XX. Giuramenti infranti

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Un altro giuramento infranto.
Aveva promesso di non parlare e nemmeno pensare a Uncino, ma quell'uomo le tirava fuori il peggio. Bella dormiva accanto ad Uncino, il quale aveva la mano sinistra appoggiata sul fianco di lei. "Din-din-din."
Il rumore turbó il sonno di Bella facendola svegliare.
"Din-din-din."
Aprendo gli occhi di scatto vide la fatina che scampanellava all'interno di una piccola teca di vetro. "Trilli!"
La ragazza si alzò delicatamente senza svegliare il pirata e si accostó alla fata.
"Trilli. Ah. Quindi eri qui. Non ha visto niente, vero?"
La fatina posò le mani alla pancia e simulò dei conati di vomito. "Stipuliamo un patto. Io non sono mai stata qui ed inoltre ti porterò fuori. Dopo tutto ciò prenderò le tue difese quando saremo all'accampamento, mentre tu terrai la bocca chiusa. Affare fatto?" disse Bella a bassa voce per non svegliare il suo amante.
Trilli annuì con un'aria contrariata, ma benevola poiché delle scuse con Peter erano più che necessarie.
I vestiti di Bella erano strappati, così come buona parte della sua pelle. Il capitano non aveva mostrato pietà la notte precedente.
Si allontanò con leggerezza e prese la veste migliore di Uncino con lo sguardo contrariato di Trilli.
Bugie, bugie, bugie.
Quante bugie da inventare. Dopo tutto, bisognava giustificare la veste e le ferite. Le due uscirono dalla cabina:
"Il pesce palla-polpo è sulla nave!" gridò Bill.
Campanellino afferrò il pirata per la barba e lo spinse in mare, facendo finire il tutto con un grande splash . Il tonfo fece svegliare buona parte della ciurma, compreso il bel capitano.
"Oh per tutti i calamari del mare! Vola Trilli! Vola!!" urlò Bella.
Campanellino terminò tutta la sua polvere per riuscire ad arrivare sull'isola. Bella la guardava sfrecciare nel vento, cercando di raggiungere velocemente l'acqua per nuotare fino alla riva, ma il fato giocò un brutto scherzo. Un braccio le si avvolse al fianco, ed un uncino di ferro alla gola: "No."

L'amore di UncinoWhere stories live. Discover now