XIII. Il fischietto

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Uncino si trovava nella sua cabina a tracciare nuove rotte. Era nel bel mezzo di una nuova traccia da seguire, quando dei rumori lo interruppero.

"Spugna! Che mi si crepi la consecuzione smettila!" ululò.

Per qualche istante il rumore terminò. Il pirata tornò ai suoi doveri, quando il rumore ricominciò a tormentarlo.

"Spugnaaaaaaaa!"

Andò dove il fracasso proveniva e guardò dai vetri della cabina. In mezzo alle onde cerulee si trovava la sirena che con continui cenni lo invitava ad uscire. Uncino controllò il ponte e accostó alle travi di legno per guardarla meglio.

"Vieni con me." disse lei.

Il capitano, senza indugi, si diresse verso la scialuppa più vicina e si calò in acqua. Bella prese la cima che era a bordo e con dei movimenti fluidi usò la propria forza per tirare la piccola imbarcazione verso l'isola del teschio. I due arrivarono in breve tempo e Uncino scese dalla barca. Il pavimento roccioso della grotta non offriva una buona camminata, ma ad Uncino questo non importava. Poteva trattarsi anche di lava bollente, ma lui non si sarebbe tirato indietro. Mai. Prese Bella in braccio tirandola dolcemente fuori dall'acqua. Lei fece un leggero strillo di paura mentre le farfalle del suo stomaco ripresero a volare. Pochi secondo prima di appoggiarla per terra, la coda si trasformò in due gambe permettendo di reggersi in piedi da sola.
Ritrovandosi a pochi passi l'uno dall'altra, i due innamorati protesero le braccia in un caldo abbraccio scambiandosi un tenero bacio.
Uncino spostò la mano sul fianco sinistro di lei:

"A qual buon vento?" chiese Uncino.

"Non lo so avevo semplicemente voglia di vederti." rispose Bella.

"Ora sono qui".

"SÌ, ne sono felice. Vorrei rimanere tra le tue braccia per sempre e dimenticarmi di tutto. Ma prima o poi dovrò fare i conti con le altre sirene della laguna."

"Ti hanno perdonato?"-

"Diciamo che non sanno nemmeno che sono qui."-

"Vedo che le mie lezioni di pirateria sono utili." disse Uncino ridendo.

Dopo un lungo sguardo amorevole continuarono a baciarsi mentre le loro mani esploravano i propri corpi con dolci carezze. Uncino si distaccó per parlare:

"Ho una cosa per te. Vedi questo? E' un fischietto, basta che i soffi dentro ed emanerà un forte rumore."

Bella prese in mano quell'oggetto metallico per studiarne la struttura.

"E a cosa questo piacere?"-

"Ogni volta che vorrai vedermi, fai un fischiò ed io arriverò."

"Non so cosa dire... Grazie. È un gesto molto dolce per la paura dei sette mari."

Uncino sorrise alla sirena senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi.

"Vorrei rimanere, ma ormai la ciurma avrà notato la mia assenza." sogghignó.

Bella comprese e tornó ad avvinghiare le sue mani intorno al collo del pirata.
Prima di andarsene voleva lasciargli il suo sapore nelle labbra affinché continuasse a pensare a lei.
Dopo quel lungo bacio intenso si salutarono e presero come sempre due direzioni diverse.

L'amore di UncinoWhere stories live. Discover now