II. Dannato Peter Pan

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Sul ponte della nave c'era un gran fracasso per colpa della ciurma. Danzavano e cantavano in onore del loro capitano, che per la prima volta era riuscito ad eccellere in una delle sue imprese. Ma Uncino non era in vena di gioire con l'equipaggio. Lui era il più spaventoso tra i pirati, ma troppo adulto per volare e troppo poco per sconfiggere un bambino. Voleva con tutto il suo cuore che un adulto costringesse Peter a diventare come lui. Che lo costringesse ad invecchiare e a morire, questo lo farebbe soffrire più di essere ucciso da lui. Ma quello a dover soffrire era Uncino. Odiava Peter per la sua giovinezza, per la sua insensibilità, e per il fatto che lui avesse trovato la sua Wendy. Dannato Peter Pan. Dannato coccodrillo. Dannato Spugna che non sa tenere lontano quel dannato coccodrillo. Per questo Uncino aveva rubato la polvere, credeva che potesse risolvere ogni suo problema, oltre le sue ferite.
Non capiva che l'unico problema era con se stesso.
Ormai si era fatta l'alba e quel branco di manigoldi era stanco di ballare e cantare come dei pazzi. Spugna si era addormentato da un pezzo e il pappagallo ,che teneva l'equipaggio, da compagnia lo stava stuzzicando con il becco per farlo svegliare.
Uncino rimase sul ponte a fissare il mare, mentre Nuddle, dalle mani al contrario, e altri pirati pulivano il lercio legno che avevano sporcato la notte prima. La losca figura del capitano pareva quasi un'ombra alle prime luci del sole. Doveva assolutamente procurarsi altra polvere, sarebbe andato a prendersela con le sue mani. Beh mano e uncino in realtà. I suoi pensieri per quella polvere erano insaziabili. Cosa avrebbe potuto fare con il suo vascello mentre spiccava il volo? Cosa avrebbe potuto fare a Peter Pan, una volta che le sue dolci fatine avessero finito le scorte di polvere? La sola idea di vincere lo metteva di buon umore. Era deciso. In tarda mattinata si sarebbe rintrufolato nella radura incantata per quella preziosa polvere.

L'amore di UncinoWhere stories live. Discover now