◇─ Epilogo ─◇

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✨ L o n d r a 🌠

Per preparare le valigie ed informarmi sugli orari dell'aeroporto c'è voluta una giornata intera. Kori è venuta a bussare alla mia porta alle dieci di mattina, con tre riviste di moda sotto il braccio e una scatola rosa. Quella scatola rosa. Abbiamo cominciato a frugare nel mio armadio, alla ricerca degli indumenti più caldi e impermeabili.

«A Londra piove sempre, non vorrai mica trovarti in mezzo alla strada fradicia», mi spiega infilando un pullover nero nella valigia.

«Forse stiamo esagerando coi vestiti», commento osservando il mio letto, letteralmente sommerso dai vestiti. Avevo in programma di portarmi due valigie, una per i vestiti e l'intimo, l'altra per i libri scolastici e per qualche souvenir. Ma io e Kori abbiamo selezionato tanti di quei vestiti, che occupano una valigia e mezza. Kori increspa le labbra e mette le mani sui fianchi. Squadra attentamente tutti gli abiti e prende un paio di gonne. «Hai perfettamente ragione! Via le gonne, sono troppo provocanti!».

Arrossisco. «P-provocante?», balbetto mentre nella mia mente compare l'immagine di Mark.

Kori alza gli occhi al cielo mentre infila una maglietta nel cassetto. «Le gonne svolazzano qui e là, Rachel! A meno che non siano lunghe fino al ginocchio, meglio non indossarle».

Trattengo una risata. «Kori, quelle gonne sono lunghe fino al ginocchio». Sbatte le palpebre e controlla le gonne. Annuisce imbarazzata e mormora un «Ops!» divertito. C'è molta tensione nell'aria, o forse sono l'unica ad avvertirla. Mancano meno di ventiquattro ore alla partenza per Londra, e la lista delle cose da fare sembra non finire mai. Se non avessi avuto Kori, sempre disposta ad aiutarmi nelle faccende più complicate, avrei sprecato tutta la giornata a scegliere cosa mettere nella valigia.

Una volta finito di preparare i bagagli, intorno alle tredici, Kori si è avvicinata a me, con la scatola rosa traboccante di biscotti al cioccolato. Quelli con cui festeggiamo ogni cosa che per noi è speciale. Ma adesso non so se per lei sia un evento speciale o malinconico.

«Li ho fatti per te. Potresti mangiarne qualcuno durante il viaggio, o quando arrivi a Londra. Ti prego, chiamami appena arrivi. Mi chiamerai, vero? Ti prego! Ti prego! Ti preg...»

«Okay, okay!», la stoppo io, incapace di trattenere le risate. «Ti prometto che sarai la prima a cui chiamerò», sorride radiosa, poi il suo volto si rabbuia. Le labbra colorate dal rossetto rosa caramella si incurvano verso il basso, mentre sospira poggiando la testa sulle mani.

«Kori, va tutto bene?».

«Sì, be'... sono felice per te!», forza un sorriso giocando nervosamente con delle ciocche fulve.

Mi siedo accanto a lei sul divano del salotto. «Non cercare di mentirmi, so quando sei triste. Ammettilo... la mia partenza non ti entusiasma granché».

Sospira ancora fissando il pavimento. «Ecco, non del tutto. Il fatto è che... non so se riuscirò a non sentire la tua mancanza. Insomma, tre mesi estivi sono un bel po' di tempo, e sono anche il momento dell'anno che preferiamo, quello che abbiamo aspettato dall'inizio del secondo anno. E adesso... trascorrerò un'intera estate senza la mia migliore amica».

«Ma non starai sempre da sola», le dico cercando di consolarla. «Avrai Tiffany, Dick, Megan...»

«Tiffany non potrebbe mai sostituirti!», sbotta battendo il pugno sul bracciolo del divano. «È una mia cara amica, certo. Ma il legame che mi lega a lei non è forte quanto il nostro. Sei stata tu la prima a sapere della mia cotta per Dick, sei tu quella a cui ho riferito tutti i grattacapi che mi ha rifilato Abel, sei tu quella che mi ha fatto ridere e piangere!», le sue guance si sono colorate leggermente di rosso, e il suo tono di voce è molto alto, come se fosse sull'orlo di ripetere quelle cose gridando. Io resto immobile a guardarla, con gli occhi sgranati e senza parole. Il colorito di Kori torna normale e abbassa le palpebre riprendendo fiato. «Scusami, mi sto comportando da egoista».

Infinite Volte Where stories live. Discover now