CAPITOLO 38

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Mi sveglio, sentendo aron muoversi per la camera.
É passata solo una notte, da quando siamo qui.

Lo guardo mentre cammina e cerca una maglietta.
Mi guarda e si sporge per darmi un bacio.

- casimir mi vuole da lui, dobbiamo sistemare alcune cose del branco- disse- torno il prima possibile-.

Mi fa un sorriso, prima di uscire.

Io mi rigiro e infilo la testa sotto alla coperta.

Non devo pensare a papà, devo essere forte!

Bussano alla porta.

Sono vestita con una maglietta di aron e pantaloni di pijama.

Cerco di rifarmi la coda ma viene spettinata.

Apro la porta e mi trovo davanti due persone.

L'uomo sulla ventina, capelli castani e occhi aranchioni e una donna sui venticinque anni, decisamente meno.
Lei ha capelli ricci, rossi e occhi verde smeraldo.

Mi guardano e un sorriso che da "stregatto" é a dir poco appare sui loro visi.

Li guardo interrogativi per due minuti interi, poi la donna entra e mi abraccia.

- ciao, sono kalisha, lui é mio marito maynard- disse staccandosi.
Li fisso stralunata.
Si, lo so, sembro demente, ma é mattina, abbiate un po di pietà!

- siamo i genitori dei sette alpha!- disse l'uomo.
Sgrano gli occhi, accorgendomi di avere i suoi genitori davanti a me!

- aron non mi ha detto niente di voi- dissi piano.

Come per tempismo perfetto aron spunta dalle scale.

- abbi almeno il coraggio di presentarci alla tua mate!- disse la madre.
- lei é mia madre kalisha e lui é mio padre maynard- disse aron.

Prendono a litigare in una lingua che non conosco.

Prendo le prime cose che capitano a tiro e me ne vado in bagno.
Indosso jeans, maglietta e scarpe comode e sgattaiolo via.

Sono talmente presi che non se ne sono accorti di me.

Vado in giardino, da elly e vanessa.
Mi guardano interrogative.
Le spiego veloce la situazione e loro non fanno più domande.

É quasi passata una settimana.
É mattina.
Aron e io siamo a coccolarci nel letto.

Ripenso a papà e mi viene da piangere.
Tre giorni fa hanno fatto il funerale e aron ha mandato un tizio di nome doran a fare delle foto.

Aron mi guarda.
Mi stringe di più a sé.
Sa già a cosa sto pensando.

- sai, molte volte i miei genitori mi hanno raccontato la fine dei compagni- disse- quando il primo muore, si ritrova a vagare in un posto. Il secondo compagno, è destinato a morire e i due si ritrovano in quel posto che per loro diventa speciale e sono in attesa di rinascere e cercarsi ancora-.

Un posto dove passare il tempo insieme?
Spero che sia reale.

Penso ai miei genitori che si ritrovano.

É solo uno stupido sogno.

Non puó essere reale.

IL MIO MATE. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora