di secondo la luce viene coperta dell'oscurità più fitta e profonda che abbia mai visto. La luce, però, non viene mangiata del tutto. Ne rimane un minuscolo spicchio che cerca in tutti i modi di resistere.
In quella luce intravedo due persone. Sembrano felici e si guardano come se esistessero solo loro e nessun altro. Strizzo gli occhi e tutto si ingrandisce solo su loro due. Sono innamorati. Lei sembra una donna comune, ha i capelli lunghi e neri e gli occhi che brillano di felicità. Lui ha gli occhi rossi, mi fanno un po' paura.
Dopo poco si avvicinano sempre di più fino a che le loro labbra si sfiorano per scambiarsi un tenero bacio. Sembrano così diversi, l'una dall'altro, ma si amano.
I due amanti scompaiono e appare un batuffolo bianco, avvolto in una coperta: un neonato. Due mani lo tengono ben saldo, le stesse che qualche istante dopo lo appoggiano all'inizio di un bosco e lo abbandonano. Provo dolore per quell'abbandono.
Torna l'oscurità e quello spicchio di luce che combatte per restare acceso."

Apro gli occhi, esausta e dolorante. Era una visione e mi ha devastata interiormente.

"L'oscurità è racchiusa dentro di te."

Afferma con decisione una voce che rimbomba nella cavità dell'albero sacro. Capisco quasi subito che è stata la voce dello Spirito a parlarmi.

- Cosa vuoi dire? - grido disperata.

Ma si è già tutto spento.
Mi trascino fuori dalla scalanatura e mi accascio a terra, con la vista offuscata.
Sto per perdere nuovamente i sensi, riesco a vedere che c'è un gruppo di licantropi che mi sta fissando meravigliato. Probabilmente sono riuscita a restare nell'albero molto più del dovuto, e adesso forse ne sto risentendo gli effetti.

Mi sveglio sul materasso. Faccio fatica a mettere a fuoco, poi vedo il viso di Joanna teso e preoccupato.

- Cosa ti è saltato in mente di inoltrarti da sola nel bosco? E di restare così a lungo con lo Spirito Protettore? Avresti potuto morire! -.

Voglio scusarmi, ma non riesco a dire nulla.

- Robert è molto arrabbiato con te. E tutti i licantropi del branco si chiedono come abbia fatto a resistere nella cavità dell'albero sacro -.

Faccio un respiro profondo, devo trovare le parole giuste, devo sforzarmi. 

- Joanna scusami... ma io devo assolutamente scoprire chi io sia, sto per impazzire - mi sento pallida e sudata.
- Vieni con me, lasciamo sbollire Robert - e mi fa l'occhiolino.
Mi piace questa complicità che si sta creando tra me e lei. 

Joanna mi porta in una parte del bosco che dice conoscere molto bene.

- Joanna io ho visto delle cose quando ero nell'albero... -,
- Continua - mi dice lei guardandomi profondamente.

- C'era tanta luce e poi tanta oscurità. Ho visto un uomo e una donna, lei sembrava normale, lui no. Aveva gli occhi rossi. Ma si amavano e si baciavano. Poi c'era un neonato che veniva abbandonato... - mi fermo a riprendere fiato, raccontare ciò che ho visto mi fa male.

Joanna è basita, questa cosa non mi piace.

- Lo Spirito ti ha detto qualcosa? - mi domanda sempre più seria.
- Si... "L'oscurità è racchiusa dentro di te" -.

Joanna non mi parla, io voglio sapere se sa qualcosa così glielo chiedo.

- Sai chi sono le persone che ho visto? Sai perché le ho viste? - mi sto agitando.
- Amelie lo Spirito non sbaglia mai. Forse ti ha mostrato il tuo passato -
- Come il mio passato? - sono senza parole.

- Probabilmente eri tu quel neonato Amelie -.

Il mio mondo, già sconosciuto, si stravolge all'ennesima potenza lasciandomi un vuoto che mi sommerge.

- Girava una leggenda... -
Joanna inizia a raccontarmi una storia che ho paura di ascoltare.

- C'era una donna bellissima, un'umana, che amava i boschi e avventurarsi in essi. Era intrepida e non aveva paura di ciò che avrebbe potuto incontrare. Una sera, mentre vagava tra gli alberi, s'imbattè in in un essere mostruoso. Non si spaventó di lui, cercò fin da subito un approccio. Era buona e troppo ingenua per capire che ciò che aveva davanti era un vampiro che, in men che non si dica, avrebbe potuto azzannare il suo collo e svuotarla completamente.
Lui la rapí e la portó tra i suoi simili. La tenne prigioniera per giorni, era il capo e decideva lui cosa farsene delle sue prede. La fanciulla non si lamentó mai e non abbassò mai gli occhi di fronte all'essere che l'aveva rapita. Era coraggiosa per essere una semplice umana e il capo dei vampiri se ne era accorto subito. Decise di risparmiarla e di lasciarla andare libera. I vampiri contestatorono la sua scelta, ma lui non accettò repliche. La donna tornò ancora in quel bosco e i due iniziarono a vedersi sempre più di frequente. S'innamorarono subito e divennero una coppia. I vampiri erano contrari, ma il capo era stato offuscato dall'amore e dalla bontà d'animo di quella donna, lei non l'aveva mai visto come un mostro e, per questo, lui l'amava come aveva mai fatto con nessuna.
Dopo non molto la donna restò incinta del vampiro ed entrambi decisero di sposarsi con la cerimonia matrimoniale tipica dei vampiri. Erano felici più che mai. Lei aveva completamente abbandonato il suo mondo per lui; e lui aveva lasciato da parte la sua parte malvagia per lei.
Nel momento del parto la donna non riuscì a sopravvivere e morì tra le braccia del vampiro. Il suo mondo era crollato e tutto ciò che gli restava, era una minuscola creatura arrotolata in un manto bianco che continuava a piangere. Il vampiro sparì per sempre e di lui non si ebbero più notizie, il dolore se l'era portato via, chissà dove."

Joanna abbassa la testa.

- Nessuno sa come andò a finire... -.

Resto appiccicata alle sue parole, tremante e persa in quella storia che mi confonde anche le idee più chiare che ho su di me.

L'oscuro mondo di Amelie (COMPLETA)Where stories live. Discover now