◇─ Capitolo uno ─◇

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。☆✼★━━━━━━ Revisionato ━━━━━━★✼☆

Studiare con la musica nelle orecchie non è esattamente nel mio stile, ma evidentemente la primavera ogni volta porta qualche cambiamento inaspettato – oltre alle allergie.

Ormai le lenzuola del mio letto sono quasi completamente ricoperte di libri: volumi d'approfondimento, libri e appunti, senza dimenticare il mio maledetto evidenziatore che sparisce ogni volta. 

Quando sono tornata a casa, mi sono concessa appena trenta minuti per mandare giù una fetta di pizza risalente a ieri e guardare lo spezzone di una puntata di Game of Thrones. Sarei rimasta volentieri sul divano a godermi Jon Snow che non sa mai niente, ma sapevo già che ad attendermi impazientemente c'era un estenuante pomeriggio di studio. 

È da una settimana circa che mi sto preparando per il test di chimica: il professor Smith ci ha spiegato che si tratta di un test molto importante, e voglio prendere un ottimo voto.

Mentre sfoglio le pagine stropicciate del mio quaderno e rileggo qualche riga dell'ultimo capitolo, la mia playlist riproduce Supermassive black hole. Devo prenderlo come un segno? Una cosa del tipo Passa altri venti secondi su questi dannati libri e la tua testa diventerà un buco nero ?

Mi scosto qualche ciocca ribelle dal viso e con l'altra afferro il telefono a pochi centimetri da me. Sto per aprire l'archivio delle e-mail, ma una chiamata di Kori mi interrompe.

«Rachel?»

«Kori?»

«Non imitare il mio tono di voce!»

Rido. «Tranquilla, è l'ultima volta... forse» rimetto le penne a posto e cerco di farmi spazio tra i libri per allungare le gambe. «Serve qualcosa?»

«Ti piacerebbe studiare insieme a me?»

«A dirla tutta.... ho appena finito, ma se vuoi posso venire a casa tua e aiutarti in qualcosa...»

«Tranquilla, sto venendo io da te!»

«Eh? Che hai detto?»

Nello stesso istante in cui la chiamata finisce, il campanello riecheggia fino alla mia stanza, al primo piano.

Non ci posso credere.

Scendo di corsa dal letto, non curandomi dei poveri libri che sicuramente saranno caduti per terra e mi fiondo sulla porta per aprirla.

Appena apro la porta, la figura alta e snella di Kori mi copre la visuale della strada. Mi rivolge un sorriso angelico quanto colpevole mentre aspetta che io mi faccia da parte per farla entrare. Indossa una t-shirt bianca con dei decori rosa e una gonna a vita alta del medesimo colore (forse un po' più chiaro). I capelli sono raccolti in una coda alta, lasciando scoperti i cerchi argentati che pendono dalle orecchie.

Da annotare: se non ha almeno un capo rosa, quella persona non è Kori Jones.

Forse la mia t-shirt e i miei jeans non potranno mai competere con lei ma... andiamo, se non stai comodo non puoi goderti Game of Thrones.

La guardo alzando un sopracciglio. «Non ricordo di averti chiamata.»

«Infatti non lo hai fatto, ma io sono la tua migliore amica.»

«E quindi?»

«E quindi è scientificamente provato che le migliori amiche non hanno bisogno dell'invito, e possono piombarti in casa come e quando vogliono» entra senza farmi aggiungere altro, ma subito dopo iniziamo a ridere. Kori è fatta così, pensi di poterla prevedere ma poi lei fa qualcosa che ti fa rimangiare tutto. 

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