XIX. Desideri

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Bella era legata ad una sedia nella cabina di Uncino.

"Spugna, lasciaci."

Il pirata non smetteva di guardare intensamente la ragazza e si dovrebbe fare attenzione a certi sguardi. A certi occhi. Certi fanno innamorare. La fissava, come se fosse l'unica persona al mondo. La fissava, e si sentiva vivo.

"Sapevi di esserlo? Una sirena con poteri speciali e soprattutto potenti. Potenti a tal punto da riuscire a produrre tempeste oltre ogni immaginazione." spiegò Uncino mentre girava intorno alla sedia.

"Non parli eh? A piacer tuo, ma ora so dov'è il nascondiglio di Peter e tu mia cara, mi aiuterai a prendere la polvere. Dopo di che richiamerai con i tuoi poteri un immenso temporale che distruggerà questa maledetta isola." continuò.

Bella non accennò parola. Rifletteva su come e perchè provasse ancora qualcosa per lui.

" Gli occhi che ho quando parlo di te, non lo so esattamente come sono, però mi dicono sempre che sorridono."
Quelle parole ondeggiavano nella sua testa.

Uncino lasciò Bella legata e sola nella cabina, avrebbe aspettato fino a che non avesse parlato. Stava camminando per la Jolly Roger quando un'idea gli si illuminò nella mente. Se lei non avesse obbedito a lui, allora l'avrebbe fatto suo figlio. Con i poteri ereditati da sua madre sarebbe stato inarrestabile. Bella non avrebbe mai accettato. Si sarebbe scusato con lei, fingendo di essersi pentito di tutto.

Entrò nella cabina e si avvicinò alla ragazza, appoggiando il mento sulla sua spalla.

"Non sono bravo a dire certe cose, perdonami non so come uscire da questa situazione." disse sciogliendo le corde legate ai polsi di bella. La fece alzare e posò la mano sui suoi fianchi. Lei non mostrava resistenza. Bastò uno sguardo.
"Ti starebbero bene i vestiti...se fossero sul pavimento della mia cabina." Bella guardò il fisico scolpito di Uncino e cedette alle emozioni. Era come se fossero due spiriti liberi.

L'amore di UncinoWhere stories live. Discover now