CAPITOLO 20.

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In alto amethyst tramutata da lupa.

Mi sveglio sentendo bussare alla porta.
Apro gli occhi e vedo aron, in piedi e vestito.
Mi rivolge un sorriso e sistema la maglietta prima di aprire.
É una domestica con in mano un vassoio.
Lo poggia sul comodino, fa un inchino ed esce.

Aron torna a sdraiarsi e mi da un tenero bacio sulla guancia.
- ben svegliata- disse.
Sembra di buon umore.
- oggi ti faccio conoscere i miei fratelli e le loro lune- disse con un ampio sorriso.

Lui si alza e prende una spremuta.
- attenzione- disse porgendomela.

- credevo che un branco ha solo un alpha e una luna- dissi dopo qualche minuto.
- é così ma essendo fratelli, per non litigare ci siamo messi d'accordo di avere un alpha e gli altri sei beta- rispose- sai com'é, per il posto di beta-.

- dopo cosa vuoi fare?- chiese bevendo la sua.
- mi fai fare un giro?- chiesi.
Lui scrolla le spalle e annuisce.

Dopo due ore usciamo.
Percoriamo le scale che portano alle camere.
Scendiamo lì dove il giorno prima ho visto la fontana.
É bellissima ed é fatta da sette lupi.
Uno che sta sul punto più alto e gli altri sei che sembrano sorreggerlo.
Aron mi prende per mano e mi porta a vedere i diversi negozi.
Sono solo per il minimo indispensabile.
Le persone che ci abitano sono una cinquantina, almeno credo.
Dopo avermi mostrato i negozi mi porta a fare una pasrggiata in torno al castello.
É bellissimo.

Dopo aver fatto un intero giro entriamo e mi porta in una sala.
C'é un enorme tavolo e i colori dominanti sono il nero e il rosso.
Vedo diverse persone.
Credo che i sei ragazzi siano fratelli.
Aron mi stringe per la vita e mi porta da loro.
Si presentano uno ad uno, dicendo solo i nomi che non ho mai sentito, quindi dubito di ricordarli.
Uno di questi é casimir, sembra il più forte ed é il più alto.
Hanno tutti capelli color castano scuro ma non tutti hanno capelli abbastanza lunghi e ricci come aron.

Solo ora noto che ci sono tre ragazze.
Mentre aron si allontana a parlare con uno dei fratelli le ragazze si presentano.
Sono le lune e arrosisco quando elly si presenta come luna dell'alpha.
Sono stata ingenua a pensare che c'era qualcosa tra lei e aron.

Sono tutte così sorridenti.

Dopo una manciata di minuti arriva aron.
Mi prende per la vita e mi porta fuori.
- come ti sembrano?- chiese.
- simpatiche- risposi.
Lui sorride mentre saliamo le scale verso la camera.

Questo posto é magnifico e sembra di essere in un altra dimensione.
Entriamo e lui subito si dirigge nella cabina armadio.
Tira fuori qualcosa.
É un bellissimo vestito rosso con decorazioni di nero, uguale a quelle delle lune.
Mi rivolge un ampio sorriso e lo poggia sulla sedia.

Si avvicina fino a darmi un bacio sulla guancia.
A me non basta e gli cingo il collo con le braccia e mi protendo per baciarlo.
Di sicuro non mi stancheró mai di lui.
Questo é certo.

Passa una settimana.

I giorni sono simili.
Ormai mi sono integrata completamente e ho famigliarità sia con le lune che con i fratelli.
Sento aron come qualcosa di unico per me.
é il mio mate.

So di amarlo ma qualcosa mi trattiene dal dirglielo.
Penso poco alla mia famiglia e ogni volta mi sento male.

Aron mi porta a girare il castello e non ho timore di perdermi quando ci vado da sola.
Le lune si riuniscono nel giardino mentre i fratelli se ne stanno per conto loro a bere birra o altri alcolici mentre guardano la tv.
Strano visto che credevo che qui non c'é né una tv né i computer ma c'é una sala con il tutto.

É mattina.
Io e aron siamo in camera avvinghiati nel letto.
Io gli poggio la guancia sul petto e ascolto il suo respiro regolare.
Guardo la cicatrice che ha sulla spalla. - come te la sei fatta?- chiesi seguendo con l'indice una delle linee.

- é stato un puma- rispose- eravamo fuori, in america. I miei fratelli erano a caccia mentre io li guardavo da lontano. Un puma mi ha fatto un aguato. Anche se me ne sono accorto tardi, ho tramutato, rimediando solo un graffio-.
- ma i puma non hanno zampe così grandi- dissi.
- é perché ero molto giovane e crescendo é cresciuta anche la ferita- disse.
Mi scosta la mano e si alza.
Prende una coperta con una forma strana da un cassetto.
La stende sul letto e io sussulto quando la testa del puma si ferma a poco da me.
É la pelle del puma.
- era giusto fare una vendetta- rispose sorridendo- lo scheletro é nella sala da pranzo-.
Lo scheletro che ho sempre avuto sotto al naso é lo stesso che stava per ucciderlo?
- é terribile- risposi mentre mette via la pelle dentro al cassetto.
Torna a sdraiarsi accanto a me e mi abraccia.
Ho molte domande da fargli sulla mia famiglia.
- aron- dissi mentre gioca con qualche mia ciocca.
- tu sai chi ha ucciso il mio branco?- chiesi.
Lui si irrigidisce.
- perchè lo chiedi?- chiese.
- voglio sapere chi sono- risposi- voglio avere la mia vendetta-.
- le vendette non portano a niente- rispose.
- lo so ma almeno avranno quello che meritano- risposi.
-non mi va di parlarne- rispose coprendosi con le coperte fin sopra il mento.
Qual é il problema?!
Se lui sa chi é stato perché non dirmelo e basta?
- dimmelo- dissi dopo qualche minuto di riflessione.
- non mi va- rispose.
- perché no?- chiesi.
-perché no!- sbotta alzandosi e uscendo.
Chiunque sia stato a uccidere il mio branco me la pagherà molto cara!
Devo solo scoprire chi sono i responsabili...

IL MIO MATE. Where stories live. Discover now