Capitolo 36

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E' passata una settimana. Una settimana dal completamento della mia trasformazione.

Sto cercando di convivere con i rimorsi, con il mio corpo mutato e la mia continua sete che trattengo con ogni mia forza.

Un vampiro, questa mattina, è entrato nella mia stanza senza bussare e mi ha comunicato che mio padre desiderava parlarmi. Nonostante i suoi modi sgraziati di presentarsi al mio cospetto, è stato un sollievo udire le sue parole. Mi ha accompagnata fino a una porta rossa e poi mi ha lasciata sola. La voce di mio padre mi ha invitato a entrare.

-Papà! - urlo correndo al suo fianco.

Mi accoglie con un abbraccio e mi guarda con amore.

- Oh tesoro finalmente riesco a parlarti -.

Mi chiedo quali ostacoli gli impedissero di farlo.

- Papà io sto impazzendo - sussurro, ancora tra le sue braccia.

Mi stacca dolcemente da lui e poi fa un sospiro.

- Speravo che la tua vita fosse stata diversa, che mai avresti dovuto vivere in questo mondo oscuro. Volevo che fossi un'umana, come tua madre -

Cerco di ricacciare le lacrime. Il mio equilibrio mentale, in questo periodo, è precario e ho paura di scoppiare in una crisi di pianto da un momento all'altro.

- Ma il passato non si può cambiare. Il mio vice, Kian, mi ha raccontato che il suo morso era inevitabile. Saresti morta e ti avrei persa per sempre... -

- Io sono un vampiro. Tutto è cambiato, non sarò mai più quella di un tempo. Io non credo di farcela - abbasso gli occhi, torturandomi le mani.

- Tu ce la farai, ce l'hai sempre fatta -

Ho la bocca asciutta.

- Ti prego Amelie non avere rancori con Kian. Ha solo fatto il suo dovere, non ti ha condannata, ma salvata -

Alzo improvvisamente lo sguardo e osservo la sua espressione rassicurante.

- Lui ti vuole proteggere, ti vuole aiutare a essere un vampiro. Permettigli di farlo -

Mi sta chiedendo troppo.

- Io sarò sempre qui, non sarai mai sola Amelie -

Lo abbraccio ancora una volta, perdendomi nella sua sicurezza e nella sua fiducia spassionata in me.

Ci congediamo e faccio ritorno nella mia stanza.

Mi accorgo all'istante che nella semioscurità qualcuno mi sta aspettando.

E' appoggiato a un angolo della stanza e i suoi occhi brillano nel buio. Ha in mano qualcosa.

- Devi nutrirti, non l'hai più fatto da quando ti sei trasformata -

Mi sta porgendo una sacca, una sacca ripiena di un liquido rosso e denso.

- Come te la sei procurata? - domando sbarrando le palpebre.

- Non importa, bevi e basta - sembra un ordine categorico.

- No - dico irremovibile.

Esce dalle tenebre che lo tenevano nascosto e viene davanti a me. Pare spazientito, per lui sto diventando solo una bambina capricciosa.

- Devi bere. Non essere sempre così testarda -.

Apre leggermente un angolo della sacca che regge tra le mani, e in brevissimo tempo un profumo invitante si propaga nell'aria circostante a noi. Le mie narici assaporano quella fragranza, ormai rapite e vogliose di appropriarsene. Mi sta tentando, sa che prima o poi dovrò cedere.

L'oscuro mondo di Amelie (COMPLETA)Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon