Capitolo 39

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Un giorno dopo l'altro è trascorsa una settimana. Una settimana senza il covo, i vampiri e la consapevolezza di cosa sono veramente.

La notizia che Joanna aspetta un "baby licantropo" mi ha riempita di gioia ed entusiasmo. Abbiamo passato praticamente tutta la settimana insieme e ci siamo scambiate a vicenda delle confidenze. Ha paura che qualcosa possa andare storto, teme per la vita che è racchiusa nel suo grembo e per il futuro dei licantropi; dopotutto tra loro e i vampiri non c'è più stato alcun tipo di rapporto. E' come se entrambi si fossero dimenticati dell'esistenza degli altri. Non so se sia un bene o semplicemente una convivenza pacifica.

Joanna mi ha chiesto di Kian, di noi. Avrei voluto dirle che non è mai esistito un noi, che siamo distanti anni luce, che lo detesto per avermi salvata e resa come lui e che siamo dannati insieme ma non riesco ancora adesso a capacitarmene. Di tutto questo ne è uscito solo un profondo respiro che le ha fatto, comunque, capire tutto.

- Lo so che mi pentirò di ciò che sto per dirti, ma lui ti ha salvata. Mordendoti ti ha resa immortale e forte, molto forte -

Sbarro gli occhi e ci metto un attimo a recepire la sua frase.

- Lui mi ha solo condannata -

Joanna non aggiunge altro, ma non è d'accordo con me.

Una notte che la fame si fa sempre più intensa, decido di uscire dall'antro che mi ha prestato Joanna e di fare un giro nel bosco per scordare questi continui crampi allo stomaco.

Gli alberi mi tranquillizzano e mi fanno dimenticare la mia vera natura.

Dopo circa un'ora che sto camminando tra i tronchi avverto una presenza; i miei sensi vanno in allerta all'istante e analizzo con l'udito tutti i rumori che riesco a distinguere.

La presenza si avvicina e so che è alle mie spalle, devo girarmi e prepararmi a un possibile attacco.

Non ci penso più e mi volto di scatto.

E' qui, a un soffio dal mio viso teso.

- Che fine avevi fatto? - è brusco, scontroso.

Kian pianta le sue iridi scintillanti nelle mie e attende una mia risposta.

- Mi stavi seguendo? - urlo accigliata.

Mi prende le spalle e mi scaraventa contro un albero.

- Dove sei stata? - i suoi brillano di rabbia.

- Dove?! - ripete alzando la voce.

- Dai licantropi -

Chiude gli occhi e sospira, prende il tempo di frenare la rabbia e, forse, la delusione e poi continua a parlarmi.

- Credevi che potessero proteggerti? - la sua stretta si fa più forte.

- Barn è fuggito, qualcuno lo ha aiutato a fuggire e tutti al covo sospettavano di te -

Kian sa già che sono io, forse con gli altri vampiri mi ha coperta.

- Ho mentito, li ho convinti che Barn era riuscito a scappare da solo -

I suoi occhi si fanno ancora più luminosi e, calando lo sguardo, noto che il suo petto si alza e si abbassa velocemente, come se fosse agitato.

- Sai perché l'ho fatto? -

Cerco di divincolarmi, senza risultati.

- Sai perché? Per proteggerti maledizione! - sembra fuori di sé.

- Non voglio tornare al covo... - sussurro flebilmente.

La sue reazione è immediata.

- Il covo è il tuo posto, solo lì puoi essere al sicuro dannazione! - mi stringe le braccia e preme il mio corpo verso il legno duro dell'albero.

L'oscuro mondo di Amelie (COMPLETA)Onde histórias criam vida. Descubra agora