◇─ Capitolo undici ─◇

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È un mercoledì come tanti e Kori mi ha invitato a casa sua per i compiti, ma so giá che vorrá parlare della giornata al Luna Park: ormai io e Kori ci diciamo praticamente tutto, anche i particolari più insignificanti di una nostra esperienza!
Beh... forse Kori si è dimenticata di parlarmi di qualcosa...
O meglio, di qualcuno.

-Vedrai, ci divertiremo tantissimo!- continua a ripetere Kori, mentre andiamo a casa sua.

-Ehi, non dovevamo fare i compiti?- chiedo alzando un sopracciglio. Kori capisce dove voglio arrivare e sbuffa:

-Ehm...sì! Ci divertiremo anche con quelli...- mi metto a ridere, seguita da Kori.

Dopo un pò mi sorge un dubbio:

-Kori, sai che fine hanno fatto i ragazzi? Oggi non sono venuti a scuola...-.
Kori ci pensa su per qualche secondo, guardando il vuoto:

-Oh, sì! Dick mi ha detto che sarebbero andati fuori cittá per farsi un giro- annuisco pensando a Mark e al nostro giro sulla ruota panoramica: che ricordo meraviglioso.

Dopo pochi minuti arriviamo a casa di Kori, è molto bella: le pareti bianche, il tetto rosso e il giardino perfettamente curato. C'ero già stata una volta a casa di Kori, ma ogni volta che vado lì rimango sorpresa, come se fosse la prima volta.

-Benvenuta a casa mia!-, intona mentre tira fuori dallo zaino le chiavi di casa.
Appena entro mi sento a mio agio, proprio come se fossi a casa mia.
Kori mi supera e mi fa strada verso camera sua, salendo le scale che portano al piano di sopra:

-Seguimi!-, esclama saltellando su un gradino della scala, alzo gli occhi al cielo mentre rido e seguo Kori.

La stanza di Kori è perfettamente in ordine, il colore predominante è
-ovviamente- il rosa, il letto quasi interamente coperto da peluche e appesa alla parete c'è un'immagine: una ragazza alta, snella, la carnagione abbronzata. In una parola perfetta.

Indossa un abito bianco, morbido quanto una nuvola e con qualche balza qui e lá; i capelli rossi sono raccolti in un'acconciatura complessa.

-Ti piace?-, mi chiede Kori avvicinandosi alla parete.

-È bellissima, sei tu?- chiedo indicando la foto. Kori nega con la testa, il suo sorriso diventa improvvisamente nostalgico... che abbia detto qualcosa di male?

-Quella è mia madre-, dal suo tono di voce capisco che deve essere successo qualcosa di grave.
Kori continua a fissare la foto, con sguardo ammirevole:

-È successo qualcosa di...- chiedo cercando di non peggiorare le cose ulteriormente, Kori sposta lo sguardo su di me senza smettere di sorridere:

-No, certo che no-, mi rassicura. - È solo che io provo una grande stima nei confronti di mia madre...-, questa volta sono io che rimango stupita.

-Vedi, lei è una donna molto in gamba. Fa l'avvocato, ma nonostante gli impegni mi ha sempre dato l'affetto che poteva concedermi. Cerca sempre di vedere il lato positivo delle cose. E inoltre... è da lei che ho imparato la ricetta dei biscotti!- Kori ridacchia, e io insieme a lei.

-Tu, invece?- mi chiede, senza smettere di sorridere.

-"Io invece" cosa?- domando confusa.

-Tu non provi una profonda ammirazione per tua madre?-.

-Ehm...-, a questa domanda non so che rispondere.

Non ho molti ricordi con mia madre, non la vedo da così tanto. E poi lei non è mai stata molto presente, gran parte delle cose che so fare ora le ho imparate da sola.

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