L'oscuro mondo di Amelie (COMPLETA)

Capitolo 33

Pronti per un po' di sconvolgimento? 😏

I vampiri ribelli avanzano verso di noi, hanno la sguardo puntato su Spike. Non mi considerano minimamente, sono solo un'ombra, un prezzo da pagare.

-Come promesso, ecco il vostro dono – afferma Spike con la sua voce acuta e stridula.

Non mi muovo nemmeno di un centimetro, non sarò mai una pedina nelle loro mani, un semplice oggetto di scambio. Spike mi spinge senza alcuna grazia verso colui che sembra essere il "capo" dei vampiri ribelli. Cado a terra, ma mi affretto subito a rialzarmi. Un vampiro ribelle mi afferra un polso e punta i suoi occhi rossi nei miei.
– Ti muovi troppo per i miei gusti -.

Non mi interessa di cosa pensano, di cosa mi faranno se cercherò di muovermi, mi divincolo a più non posso, sfuggendo alle loro mani sporche e macchiate da chissà quali terribili colpe.

- Lasciatemi! – grido.

Ogni mio movimento è una loro percossa.

- Ora starai ferma per forza – mugugna un vampiro estraendo dai pantaloni un pugnale affilato già sporco di rosso in punta. Non voglio immaginare a chi appartenga il sangue che lo ricopre, non voglio proprio più pensare. Il coltello si avvicina al mio corpo agitato, mentre l'incredulità cresce e un urlo strozzato fuoriesce dalle mie labbra tremanti. La lama raggiunge il mio ventre, conficcandosi nella mia carne. Per la seconda volta, penso, subisco un attacco a tradimento e meschino da parte di un vampiro ribelle. L'altra volta è stato Kian a salvarmi, a guarirmi la ferita del corpo e dell'anima. Ora sono da sola e devo mettermi in salvo da me, combattere queste ennesime oscurità per conto mio. I vampiri ribelli, nonostante il taglio che mi hanno procurato e il sangue che comincia a scorrermi sui vestiti strappati, mi sollevano da terra e mi incitano a camminare. Vogliono andarsene, portandomi con loro.

"Ti prego Joanna vieni da me, ti prego aiutami."

E' come una preghiera, un sussurro impercettibile. La mia mente vorrebbe mettersi in contatto con quella di Joanna; vorrei comunicarle che è tutto un disastro, che lei è l'unica luce in grado di distruggere queste ombre cattive. Mi volto indietro, mentre i vampiri ribelli stanno per attraversare il cancello di uscita, e vedo Spike in posizione fiera con lo sguardo fisso sulla mia figura. Gode del fatto che è riuscito ad averla vinta, che è riuscito a prevaricare su Kian e su mio padre. Poi odo dei rumori in lontananza, come se un branco di animali stesse correndo. Il rumore è ora vicinissimo, mi sorprendo di non scorgere ancora nulla. Forse è solo lo stordimento dato dal sangue che sto perdendo.

Le mie preghiere sono state esaudite, quei rumori mi sembravano troppo famigliari. E' il mio branco, sono Joanna e Robert. Si lanciano immediatamente nella lotta contro i vampiri ribelli, trasfigurati in bellissimi lupi. Sbranano i vampiri, costringendoli a non proseguire. I due vampiri al mio fianco vengono attaccati e mollano la presa da me. Mi lascio cadere al suolo, ma subito dopo sento qualcosa di morbido e peloso sfiorarmi il viso. Non c'è bisogno che alzi gli occhi per capire che è la mia eroina. Torna umana e mi aiuta a rimettermi in piedi. So che vorrebbe dirmi tante cose, ma sta zitta e ordina semplicemente a un licantropo di starmi accanto e di proteggermi ad ogni costo.

- Joanna devi andare dentro nel covo e trovare mio padre e Kian! – le strillo prima che torni a combattere.

Il licantropo mi invita a prendere posto sulla sua schiena e, senza farmelo ripetere, mi sdraio sul suo pelo vellutato e accogliente. Il licantropo inizia a correre via, lontano dal covo. Nessuno dei vampiri ci vede, per fortuna. Dovrei essere contenta, ora sono salva, ma non lo sono per niente. Al covo è rimasta una parte molto importante di me, una parte che non posso abbandonare.

- Portami dall'Albero Sacro – mormoro al licantropo.

Non intralcia le mie idee, mi conduce semplicemente ad esso. In un baleno ci siamo davanti, per un momento avevo scordato la velocità che possiedono i licantropi nel muoversi. Scendo dalla sua schiena e mi dirigo nell'apertura del suo tronco enorme.