CAPITOLO 16

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Sconosciuto

Sono diciasette anni ormai.
Ho aspettato troppo tempo e sono stanco.
Mi riprenderó quello che mi aspetta di diritto da sempre.
Guardo due ragazzi pronti alla battaglia.
Siamo fuori dalla recenzione.
In tre circondiamo la casa, in attesa.
Vedo la figura esile della ragazzina.
La collana che le penzola sul collo é una pietra.
Il nostro obiettivo.
O quasi.
La vedo aprire la finesta e tornare dentro.
Restiamo cauti fino a quando tutte le luci non si spengono.
La luna si sposta fino ad arrivare alta nel cielo.
È arrivato il momento.
Balziamo la recenzione.
Con un balzo sono sul balcone.
Entro.
La camera é bianca.
Noto orrendi peluche ovunque.
Inspiro l'odore che mi provoca una scarica di adrenalina in tutto il corpo. Mi avvicino al letto.
La ragazza é lì stesa sul letto, dorme come un angioletto.
Ha lunghi capelli castano chiaro, leggermente arriciati sulle punte e gli occhi di un verde chiarissimo, quasi trasparenti.
Ho passato diciasette anni ad osservarla.
Mi é passata accanto molte volte nel bosco e non si é accorta di niente.

Non sa cosa ho in serbo per lei.
Un sorriso malizioso mi nasce sul viso.
Sento un rumore.
Mi volto, trovandomi davanti quella che deve essere la madre.
Ha gli occhi sgranati.

Maledizione, ce l'ho sempre tra i piedi!

Ma ora basta.
La finiró una volta per tutte.

Tenaga

Sento un orribile sensazione e vado a controllare. É quel tizio.
É fermo a fissare la mia bambina.
Si volta a guardarmi.
La luna crea giochi di luce nella stanza.

Lui mi osserva poi si avvicina.
Ha gli occhi leggermente rossi e la cosa mi spaventa.
Scatta e non riesco neanche a rendermene conto in tempo.
Mi ha azzannato la gola.
Lo aferro per i capelli mentre cerco di liberarmi.
Non riesco neanche a fare un piccolo suono per avvertire il branco.
- Tenaga!- sento nirai entrare.
Ha avvertito il mio dolore.
Lo sconosciuto mi lascia e vedo il pavimento avvicinarsi alla mia guancia.
Nirai urla per avvertire tutti ma il suono é attutito.
Mi prende in braccio e intravvedo lacrime sulle sue guancie.
Sento un sonno molto pesante e innaturale avvolgermi.
Accarezzo la guancia di nirai ma il buio mi avvolge prima che posso anche solo sfiorarlo.
Mi ritrovo al centro di una stanza buia.
L'unica figura che vedo é quella della mia lupa.
Abassa le orecchie poi la testa.

É finita.
Sono morta.

IL MIO MATE. Where stories live. Discover now