CAPITOLO 28

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Oggi c'é la festa del mio compleanno.
Gli invitati sono più di 100, forse anche 150
La festa si svolge in una villa.
Il giardino é immenso e circondato da mura.
Io, mio padre e i miei zii accogliamo gli ospiti.
Sono tantissimi!
I miei nonni mi salutano, mettendo i regali su un tavolo strappieno.

Per divertire gli ospiti abbiamo fatto di tutto e di più.
Sono tutti eleganti, anche io.
Ho in dosso un vestito lungo e molto bello, verde acqua.
Per finire mi sono arriciata i capelli.

Vedo la macchina di jay parcheggiare, seguita da un altra.
I suoi genitori scendono e lui li segue.

- amethyst, sei splendida!- disse la madre, abracciandomi.
Guardo mio zio, ricambiando L'abraccio.
Lui mi sorride incoraggiante.

- non eri così carina quando andavi a fare un giro con me- disse jay.
I sorrisi dei presenti svanirono a questo commento.
- perché, di solito non sono carina?- chiesi.
Lui sembró arrivarci solo ora perchè sgranó gli occhi.
- no, intendevo dire... che... oggi.. ecco- disse in cerca di parole.
Era nel panico, forse pensando che uno stupido commento valesse molto sulla risposta.

So che me lo chiederà, di essere sua compagna, altrimenti nessuno del mio branco sarebbe così aggitato.
- jay intendeva dire che sei sempre molto bella- intervenne sua madre, fulminandolo con lo sguardo.

Lui annuì prima di entrare.

Sono gli ultimi, per cui entriamo e ci dividiamo.
Mio padre mi prende pre un polso e si dirigge verso jay.
Lui mi rivolge un sorriso.
É rosso in viso e la cosa mi adolcisce.
- ti va di ballare?- chiese.
Annuì.

Andiamo sulla pista e mio zio chiede un ballo lento al Dj.
Le persone si avvinghiano, girando a vuoto.
Lui mi prende i gomiti e li solleva, facendomi segno di cingergli il collo. Obbedisco.
Mi ritrovo ad un soffio dal suo viso.
In pratica sono schiacciata contro di lui e non c'é neanche spazio per l'aria tra di noi.
Mi cinge i fianchi e prendiamo a girare in torno a noi stessi.
Quelli che non ballano, formano un enorme cerchio intorno alla pista e ci stanno fissando.
Jay poggia il naso sul mio ma decido di cambiare un po le cose.

Mi scosto per poggirgli il mento tra la spalla e il collo.
Lui sembra sorpreso ma sembra abituarsi e mi stringe più forte a sé.

Se continua così, tra poco diventeremo una persona unica.
Gli sguardi mi mettono solo ansia.
Il ballo sembra durare ore.

Alla fine ci stacchiamo mentre la musica sta diventando ritmica.
Vado verso mio zio e lui mi porta ad un tavolo.

Mi siedo e jay mi affianca.
Prende a fare battute e tutti al tavolo ridono.
Dopo una ventina di minuti, jay prende a parlare, facendo domande su di me, tipo cosa mi piace o no.

Gli rispondo con calma, nonostante con la mente sia altrove.
Ovviamente penso ad aron, ancora.
La mia lupa prende a fare storie perchè non vuole saperne più niente e per non farmi venire mal di testa, mi concentro su jay.

Dopo un paio d'ore le luci si spengono e arriva la torta.
Bhe, sono almeno quatro, forse di più ma quella più grande è alla panna e fragole, la mia preferita.
Dopo aver soffiato sulle candeline, le persone assunte per fare i camerieri, distribuiscono i piatti.

C'è il brindisi e il resto e fatico ad acorgermene che passa un altra ora.
È quasi mezzanotte.

Le persone tornano a festeggiare.
Tutti quelli seduti al nostro tavolo scompaiono e resta solo ryan.

Ha un enorme sorriso in faccia.
- andiamo, è arrivato il momento- disse.
Lo seguo dentro la villa.
Mi porta in una camera.
La luce è rossastra, ci sono petali ovunque e candele di tutte le forme e dimensioni.

Jay è fermo in mezzo alla stanza.
Noto lo sfondo molto particolare e per un momento penso che é la carta da parati ma in verità sono i nostri famiglia.
Ryan si unisce a loro.

Guardo jay, vestito in smoking.
Deve essersi cambiato ora.
Fa un sorriso che gli muore quasi subito.
Mi fermo davanti a lui, guardandolo interrogativa.

- forse é troppo presto ma sono pronto ad aspettare- disse- lo sai che non ti faró mai mancare niente e faró di tutto per farti felice-.

Si inginocchia e protende una scatola piccola e velutata, di un blu elletro.
- vuoi essere la mia compagna?-chiese.
Apre la scatola, rivelando un anello d'oro e con un enorme diamante che tinge al viola.

Sono stanca di tutto.
Al diavolo aron!
Lui si é sistemato e io non staró qui ferma a guardare.

- acetto- risposi.

Questa parola mi rimbomba nella testa e nella stanza.
Lui sembra sorpreso ma si rialza e mi stringe a sé mentre un coro di pianti scoppia nella stanza, seguito dagli aplausi.

Smetto di pensare e fingo che jay è davvero ilmio compagno di vita, quello che non mi ha tradita.

Stai ancora pensando ad aron?!
La mia lupa mi rimprovera.
Dopo tutto anche lei è stanca di lui.



IL MIO MATE. Where stories live. Discover now