VII. Cambiamenti

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C'è un modo per vedere l'isola del teschio dal nostro mondo. Provate a chiudere gli occhi e se avrete fortuna, potrete vedere sospesa nell'aria una macchiolina informe, graziosamente colorata di azzurro. Serrate gli occhi più forte e allora la macchiolina comincerà a prendere la forma dell'isola. Questo è il modo più semplice per focalizzarla. I nostri bimbi sperduti non ci passavano molto tempo, perché la reputavano spaventosa.

Peter e i bimbi giocavano vicino alla laguna delle sirene con una palla fatta di foglie e rami. Wendy e i suoi fratelli si affacciavano sull'acqua con l'intento di vedere qualche sirena, o almeno una di loro.

"Flautino facciamo una scommessa! Se riesci a mandare il pallone oltre quello scoglio, alla prossima caccia di indiani sarai tu il leader!" annunciò Peter.

Flautino era il più maldestro di tutti i bimbi e non veniva mai considerato per la caccia agli indiani. Quale occasione migliore per dimostrare di aver la stoffa. Appoggiò la palla più o meno distante dieci passi da lui, prese una rincorsa e diede il calcio più forte che poteva dare. La palla rimbalzò sullo scoglio, in testa a Michele che cadde in acqua insieme alla palla.

"E bravo il nostro Flautino" disse ridendo Pennino.

Wendy lo guardò con aria assassina per aver fatto cadere il suo fratellino in acqua, ma lui era scoppiato a ridere insieme agli altri. I due fratelli scorsero nell'acqua Michele che era per mano a qualcuno.

"Michele, Michele!" urlò Wendy.

Il bambino dai capelli rossi uscì dall'acqua facendo vari respiri profondi per la mancanza d'aria e insieme a lui una sirena con la palla sottobraccio.

"Grazie Bella" disse Peter alla sirena.

"Bella?" chiese Wendy.

"Si lei è Isabella, una delle sirene più inesperte della laguna."

Isabella gli lanciò uno schizzo d'acqua in faccia e aggiunse:" Non sono inesperta!" con tono da saputella.

"Se non lo sei allora rispondi a questo: cosa facciamo noi per divertirci?" disse quasi umile Peter.

La sirena fissò l'acqua in cerca di risposte, ma non riuscì a rispondere. "Vedi razza di gallina non lo sai!" gridò Peter lanciando il suo chicchirichì.

"Allora dimostratemelo."

I bimbi aiutarono Isabella a uscire dall'acqua e la sua coda si trasformò magicamente in due gambe con il quale lei non sapeva camminare e non sapeva neanche di avere. Addosso le si materializzò un grazioso vestitino color verde bosco e con l'aiuto di Wendy, Gianni e Michele camminò, o meglio zoppicò, fino al rifugio.

"Per divertirti come uno di noi.." disse Piumino

"Devi sapere parecchie cose." aggiunse Pennino.

"Giocare è un obbligo, se vuoi ti arrampichi in cima agli alberi!" esclamarono i due gemelli. "Non ci laviamo mai e facciamo marameo ai pirati!" aggiunse Ricciolo.

"Con le funi degli alberi più alti c'è sempre un via vai, la vita è questa! Si chiama libertà!" confermò Macchia.

"Sguazziamo nel fango, ma poi non ci cambiamo!" gridò Peter elettrizzato dalla cosa.

"Questo io non lo faccio." ridacchiò Wendy.

Isabella provò una felicità immensa per lo stile di vita dei bimbi che si erano lanciati in una danza frenetica.

"Ah e inoltre, noi voliamo!" urlò Gianni.

Peter chiamò Trilli, la quale salutò garbatamente Bella come una vecchia amica. La fatina scosse le ali vicino a Bella e Peter le insegnò a volare. Tutti gli altri chiesero a Trilli una manciata di polvere e insieme cominciarono a volteggiare nell'aria.

"Ma è come nuotare!" disse Isabella.

Tutta l'allegra combriccola uscì dal rifugio e volò tra gli alberi, fino a quando la pancia di Pennino brontolò in segno di fame. Isabella si ricordò di Uncino all'isola del teschio.

"Ragazzi, devo proprio andare, ma ci vediamo al più presto ve lo prometto!"

I bimbi salutarono Bella, felici di essersi divertiti così tanto. Arrivata sulla spiaggia, la sirena si gettò in acqua e nuotò fino all'isola.

L'amore di UncinoWhere stories live. Discover now